v e n t i d u e

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Osservo con attenzione la bistecca al sangue presente nel mio piatto con tutta la sua disgustosa prepotenza.

La tocco appena con la forchetta e il sangue rosso esce lentamente impregnando tutto il purè di patate.

I cuochi di questa casa sono forse in combutta con Theo per farmi abituare ad apprezzare il sangue? No, perché è da due giorni che non faccio altro che ricevere carne al sangue nel mio piatto.

Decido di lasciar perdere, limitandomi a prendere piccole molliche di pane mentre rialzo lo sguardo, trovando subito quello di Will, seduto proprio di fronte a me.

Dalla sua espressione, deduco abbia capito i miei pensieri, e la cosa mi disturba, perché lui sembra sempre un passo davanti a me anche nel capire me stessa.

Non voglio che Will mi capisca, non voglio nemmeno che si interessi lontanamente a me, eppure sembra il suo primo passatempo.

"Secondo me dovremo fare una festa per l'arrivo di Will." Esclama Luce, distruggendo il silenzio che si era andato a formare fra noi tre intorno alla tavola "Così da fargli conoscere qualcuno."

"Penso sia un'ottima idea, cugina." Sorride lui, bevendo dell'altro sangue dal suo bicchiere: puro sangue rossastro preso da un sacchetto ospedaliero.

Ogni volta che vedo qualcuno bere da uno di quei calici immagino le sofferenze che hanno spinto quella persona a cedere il proprio sangue pur di ricevere qualche soldo.

Penso a Samuel e alla fine che ha fatto: quante sono le vittime del morso? Quante sorelle hanno sotterrato il proprio fratello dopo che questo ha ceduto il proprio sangue pur di farle un regalo?

E' insopportabile il solo pensarci.

"E tu, Grace, cosa ne pensi? Ti andrebbe una festa?"

Luce mi sorride speranzosa e io non riesco davvero a ferirla, anche se andare ad una festa è decisamente l'ultima cosa che vorrei al mondo.

"Si, sarebbe...divertente, penso." Provo a dire, e poi torno a stuzzicare il mio pane, distratta.

"Oh, cugina, la nostra dolce Grace non riconosce i tuoi sforzi per addolcire il mio viaggio."

Rialzo lo sguardo, subito colpita dall'espressione soddisfatta di Will, che mi osserva come se fossi un esperimento interessante da cui non vede l'ora di ottenere dei risultati.

"Sono sicura che avresti una festa molto più divertente se io non ci fossi." Ribatto, acida.

"Io sono sicuro del contrario." Esclama, divertito: sta facendo sul serio?

Ancora ricordo il modo in cui mi ha afferrato oggi pomeriggio, il modo in cui mi sono sentita fragile ed indifesa fra le sue braccia, e come le sue labbra hanno sfiorato la mia pelle, come se volesse davvero sbranarmi.

Anche lui sente il richiamo del mio sangue? Se è davvero coetaneo di Theo il ciondolo che porto al collo perde ogni sua utilità.

Will mi fissa con i suoi occhi color foresta, freddi eppure così espressivi, che sembrano quasi rami ardenti che si conficcano nella mia pelle.

Non capisco perché lui ci tenga tanto a ferirmi o distruggere la mia relazione con Theo, ma farò di tutto pur di farlo fallire.

"Grace?"

Entrambi spostiamo lo sguardo, sorpresi dalla voce dura di Theo, che sposta il suo sguardo da uno all'altro, quasi come se volesse capire i nostri pensieri.

Non penso siano così difficili da comprendere.

"Grace, potresti venire un secondo nel mio ufficio?"

Annuisco, alzandomi da tavola, facendo una piccola reverenza sarcastica verso Will, che subito sorride, divertito.

Seguo Theo fuori dalla stanza, che subito infila la sua mano nella mia, stringendola forte "Perché hai fatto quel gesto a Will?"

Scuoto le spalle, incurante "Pensa di essere un principe, quindi lo devo trattare come tale."

Theo non commenta, facendomi entrare con gentilezza e chiudendo la porta alle spalle, andandosi a sedere sulla sua poltrona.

Noto subito che il ritratto di Valerie è ancora sulla sua scrivania ma non dico nulla: sarebbe stupido essere gelosi di un morto e, comunque, non mi darebbe fastidio in ogni caso.

So quanto Theo ci tenga a Valerie e al suo ricordo.

"Perché sono qui?" Chiedo, sedendomi sulla piccola sedia in pelle, guardandolo con attenzione.

Non sembra teso, ma nemmeno rilassato: pressoché perso in una sorta di loop intermediario che lo porta ad essere in continuo allarme.

"Volevo chiederti una cosa." Dice, e io mi sistemo sulla sedia, pronta a ricevere la grande notizia, che temo non essere così felice.

"E' successo qualcosa?" Chiedo, perplessa, e subito Theo scuote il viso, rassicurandomi.

"Il realtà è un invito."

Un sorriso mi sfugge dalle labbra mentre incrocio le braccia al petto, sorpresa "Un invito?"

"Domani hanno messo sole." Dice, e noto che si sta torturando le mani dal nervosismo "E quindi avevo pensato di portarti al mare."

Sgrano gli occhi, totalmente sorpresa "Mi stai chiedendo un appuntamento?"

Lui scuote le spalle, ma non alza lo sguardo: se solo potesse arrossirebbe.

"Non è così che si fa ai giorni nostri? Si invitano le ragazze fuori."

"Oh, beh, si." Dico, sempre più incredula: Theo LaLaurie, rampollo di una delle famiglie di vampiri più crudeli, mi sta chiedendo di uscire.

"Si come si, è che si fa oppure si, mi andrebbe di uscire?" Chiede, tornando finalmente a guardarmi: è così dolce al momento.

"Direi entrambi." Dico, sorridendo, e lui finalmente si rilassa, lasciandosi cadere sulla poltrona.

"Stavo morendo." Commenta, e io vado subito da lui, sedendomi sulle sue gambe, baciandolo sulle labbra.

"Grazie." Dico, e non ho bisogno di dire altro: lui ha già capito tutto.

"Dai, vai a finire di mangiare: ci vediamo in camera."

Annuisco, uscendo dalla stanza con un sorriso sulle labbra così grande che non si sfalda nemmeno quando vedo Will, proprio fuori dalla porta.

"Noto dei grandi sorrisi." Commenta, fermo contro il muro a braccia incrociate.

"Si, ti piace Will? Questo sorriso non riuscirai a distruggerlo nemmeno con le tue stupide battute." Ribatto, avvicinandomi a lui, permettendogli di ammirare con attenzione la mia felicità.

"Oh, non era quella la mia intenzione." Dice, sorprendendomi.

"Hai finalmente deciso di diventare una brava persona e lasciarmi in pace?" Chiedo, scettica.

Lui si stacca dal muro, abbassandosi con il viso fino ad essere faccia a faccia "Grace, il tuo bel sorriso verrà distrutto dalla stessa persona che lo ha creato."

Non dice altro, allontanandosi da me e scomparendo nell'ombra del corridoio.

Scuoto il viso, incredula: quel ragazzo è il male.

Collateral loveNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ