Il paradiso perduto

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Apro gli occhi, accecata dalla luce che filtra dalla tenda della camera da letto. Ho il corpo indolenzito, con le grazie in bella vista e il lenzuolo attorcigliato alle gambe. Mi volto e osservo, per la seconda volta, il bel viso rilassato di Paulo mentre dorme.

Le sopracciglia distese, le labbra dischiuse e il respiro regolare. Il petto scoperto si alza e si abbassa, il lenzuolo va a coprire giusto le fossette dei fianchi prima dell'inizio di una leggeressima peluria che conduce alla perdizione. Con un braccio sulla nuca, con il tatuaggio in bella vista, sento il desiderio di toccarlo.

Con l'indice percorro i lineamenti delicati del viso, così tranquillo e appagato, sembra quasi un bambino. Se non fosse per i muscoli definiti dell'addome, le braccia muscolose, le gambe toniche e beh, l'amico che dorme sotto il lenzuolo.

Arrossisco al pensiero di quello che abbiamo fatto ieri notte, immagini a luci rosse mi scorrono davanti agli occhi e sorrido. Una delle notti più belle della mia vita. Paulo era stato delicato, deciso, passionale e insaziabile. La fantasia non gli mancava di certo. È proprio vero che spesso, sotto un viso angelico si nasconde un diavolo. Il dolce bambinone aveva lasciato spazio all'adulto affamato e vorace.

Stendo le dita sulla tartaruga di marmo, risalgo lungo il petto e mi fermo all'altezza del cuore. Il battito aumenta, e sto per ritirare la mano quando la mano di Paulo si pone sulla mia. I suoi occhi chiari mi scrutano curiosi ed entro un po' nel panico.

<<Buongiorno Jess.>> mormora con voce roca mettendosi a sedere. Il lenzuolo si sposta, lasciando intravedere l'anaconda in riposo. Ricordo di essere completamente nuda e cambio colore, improvvisamente in imbarazzo.
Cerco di coprirmi con il lenzulo ma Paulo mi ferma.

<<Dopo quello che abbiamo fatto ieri, ti imbarazzi? Diamine Jess, rilassati.>> prova a tranquillizzarmi, abbracciandomi e schiacciandomi contro il suo petto.

Il seno schiacciato contro il petto solido, il bacino contro il suo, riaccende il fuoco nelle mie vene. E a quanto pare anche nel suo, considerando l'erezione che mi preme sul lato della gamba. Allunga una mano alla base della schiena, poco sopra le natiche e suo respiro diventa breve ed irregolare. Appoggia le labbra calde e umide alla base del collo, spostando i capelli scuri di lato.

Chiudo gli occhi, alle porte della lussuria e pronta a lasciarmi andare di nuovo. Mille brividi si scatenano per tutto il corpo, infilo le unghie nella sua schiena e mi schiaccio a lui ancora di più, quasi fossimo un unico corpo. La sua erezione è al massimo, segno che mi desidera e che vuole continuare il discorso iniziato ieri.
Abbandona l'assalto al mio collo e con gli occhi velati dall'emozione si avvicina verso le mie labbra. Una mano sulla guancia e pochi millimetri che ci separano. L'attesa della nostra unione rende tutto ancora più forte, appena le nostre labbra si toccheranno le ultime distanze si annulleranno. Il suo respiro sul viso, il desiderio di sentirle di nuovo su di me e...squilla il cellulare.

Paulo si alza e completamente nudo esce dalla stanza. Resto sola, insoddisfatta e confusa in mezzo al letto. Due secondi dopo rientra con un pantalone della tuta e il cellulare in mano, non sembra contento.

<<Mi spiace, ho un allenamento importante tra mezz'ora.>> si scusa, e delusa mi alzo senza tentare di coprirmi. Tanto ormai ha visto tutto.
Con gli occhi vaga per tutta la mia figura, probabilmente pentendosi di non poter approfondire il discorso.
Con la mano sul viso e una smorfia mi lascia sola.

In tempo record mi rivesto, legando i capelli lunghi in una coda alta. L'unico problema è la gonna, sicuramente è in salotto da qualche parte. In silenzio raggiungo il divano e trovo la gonna su un cuscino, la infilo e calzo le ballerine. Paulo compare dalla cucina, con la tuta della Juve addosso e due caffè in mano.

Show Me Love /// Paulo Dybala Where stories live. Discover now