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Arriviamo a 120 stelline e 10 commenti per il prossimo capitolo!
(forse avete sentito parlare dell'app con cui 'guadagni camminando' io la sto provando e raga non so, per ora ho guadagnato ma nessuno ancora deve comprare nulla, attendo conferme. Se volete scaricarla ditemelo in chat vi mando il link.)

Tornammo a casa dal locale verso le due di notte e la prima cosa che feci fu liberarmi subito i tacchi, una trappola mortale che mi stava uccidendo lentamente, Paulo invece si liberò prontamente della giacca, che finí maltrattata sul pavimento vicino l'entrata. Mi avvicinai a lui lentamente a lui senza far rumore per prenderlo di sorpresa e incrociai le braccia dietro il suo collo, lasciandogli poi un veloce bacio a stampo. Ricambiò approfondendo il bacio, poi si allontanò portando entrambe le mani sulle mie guance.

«Ti è piaciuta la sorpresa?» domanda sorridendo, baciandomi poi il naso, così da farmelo arricciare. Era così bello stare tra le sue braccia, sentirmi a casa e sentirmi amata dalla persona che desideravo di più al mondo. Era tutto perfetto, e proprio questa perfezione mi terrorizzava, non ero mai stata una donna di tanta fortuna e appena raggiungevo la pace succedeva qualcosa, era risaputo.

«Sei stato molto cattivo, però si.» rispondo e lui ride mentre con sguardo indecente fa scendere lentamente le mani dalle mie guance fino a sotto la mia maglia, tracciando una lunga linea dal collo fino a dietro la schiena. «Non so se te lo meriti.» dico mentre continua a far salire le mani lungo la mia schiena, arrivando al gancio del mio reggiseno.

«Ah davvero? Non me lo merito?» domanda confuso poi, come se avesse un illuminazione, si allontana per qualche minuto facendomi segno di rimanere ferma. Quando torna ha sfilato anche la camicia ed ha solo i jeans, mentre porta una piccola busta rossa in mano. «Apri forza.» dice piazzando la busta proprio davanti al mio naso.

«Che diamine è?» domando prendendo la busta e poggiandola sul tavolo. Lui non dice niente e decido di aprire la busta, mentre la curiosità mi logorava dentro. Trovo due scatole di velluto rosso e capii subito che fossero un anello e una collana. «Non posso accettare, era anche troppo quello che hai fatto.» ammetto subito, allontanando la busta e i gioielli da me.

«Apri e non fare storie.» continua riportando la busta e i cofanetti vicino a me e tenendo la mano ben salda sul mio fianco, come se sapesse che sarei svenuta a breve. Alzo gli occhi al cielo e gli lascio un bacio a stampo cercando di calmarmi e trovare la calma per riuscirci. Decido di aprire per prima la scatola più piccola, troppo curiosa di sapere cosa fosse e, come immaginavo, era un anello dal diamante estremamente enorme, quasi più grande della mia testa.

«È gigante, non penso entri nemmeno sulla mia mano!» urlai e Paulo scoppiò a ridere. «Cosa ridi? Diamine è enorme.» ammisi mentre continuavo a guardarlo stupefatta. Esistevano davvero anelli così grandi? Chiusi la piccola scatolina e decisi di dedicarmi interamente sul altro, convinta che non potesse sconvolgermi più di tanto. «Nell'altro che c'è?» domandai e lui alzò le spalle, ma non gli diedi nemmeno importanza di quello che diceva, sapevo che non avrebbe risposto. Presi l'altra scatola rosa e la aprii delicatamente, i diamanti non si rompevano, era vero, ma forse di queste dimensioni si, chissà, non ho mai avuto a che fare con diamanti così grandi, non pensavo nemmeno esistessero in natura.
Indovinai anche questa volta, era una collana coker molto sottile, fatta ovviamente di diamanti, molto simili a quelli dell'anello, al centro c'era scritto 'nena' in lettere maiuscole. «Tu sei pazzo, per caso?» domandai mentre prendevo quella collana come se fosse un diamante indossato da Cleopatra, un manufatto storico dal valore inestimabile protetto da tutte le associazioni del mondo.

«No, per niente. O meglio, pazzo di te, forse si.» risponde ridendo, come se fosse normalissimo ciò che succede tra di noi. «Così capiscono che sei mia, e basta.» continua prendendo la collana dalle mani, poi mi sposta i capelli e me la fa indossare. Era tutti bellissimo, ovviamente, ma mi sentivo di troppo, io non gli avevo ancora preso niente ed lii invece avrà speso sicuramente un capitale. «Ora basta, okay? Sento le rotelle del tuo cervello girare fin qui. Rilassati e fatti mettere l'anello.» dice porgendo la mano verso di me. Poggio la mia mano sulla sua e finalmente infila l'anello al mio dito, e sembra ancora più grande di quello che è realmente. «Ora che ne dici se ti spoglio e facciamo l'amore con solo questi due gioielli in dosso?» domanda mentre mi sbottona i pantaloni e lo lascio fare, portando ancora una volta le mani sul suo collo. La bolla intorno a noi continua ad allargarsi e potrebbe entrare anche un ladro dalla porta, sono sicura che io non sentire nulla. Ero completamente stordita dai suoi occhi, dalla sua voce che mi sussurrava quei 'ti amo' nascosti, come se volesse ricordarmelo sempre, come se non fosse mai abbastanza. Le sue carezze, il suo modo di toccarmi, era nuovo ogni volta ma mi ricordava sempre casa, il posto sicuro nel mondo.

And let me crawl inside your veins.
I'll build a wall, give you a ball and chain.
It's not like me to be so mean, you're all I wanted.
Just let me hold you, like a hostage.
Billie Eilish- hostage.

(se non conoscete questa canzone vi consiglio vivamente di sentirla, penso di usarla completamente per il prossimo capitolo.
Ps. se siete felici non ascoltate Billie, rende più di sera, con le cuffie... 🕷🥑)

Ammore scumbinato; Paulo DybalaWhere stories live. Discover now