Il sostituto dell'ultimo minuto

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È passata una settimana dal mio arrivo a Torino, Giò mi ha fatto visitare in una giornata quasi tutta la città. Ovviamente per colpa di Caterina abbiamo evitato il Parco del Valentino per "paura" di incontrare qualche scoiattolo. Almeno, in futuro, potrei farle venire un infarto nascondone uno da qualche parte...

<<Jessicaaaaa! Tesoro del fratellone, dove sei???>>
Le urla di Giò sono così tediose da farmi uscire subito allo scoperto, esco dalla camera e lo raggiungo in salotto.
Caterina è appena rientrata e mio fratello invece che il pigiama ha i jeans e la maglia numero 10 della Juve. Qua gatta ci cova.

<<Che ti urli?! Potevi venire a bussare come una persona normale!>> mi lamento buttandomi di peso sul mastodontico divano blu. Accendo la tv e faccio finta che nessuno dei due mi stia fissando.

<<Che c'è?!>> sbotto quando Giò si piazza davanti lo schermo e Caterina scuote la chioma bionda alzando gli occhi al cielo. Se persino lei prova pietà per me allora la situazione è veramente grave.

<<Jessy, ricordi quando ti ho coperto con la mamma la sera del compleanno di Miriana?>>
Resto interdetta a fissare gli occhi azzurri di Giò senza capire quale sia il suo scopo, cosa vuole ottenere da me che non possa chiedere direttamente?

<<Parla chiaro Giovanni, che ti serve?>>  chiedo senza mezzi termini, sono una persona estremamente impaziente tra le altre cose.
Mio fratello incrocia le braccia e sorride mentre la voce della cornacchia svela l'arcano.

<<Vuole che lo accompagni alla partita della Juve.>>
Oh, chissà che mi pensavo! Odio andare alla stadio, troppo caos, troppe persone ammassate le une sulle altre, però per mio fratello posso fare un eccezione. Ma non prima di essermi divertita un po'...

<<Stai scherzando vero?>>

<<Per favore Jessy cara, il mio amico mi ha dato la sola! Ha detto che se veniva allo stadio poteva benissimo ritrovarsi single. Detto tra noi: sarebbe una fortuna visto lo scandalo che si porta dietro! Non ridere così forte... la tipa è amica di Cat!>> sussurra cospiratorio come se nessuno potesse sentirlo.

<<Guarda che ti sento Giovanni!>> urla Caterina dalla cucina, anche se non sembra infastidita.

<<Se me lo avessi chiesto subito ti avrei risposto di sì, quando devo tenermi libera?>>
Considerando che sono sempre libera la data non mi cambierà nulla, eppure il suo sorriso malefico mi inquieta ad alti livelli. Ho proprio un brutto presentimento!

<<Stasera.>>
Ecco qua. Mi sono fregata con le mie stesse mani.

<<Col cavolo! Ho già degli impegni improrogabili.>> che poi, non è neanche tanto falso se si può considerare una maratona su Netflix un impegno improrogabile.

<<Stai scherzando vero? Poltrire sul divano guardando serie tv fino a svenire non conta!>> ribatte l'antipatico, dovrei saperlo che non posso riuscire a vincere in argomentazioni con un avvocato.
Dopo una sonora sbuffata e vari lamenti poco femminili cerco di nascondermi sotto un cuscino.

<<Oh, questa tattica con me non funziona!>>
Giò mi solleva e trasporta fino in camera dove mi lancia sul letto come un sacco di patate. Ah, la delicatezza!

<<Hai cinque minuti per renderti presentabile sorellina, sfruttali bene!>> detto ciò, chiude la porta lasciandomi basita e a pancia in giù sul letto. Ormai non ho speranze di uscirne, quindi tanto vale vestirsi e sacrificarsi per la patria.
Spalanco le ante dell'armadio e frugo tra la piccola montagna di vestiti, tirando fuori una felpa nera e un paio di jeans comodi. Butto tutto sul letto, chiudo le ante e quella foto inquietante di Dybala sembra proprio fissarmi incuriosito. Giuro che prima di lasciare Torino, questa mostruosità la nasconderò così bene da non essere più trovata.
Mi vesto e raggiungo Giò in salotto.

Show Me Love /// Paulo Dybala Where stories live. Discover now