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Arriviamo a 85 stelline e 10 commenti per il prossimo capitolo!
⭐️

Paulo guida come sempre con prudenza e rispettando i limiti di velocità e quasi mi sorprendo di come anche alle quattro e mezza del mattino sia così lucido e controllato, io intanto seduta affianco a lui ero l'opposto, sentivo i miei occhi abbandonarmi e ringrazio la neve per non avermi fatto guidare in queste condizioni.

«Siamo arrivati.» mi risveglia la voce di Paulo e mi sistemo sul sediolino annuendo. «Ti do una mano.» dice parcheggiando l'auto e so che avrebbe dormito da me. Prende la mia valigia mentre io mi avvicino ai cancelli del palazzo e saluto il guardiano di notte. Grazie ad una leggera forza nelle mie gambe, sapendo che Paulo non avrebbe potuto portare la mia valigia e me, arrivo alla porta e la apro. «Vai sul letto, sistemo io.» lo sento dire e annuisco, recandomi direttamente sul letto, su cui appena mi stendo crollo.

10:37 am.
Spengo la suoneria assordante del mio telefono e sbuffo. Mentre cerco di riprendere sonno mi rigiro nel letto in malo modo, allargando troppo le braccia fino a sentire un rumore come uno schiaffo.

«Cazzo!» sento e mi giro di scatto impaurita al lato opposto, trovando Paulo.

«Oddio Paulo scusa!» urlo appena noto la mano sulla sua guancia, lui alza lo sguardo incazzato e assonnato e mi fa ridere. Porto la mano sulla sua guancia che inizia a prendere colore, ma mi allontana sbuffando.

«Buongiorno pure a te.» dice girandosi nel letto, dandomi le spalle. Scoppio a ridere di nuovo spingendolo scherzosamente.

«Drammatico.» dico continuando a ridere, poi mi alzo dal letto per prepararmi. Mi faccio una veloce doccia, per poi scendere in cucina a preparare la colazione: pane e nutella per tutti. «Paulo!» urlo dalla cucina cercando di farmi sentire e percepisco un rumore come se fosse caduto dal letto, facendomi ridere ancora.

«Vaffanculo.» sussurra entrando in cucina tenendo la mano sul suo fianco e mi fa ridere ancora di più.
Come fa ad essere così sfortunato?

«Bimbo!» dico ridendo mentre gli porto il piatto e il latte. Mi siedo affianco a lui sorridendo e lui mi guarda male.

«Lo sai che non posso mangiare queste cose?» domanda annoiato e io alzo gli occhi al cielo.

«Ti sei svegliato con uno schiaffo e sei caduto dal letto, per oggi non fa niente.» rispondo sistemandomi affianco a lui, mangiando senza preoccupazioni. Vedo che resta immobile ancora per un po', poi inizia a mangiare.

«Oggi è proprio una giornata di merda.» sussurra recuperando la nutella che era caduta fuori dal piatto e non riesco a trattenere la risata. «Fanculo pure a te.» dice addentando la fetta di pane, facendomi ridere ancora di più.

«Qualcuno è nervoso?» domando versandomi un po' di latte e lui annuisce. «Come mai?»

«Sono cazzi miei.» dice alzandosi e portando il piatto nel lavandino della cucina. Si allontana da me tornando nella stanza per lavarsi e lo guardo shoccata, come si permette di trattarmi così?
Mi alzo anche io dalla sedia e lo raggiungo in camera, trovandolo mentre si veste.

«Come ti permetti di trattarmi così?» domando allargando le braccia.

«Dios mio, tranquila y alejate que no puedo esperarte.» dice infilandosi la camicia e quasi non gli tiro un pugno.
(Dio mio, tranquilla e spostati che non posso aspettarti/starti dietro.)

«L'ultima volta che mi hai parlato in spagnolo eravamo nel mio letto mentre facevamo sesso, quindi sei pregato di parlarmi in italiano.» dico incrociando le braccia, poggiando le spalle contro la porta chiuda della camera.

«Si, poi quella è stata veramente una stronzata. Ora levati.» dice arrivando di fronte a me a pochi passi di distanza.

«Cosa?» domando confusa e lui sbuffa, ancora ripetutamente, facendomi perdere la pazienza. Gli mollo uno schiaffo mentre lui continua a sbuffare. «Non ti permetto di parlarmi così!» urlo.

«L'ultima volta che hai urlato eravamo nel tuo letto mentre facevamo sesso, quindi ti pregherei di abbassare la voce.» dice ripetendo le mie parole con la mano sulla guancia che sta iniziando a prendere colore.

«Che cazzo ti è successo? Prima eri tutto carino ora fai lo stronzo?» domando e lui ride.

«Io? Tu te la fai con il fidanzato della tua migliore amica, la stronza sei tu.» dice ridendo amaramente e lo guardo confusa.

«Che centra Federico?» domando confusa.

«Ti ho vista mentre parlavate in aereo e vi tenevate la mano, pensi che sono idiota?» domanda e noto il suo petto gonfiarsi velocemente.

«Mi stava parlando di Ilaria che è strana, ma poi a te cosa interessa?» domando incrociando le braccia al petto.

«Nulla, dicevo per dire.» risponde semplicemente dopo secondi di silenzio, come se stesse assimilando la mia risposta precedente. Alzo gli occhi al cielo perdendo ogni speranza di conversazione con lui e mi allontano, uscendo dalla stanza, ma prima di varcare completamente la soglia della porta, mi blocca. «E di cosa avete parlato tu e Federico?» domanda tenendo ben saldo il mio polso.

«Ilaria è un po' strana in questo periodo e pensa che lo stia tradendo, ma non preoccuparti abbiamo parlato anche di quando e dove incontrarci per fare sesso, possibile sia più bravo di te.» dico sorridendo in modo ironico, poi gli do le spalle, spostandomi violentemente dalla sua presa.
Come può pensare che sia l'amante del fidanzato della mia migliore amica?
Che stronzo.

Che pensate? Paulo perché reagisce così?

Ammore scumbinato; Paulo DybalaWhere stories live. Discover now