Presagio di Fuoco (parte 2)

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Mangiamo quasi in silenzio, ok...in realtà mi sto strafogando di patatine senza alcun ritegno. Altro che eleganza, sto perdendo quel poco di dignità che mi rimaneva. Però sento che con Paulo posso essere me stessa, libera di fare ciò che voglio, nei limiti della decenza si intende.

Paulo non è certo da meno, addenta il mega panino con doppio formaggio come se non mangiasse da giorni. Eravamo uguali, almeno nel rapporto con il cibo. Mi sarei aspettata un ragazzo schizzinoso, che tagliasse persino il panino con coltello e forchetta, invece si stava dimostrando alla mano, quasi un camaleonte capace di modificare il suo comportamento a seconda dell'ambiente.

<<Perché Costa si è illuminato quando ha saputo che mio fratello è un avvocato?>> domando curiosa, inzuppando una patatina nelle maionese per poi leccarmi il polpastrello. Paulo sgrana gli occhi seguendo il movimento e si sofferma sulla mie labbra appena dischiuse.

<<Ehm... si...>> blatera senza senso, senza smetterla di fissarmi con un misto di...cosa esattamente? Malizia? Desiderio? Se solo spera che cada ai suoi piedi avrà una bella sorpresina. Alzo le sopracciglia facendolo riprendere, dà un morso al panino con le gote di una tonalità di più scura di rosa.

<<Douglas litiga spesso con la moglie, si sono presi e lasciati un infinità di volte, ho perso il conto sinceramente. Ogni volta va da un avvocato in caso si debbano lasciare definitivamente, cosa che non succede mai. Luisa è una donna intelligente e soprattutto furba.>> dice, guardandomi di sottecchi, forse vuole soppesare la mia reazione per aver definito la moglie di un suo amico "furba". La parola è stata detta con disprezzo quindi credo che ci sia dell'altro sotto e che vuole farmi intuire.

<<Oh, mi spiace.>> mormoro, non sapendo bene cosa dire, anche se un idea per quanto superfiale me la sono fatta. Ma tengo la bocca chiusa per non sembrare la solita antipatica disfattista.

<<Sono certo che avresti tanto altro da dire.>> borbotta poggiando il panino nel piatto, si pulisce le mani con un fazzoletto di carta e incrocia le braccia sul tavolo. I bicipiti si gonfiano allargando i cerchi neri del tatuaggio. Per poco non mi strozzo con una patatina, alla vista di quel ben di dio.

<<Vuoi sapere cosa ne penso? Bene. Siete personaggi pubblici, alcuni più belli di altri, ma tutti con un sacco di soldi per non parlare della popolarità. Si guadagnerebbe in visibilità solo a starvi vicino, figuriamoci frequentarsi o fidanzarsi. Il vostro però, è un ambiente infido, cattivo, in cui io personalmente non mi fiderei nemmeno della mia ombra. Trovare un partner veramente interessato alla persona e non ha tutto il resto è difficile da trovare, sbaglio?>>

Paulo sembra guardarmi con una luce nuova, quasi mi vedesse adesso per la prima volta. Prendo fiato dopo il piccolo monologo, ho detto ciò che penso e ci sarebbe così tanto altro da dire. È così difficile accettare il suo stile di vita, dalle feste alla compagnia snob, per non parlare delle ragazze che farebbero carte false pur di catturare la sua attenzione.

<<Hai detto benissimo Jess, persone oneste e disinteressate difficilmente brulicano il nostro ambiente.>> dice sconfortato, chissà quante deve averne passate. Abbasso gli occhi sul resto del panino che ho nel piatto, mordo la lingua per evitare di chiedergli quello che vorrei, ma ho troppa paura della risposta.

Riprendiamo a mangiare senza dire più nulla, ognuno perso nei propri pensieri e ricordi. Quando terminiamo ci spostiamo sul divano e Paulo accende la tv, completamente perso nel suo mondo. Mi muovo a disagio senza sapere come farlo tornare qui con me.

<<Cosa vuoi vedere?>> domando tesa come la corda di un violino.

<<Quello che vuoi.>> risponde rabbuiato, tanto da pensare che forse vuole stare solo. Provo un approccio diverso perché mi spiace vederlo così, ma se non dovesse funzionare andrò a casa.

<<Che ne dici della seconda stagione dell'attacco dei giganti?>> la butto lì, attirando tutta la sua attenzione.

<<Hai visto tutta la prima? Da sola?>> esclama allibito, voltandosi per guardarmi in viso ed averne la conferma. Sorrido, felice di vedere energia e vivacità nei suoi occhi chiari.

<<Oh si, Paulito. Allora? Ci stai?>> gli faccio anche l'occhilino, e un sorriso dolce. Paulo annuisce quasi imbambolato, e iniziamo quella che sarà una maratona di buona parte della seconda stagione.

Dopo sei episodi, tra risate e commenti, facciamo una pausa, mi stiracchio canticchiando la canzone della sigla storpiando il giapponese. Paulo ride e si alza per bere, butto un occhio all'orologio appeso alla parete e...

<<Ma è tardissimo! Giò mi ucciderà sta volta!>> strillo, scattando su dal divano. Paulo a piedi nudi e un bicchiere in mano si avvicina, completamente rilassato. Saltello per la stanza rimettendomi le scarpe e la giacca.

<<Woooo Jess! Ferma ferma...è solo 00:30, qual è il problema?>>

<<Siamo a Milano, per arrivare a Torino ci vuole più di un ora! Arriveremo tardissimo e sta volta non la passerò liscia!!!>> dico agitata e parecchio nervosa, scatenando una risata di Paulo. Che si ride?

<<Avverti tuo fratello allora.>> dice semplicemente, passandomi la borsa.

<<Per dirgli cosa?>>

<<Che resti a dormire qui ovvio.>>

Mi blocco. Che ha detto?

<<Senti Paulo, io non so che idee ti passano per la testa ma non aspettarti...insomma...>> balletto rossa come un pomodoro cercando di evitare il suo sguardo.

<<Per chi mi hai preso Jessica? Non ti salterò addosso, sta tranquilla. Hai visto quanto è grande il letto no?>> dice stizzito, ferito nell'onore. Mormoro uno "scusa" e con il cuore in gola e il desiderio nascosto che non mi spiacerebbe mi saltasse addosso, compongo il numero di Giò.

Il cellulare squilla e il mio cervello combatte una battaglia già persa in partenza. Se si avvicinasse non riuscirei a rifiutarlo ma non vorrei dargli l'idea sbagliata, della ragazza facile che cede al bel ragazzo famoso. Non potrei fare nulla senza la consapevolezza che valga qualcosa, che ci sia oltre al desiderio fisico.

<<Jessy? Stavo iniziando a preoccuparmi. Dove sei?>> chiede Giò, è ancora sveglio nonostante domani dovrà presenziare in tribunale.

<<Giò, senti...passerò la notte a Milano.>> dico, senza mezzi termini. Meglio evitare bugie e dire la verità.
Paulo si va a sedere sul divano senza perdersi una parola di ciò che esce dalla mia bocca.

<<Sei con lui vero?>>

<<Si, Giò ma non è come pensi.>> sussurro, mettendo in chiaro le cose, sperando che creda nella mia buona fede.

<<Mi fido di te Jessy, ma capisco anche che il suo charme è indiscutibilmente forte, saprai resistere?>> domanda con voce greve, mettendomi in profonda difficoltà. Saprei resistere? Guardo Paulo sdraiato sul divano sorridermi tranquillo e il cuore salta un battito. So qual è la verità ma a Giò non andrà giù, però mi sono ripromessa di smetterla di dire bugie.

<<Non lo so, probabilmente no.>> mormoro, continuando a tenere gli occhi incatenati ai suoi. Stare con lui, passare del tempo insieme, mi sta curando l'anima e non ho intenzione di smettere. Devo solo sperare che Paulo Dybala non diventi la mia persona droga.

Spazio autrice:
Buongiorno e buon lunedi a tutti 🙌
Qui la situazione sta degenerando... resisterà o cederà al fascino di Paulo? 😌

Show Me Love /// Paulo Dybala حيث تعيش القصص. اكتشف الآن