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Arriviamo a 100 stelline e 10 commenti per il prossimo capitolo!
Non vi vedo attivi?
VI PIACE LA STORIA?
⭐️

Poso il bicchiere del vino sul tavolo e
vorrei tanto scomparire in questo istante. L'odio negli occhi di Paulo verso Federico era quasi palpabile, e tutti sembravano essersene resi conto a meno di Federico, che continuava a fare lo scemo con me, e Antonella.

«Amore vuoi altro?» domanda Federico e annuisco, portando il bicchiere vicino la bottiglia. Ormai era la seconda bottiglia che finivo, ma il senso di disgusto che provavo quando vedevo Paulo e Antonella non andava via.

«Scusatemi un attimo.» dice Paulo a voce alta, facendo rumore con la sedia. Tutto intorno a me era completamente sfocato, le uniche cose chiare erano il mio bicchiere e Paulo.

«Vado a prendere un po' d'aria.» sussurro a Federico, allontanandomi. Solo quando scappo dalla visuale delle persone al tavolo, seguo Paulo nel bagno. «Fanculo.» sussurro ancora appena sbatto contro il pilastro vicino a me. Mi poggio contro, avendo quasi voglia di urlare per tutto il vino che ho bevuto. La testa girava veloce e i miei tacchi a spillo non reggevano.

«Amore vuoi altro?» domanda Paulo facendo il verso a Federico, mentre si avvicina a me, portando le mani suoi miei fianchi per reggermi.

«Fanculo pure a te.» sussurro spingendolo, ma la mia forza è minima rispetto a quella di Paulo, infatti rimane attaccato a me.

«Quando ti avevo detto che ti facevi il fidanzato della tua amica mi hai dato sello stronzo, ora che dici?» domanda mentre mi tira in bagno. Chiude la porta a chiave e lo scatto della chiave mi sembra quasi fin troppo rumoroso.

«Devo vomitare.» rispondo, portando una mano davanti alla bocca. Paulo mi guarda sorpreso, poi si avvicina subito per reggermi i capelli. «No, okay. Sto bene.» affermo appena l'aria fresca che arriva dalla finestra aperta mi tocca il viso.

«Quindi stai con Federico?» domanda ancora Paulo poggiandosi contro il muro.

«Sei un coglione. Che ti importa?» rispondo sedendomi sul lavandino, cercando di riprendermi.

«Curiosità.» dice alzando le spalle.

«Fattela passare questa curiosità e non scassare la minchia.» affermo scendendo dal lavandino e avvicinandomi alla porta.

«Abbassati un po' il vestito, almeno.» sussurra Paulo tirandomi più giù i bordo del vestito.

«Guarda le tette alla tua ragazza e non rompere a me!» urlo, spingendolo via di nuovo.

«Guardo anche il tuo culo, non preoccuparti.» sussurra allontanandosi e se solo fossi stata più lucida avrei iniziato ad urlargli contro, ora invece dato il vino sorridevo soddisfatta.

«Lo sai?» domando avvicinandomi a lui. «Indosso le mutandine in pizzo, quelle che ti piacciono.» sussurro al suo orecchio ridendo.

«Alessia.» mi riprende mentre continuo a ridere.

«Piacciono pure a Federico.» commento alzando le spalle, sapendo benissimo di mentire spudoratamente. Vedo Paulo alzare gli occhi al cielo, ma so trattiene o forse non gli interessa. «Alla fine io e lui lo abbiamo fatto dove volevi farlo tu.» aggiungo, dondolandomi sui talloni. Paulo mi guarda confuso e aspetta che continui. «La scrivania del mister.» sbotto, non sapendo che altro posto dire.

«Lo avete fatto sotto al mio naso? Quando?» domanda di scatto, avvicinandosi a me.

«E lo faremo anche sta sera!» urlo eccitata, battendo le mani. «È molto sexy con quel ciuffo, hai notato?»

«Hijo de puta.» dice in spagnolo e mi sa che quello che voleva Federico sta succedendo ora: vederlo bestemmiare in spagnolo. «Aquella cabeza de choto.»

«È anche più bravo di te.» sussurro poggiando la schiena contro il muro. Paulo si gira subito verso di me con gli occhi spalancati.

«Che hai detto?» domanda venendo velocemente dritto verso di me. Era divertente vederlo così, con le vene sul collo che risaltavano e gli occhi pieni di rabbia.

«Ho detto che è più bravo di te.» ripeto, cercando di reggere il suo sguardo di sfida, ma fallisco miseramente. Paulo apre la bocca per dire qualcosa, poi chiude la mano in un pugno ed esce dal bagno, sbattendo la porta. Sbuffo, non avendo avuto il risultato che speravo e torno in sala.

«Successo qualcosa?» domanda subito Federico e faccio segno di no con la testa. Appena alzo lo sguardo verso Antonella noto che Paulo non è tornato e lei lo sta chiamando al cellulare.

«Hai visto Paulo?» domanda preoccupata e vorrei rovinare tutto dicendole che avevamo scopato in bagno, ma i pochi neuroni che non avevano ancora incontrato il vino mi dicevano che era una pessima idea.

«No.» rispondo semplicemente, alzando le spalle. Antonella si alza dal tavolo e continua a chiamare Paulo, appena si allontana abbastanza tutti si girano verso di me. «Eravamo in bagno insieme, non abbiamo fatto nulla, non so dov'è ora. Posso chiamarlo.» spiego prendendo il cellulare e tutti annuiscono.

«Muoviti prima che fa stronzate.» sussurra Miralem mentre poso il telefono sul tavolo con il viva voce.

«Esci fuori, andiamo a casa. Non dire nulla a quella.» risponde Paulo e poi subito attacca.

«Muoviti vai!» mi spinge Federico ridendo e mi alzo, barcollando verso l'uscita.

«Distraggo io Antonella.» afferma Francesca e sorrido, mentre cerco la macchina di Paulo.

«Muoviti, sali, non ho tempo da perdere.» dice Paulo avvicinando la macchina all'entrata e sorrido, entrando in macchina. «Non vomitare qui.»

«Non vomito.» dico facendogli il verso, mentre spero veramente di riuscire a mantenere il litri di vino nel mio stomaco, senza farli risalire. «Dove andiamo?»

«A casa mia, rivalutiamo se è vero che quello è più bravo di me.»

Ammore scumbinato; Paulo DybalaWhere stories live. Discover now