v e n t i s e t t e

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Non so che ore sono, e nemmeno mi interessa, come di tutto il resto.

Sono stesa su questo letto, sempre con lo sguardo rivolto verso il soffitto, e quasi non mi capacito di cosa sta realmente accadendo.

Theo non mi ama, o meglio, non ama ciò che è strettamente mio: vede solo ciò che gli ricorda Valerie, e la cosa stranamente non mi ferisce come dovrebbe.

Forse l'ho sempre saputo, forse, nascosto nel fondo del mio cuore, la verità era sempre stata ben presente, in attesa che io la accettassi.

Certo, è brutto pensare di essere stata...illusa, ma forse è meglio così, farla finita prima che io mi fossi davvero innamorata di lui.

Sposto lo sguardo, sentendo un leggero bussare alla porta.

"Grace, sono io: aprimi."

E' Will, e così decido di lasciarlo entrare, anche se subito sgrana gli occhi quando vede il mio nuovo taglio.

"Wow, Grace, che bei capelli." Dice, passandomi una mano fra le ciocche castane, ora così corte da sfiorarmi appena le spalle "Ti mettono in risalto gli occhi."

"Grazie." Dico, andando a stendermi sul letto, sprofondando di nuovo nella monotonia del silenzio.

Will si stende al mio fianco, e condivide il mio silenzio, forse per paura di disturbarmi.

"Lo so che avevi ragione." Dico, improvvisamente "E sto bene, davvero."

Lui si volta verso di me, puntandomi contro i suoi occhi chiarissimi.

"Dici davvero?"

Annuisco "Penso di averlo sempre saputo, anche se non volevo ammetterlo."

"E' dura rinunciare alla felicità quando finalmente la si raggiunge."

Mi lascio sfuggire un sorriso, quasi incredula "Non so come ci riesci, ma sembra sempre che tu capisca cosa voglio dire ancor prima che lo capisca io."

Anche Will sorride, e infila un braccio sotto le mie spalle, stringendomi a sé.

"Fra persone ferite bisogna aiutarsi."

"Però io ho paura." Ammetto, sinceramente "Non per quello che accadrà con Theo, ma per ciò che succederà fra poco a casa di Dafne."

"E' normale, Grace, ma ti prometto che andrà tutto bene: io ti aiuterò." Dice, e mi viene da sorridere mentre lo guardo, così sincero e sicuro.

"Perché ci tieni tanto ad aiutarmi?" Chiedo, e lui scuote le spalle con non chalance.

"Te l'ho detto: tu stai passando ciò che ho passato io."

"Will, non mentirmi." Ribatto, seria, e lui sospira, cedendo.

"E' vero, Grace: non ho mai trovato nessuno, e dico nessuno, in tutta la mia lunga vita che mi capisce come mi capisci tu. E' come se non avessi bisogno di parlare, perché tu già sai, ed è importante per me questo, perché mi fa sentire come se non fossi più solo. Tu vai oltre, mi hai...guardato davvero, ed è una cosa che non ha mai fatto nessun altro."

Il mio sguardo segue il profilo del suo viso, così delicato eppure dai tratti così decisi, e per un attimo mi passa per la mente la stramba idea di seguire con il mio dito tutte le varie costellazioni di efelidi che ha sul viso.

Penso che sarebbe così bello, lui lo è.

"Per me è lo stesso, Will." Confesso, e poi mi appoggio alla sua spalla, beandomi del calore che sprigionano i suoi gesti.

Ed è strano, perché nonostante il suo corpo sia così freddo, io, stando vicino a lui, sento calore, quello che solitamente senti quando stai vicino a qualcuno che ti fa stare bene.

Collateral loveWhere stories live. Discover now