Presagio di Fuoco (parte 1)

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<<Cosa vorresti mangiare?>> domanda Paulo, rompendo il silenzio che ci avvolgeva. Lo guardo di sottecchi e alzo le spalle, non ne ho idea.

<<Mi va bene quello che vuoi, non ho preferenze.>> rispondo, qualsiasi cosa pur di passare del tempo insieme.

<<Che ne dici di cibo da asporto?>> annuisco, sollevata di non dovermi presentare in un qualsiasi locale della città con una tuta addosso e un super calciatore al fianco.

<<Shawn, portaci in hotel per favore>> comunica al ragazzo al volante, che sterza cambiando direzione all'improvviso. Sbalzata verso destra finisco quasi in braccio a Dybala, che mi afferra in una presa salda.

Con la mano avverto il calore e la robustezza del suo braccio muscoloso, con tutta la stoffa che è di intralcio, non voglio neanche pensare a come possa essere senza giubbotto, ma soprattutto senza maglietta. Arrossisco solo al pensiero dei suoi muscoli scolpiti, dalle braccia all'addome. Santissimo...

<<Tutto bene? Perché sei rossa?>> abbasso subito lo sguardo per evitare di cambiare colore dal rosso al viola, quando sono in estremo imbarazzo posso arrivare anche al grigio scuro, neanche non respirassi più. Che poi, ci vado molto vicino.

<<Nien...niente!>> balbetto sfuggendo alla sua presa per tornare rigida nel mio posto. Lui sembra non gradire.

<<Che c'è?>> sbotto. Ha quel mezzo sorrisetto antipatico, del genere: "sto pensando a qualcosa che non ti dirò mai." Anche leggermente malizioso, un pizzico.

<<Sei buffa, non ho mai conosciuto una ragazza che arrossisce per nulla.>> per nulla? Nulla? Essere toccata da lui sarebbe nulla? Se solo sapesse cosa mi provoca ogni volta che ci tocchiamo o sfioriamo anche solo per caso...Questo mi fa capire che forse per lui non è la stessa cosa.

<<Un fenomeno da baraccone eh?>> borbotto sottovoce, che sia abituato a top model, attrici e VIP lo sapevo bene e a quanto pare nessuna arrivava al mio livello di stranezza. Se arrossire significa essere strani...

<<Mica te la sei presa? Era un complimento Jess.>> ma certo, come no. Va bene, sono un po' suscettibile e me la prendo per poco, ma in questo caso sono dispiaciuta che lui non senta ciò che sento io. Forse è meglio così, eviteremo molte complicazioni. Dopotutto, non sono pronta per qualcosa di più di un amicizia.

Fortunatamente evito di rispondergli grazie alla suoneria del mio bellissimo cellulare. Paulo si guarda intorno allibito sotto le note di "I'll be there for you", forse gli ricorda la sigla di Friends, tiro fuori il rottame sapendo già chi mi sta cercando.

<<Miry ciao! Dimmi tutto!>> esclamo felice di sentirla, ero sicura che mi avrebbe cercato e la canzone abbinata la rispecchia perfettamente.

<<Jessy, ti sto chiamando da tipo due ore! Che fine hai fatto? Devi raccontarmi tutto, come è andata?>> urla così forte che sono costretta ad allontanare il microfono dell'orecchio, di certo Dybala ha sentito tutto o quasi. Che vergogna.

<<Adesso non è il momento adatto Mì, ti chiamerò io appena sarà possibile. Va bene?>> cerco di mantenere un tono di voce normale e discreto, peccato che la mia amica non sia dello stesso parere.

<<Col cavolo! Che stai facendo di così importante?! È Giò il problema? Passamelo che ci penso io!>> urla infuriata. Paulo mi guarda sconvolto, ha sentito tutto. Di bene in meglio...
Senza dire nulla mi sfila il cellulare dalla mano e se lo porta all'orecchio.

<<Ciao, la tua amica è impegnata con me in questo momento.>> se rimango con la bocca spalancata ingoierò talmente tanti insetti da vomitare, però cavolo! Non posso credere ai miei occhi.

Show Me Love /// Paulo Dybala Where stories live. Discover now