I see a future inside your eyes (parte 1)

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Chiudo la piccola valigia, titubante. Un paio di cambi e un vestito elegante, giusto per essere pronta per ogni evenienza perché non ho idea di cosa abbia in mente Paulo. Per quanto riguarda i documenti ho il passaporto scaduto, ma non penso servirà. Mio fratello si schiarisce la voce, appostato all'entrata della camera.

<<Fammi sapere dove ti porta, per favore.>> dice Giò, con un sorriso teso. Dall'ultimo scherzetto di Paulo, non si fida poi molto. Ha evitato di parlarne e a me sta bene così. Per ora.

<<Certo.>> rispondo, infilando un paio di ballerine azzurre. Il cellulare si illumina, Miriana mi ha mandato per l'ennesima volta la foto che io e Paulo abbiamo scattato con la ragazza bionda, inutile dire che i social erano impazziti. Leggo i commenti sotto il post e raggelo.

<<Ancora brutti commenti?>> domanda Giò, mettendomi una braccio sulle spalle e sporgendosi per leggere.

<<No, al contrario...>> mormoro, perché molte persone hanno detto cose molto carine ed altre...beh, non si può piacere a tutti. Un paio di giorni fa, leggendo determinate parole c'ero rimasta male ma alla fine chi se ne importa! Devo piacere a Paulo, non per forza a tutti i suoi fans.

<<Nell'ultima partita ha segnato tre goal, forse anche solo pensare di passare del tempo con te gli fa bene.>> ammette mio fratello, e resto a bocca aperta. Diamine. Effettivamente si era sbloccato, rifilando tre goal al Benevento ma da qui ad averne il merito ne passava.

<<Giò, per l'amor del cielo, non ho tutto questo potere su di lui.>> esclamo, eppure ricordo le parole che ha detto quando eravamo al parco e forse un po' di ascendente positivo ce l'ho. Accantono questo pensiero e infilo il beauty nella piccola valigia.

<<Paulo è giù.>> strilla Caterina dal salotto. Prendo la giacca e Giò la mia valigia, saluto Cat con un bacio e allungo una mano. Mio fratello alza gli occhi al cielo, vorrebbe scendere con me, ma non glielo permetterò. Lascia la valigia e mi abbraccia.

<<Divertiti, ma non troppo.>> mi sussurra all'orecchio, citando una delle frasi preferite di nostro padre. Ridacchio, gli do un bacio sulla guancia e mi fiondo nell'ascensore. L'ansia mi serra la gola, stritolo il manico della valigia e prendo un respiro profondo. Posso farcela.

Esco dal palazzo, accecata dal sole noto solo la sagoma di un ragazzo alto e prestante. Mi schermo gli occhi con la mano e le mani di Paulo mi circondano la base della schiena. Con un sorriso furbo mi stampa un bacio leggero sulla guancia, facendomi rabbrividire. Afferra la valigia e alzo un sopracciglio.

<<Tutto qua?>> commenta allibito, tirando la mia valigia rossa. Faccio spallucce, che c'è di strano?

<<Già, per due giorni penso che basti o no?>> chiedo, andando leggermente nel panico. Dovevo portare più abiti, più scarpe e magari pure più calzini. Quattro paia andavano bene? Oddio, forse sto andando in iperventilazione.

<<Lo so, lo so. La biancheria non è mai abbastanza ma cinque completini intimi bastano giusto?>> straparlo, facendo bloccare Paulo. Lo guardo e si toglie gli occhiali da sole, fissandomi in modo strano.

<<Completi.... Hai detto completini intimi?>> mormora, leccandosi le labbra, quasi pregustasse il momento in cui li vedrà. Li avevo portati per comodità e questione di spazio non per altre ragioni...Ma chi voglio prendere in giro?? Una parte di me sperava che lui li vedesse e che...insomma...

<<Non farti strane idee.>> borbotto rossa fuoco, dandogli una leggera spinta. Lui ride anche se ormai ha delle aspettative, le stesse che animano me. Già immagino cosa accadrà appena saremo soli, stasera. Raggiungiamo la macchina, carica la valigia nella 500 e tirando la cintura di sicurezza accendo la radio con un dito.

Show Me Love /// Paulo Dybala Where stories live. Discover now