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Quando eravamo piccoli, Samuel non faceva altro che additarmi come dispettosa o cattiva.

Lui è sempre stato bravo, il figlio perfetto, mentre io non ho mai avuto una certa inclinazione a seguire le regole, caratteristica del mio essere che sembra essersi mantenuta nel tempo.

Non l'ho mai capito, ho sempre pensato di essere abbastanza sveglia da sapere cosa è giusto e cosa è sbagliato senza il bisogno di avere delle regole che mi dicessero cosa e come fare.

Sono sempre stata una pecora nera, forse un po' troppo egocentrica, dato che continuo a ritenermi più furba del sistema.

Ma non posso farci nulla, se una regola non mi sembra giusta, io non riesco a seguirla, e anche in questo caso non farò differenze.

Theo non vuole che parli con Logan? State pur certi che io lo farò.

Sposto il mio sguardo da una parte all'altra del corridoio, sperando di riconoscere il viso pulito del veggente, cosa che, per mia fortuna, accade.

"Ehi, Logan!" Lo saluto, andandogli incontro, notando subito, con mio orrore, che la sua espressione cambia non appena mi riconosce.

Sembra quasi..spaventato.

"Grace," sibila, chiudendo l'armadietto con mano tramante "devo andare."

Quasi scappa, ma io riesco a stargli dietro, troppo sorpresa dal suo comportamento.

"Ehi, ma che ti prende?" Chiedo, afferrandogli il polso, così da farlo fermare.

Lui sbatte le palpebre velocemente, quasi come se stesse cercando di trovare una qualsiasi scusa per allontanarsi da me.

Tutto questo non è normale.

"Devo andare, Grace." Ripete, ancora, cercando di convincermi con la disperazione della sua voce.

Ma questo non funziona, perché non è assolutamente normale: fino a ieri avrebbe venduto anche un organo pur di avere un amico, e ora mi caccia via?

Qui ci deve essere sotto qualcosa, o meglio, qualcuno.

"È stato lui, vero?" Chiedo, completamente furiosa "Ti ha ordinato di starmi lontano?"

"Non so di cosa stai parlando." Ribatte, subito, ma la sua voce tremolante lo tradisce.

"Logan," lo chiamo, glaciale "devi dirmi la verità."

Il moro mi fissa, e noto subito la lotta interiore che lo sta affliggendo in questo momento: non sa se parlare o meno, e questo mi fa capire che la situazione deve essere davvero grave.

"Semplicemente ho capito che non possiamo essere amici." Dice, infine, abbassando lo sguardo, non riuscendo più a sopportare il mio "Avevi ragione, umani e non umani non possono stare insieme."

"Ma tu non mi stai voltando le spalle per questo." Ribatto, acida "Lo stai facendo per Theo."

Logan alza di colpo il viso, impallidendo non appena sente il nome del vampiro verso cui sto mandando tutto il mio odio al momento.

Non posso davvero credere che lui stia costringendo Logan a stare lontano da me: nemmeno lo conosce, come può giudicare?

"Mi dispiace, Grace, ma ora devo proprio andare."

Logan si stringe nel suo giacchetto, facendo qualche passo indietro, fermandosi di colpo.

Aggrotto la fronte, sorpresa da questo suo ripensamento: forse ha finalmente ritrovato la ragione?

"Grace, mi devi promettere una cosa." Dice, e subito mi accorgo della gravità della situazione quando i suoi occhi diventano di un blu davvero intenso, segno che i suoi poteri di veggente sono in funzione "Devi andartene da quella casa, devi farlo il prima possibile."

Collateral loveWhere stories live. Discover now