v e n t i q u a t t r o

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Sia io che Theo abbiamo due grandi sorrisi sul viso mentre rientriamo nella villa, tenendoci per mano e con ancora il sapore dell'acqua salata sulle labbra.

E' stata una giornata fantastica, non mi costa ammetterlo, e penso che se ogni giorno della mia vita fosse così probabilmente riuscirei anche a convincermi ad accontentare Theo riguardo alla transizione.

Pensare ora al sangue mi disgusta, ma magari se dovessi trasformarmi la cosa inizierebbe a sembrare più normale e, magari, anche piacermi.

"Oh, ma che belle facce felici."

Alzo gli occhi, maledicendo la divinità che ha deciso di far incrociare le nostre strade con quella di Willard Jensen.

"Willard, hai passato una bella giornata?"

Theo è stranamente rilassato vicino al parente, e un po' la cosa mi dispiace, anche se non ne capisco il motivo.

Forse non voglio sembrare l'unica pazza irascibile.

"Ottima, cugino." Risponde, divertito "Suppongo sia stato lo stesso per voi."

"E' così." Ribatto, acida, e subito Will mi lancia un sorrisetto divertito.

"Grace, io vado un attimo in ufficio a prendere la posta, mi aspetti qui?"

Annuisco, sorridendo felice al moro "Si, certo."

Faccio un passo e mi metto in punta di piedi, baciando delicatamente le sue labbra fredde, facendolo sorridere.

"A dopo." Sussurra, soddisfatto, andandosene via.

Io ancora sorrido mentre lui entra nel suo ufficio e l'ombra rossa inizia a girare intorno a me come uno  squalo pronto a colpire.

"Dove hai lasciato il tuo caratteraccio, ragazzina?" Mi prende in giro, incrociando le braccia e inclinando la testa, attento.

Ora le sue lentiggini sono perfettamente illuminate dalla luce del sole, così come i suoi occhi, ormai due smeraldi, che non fanno altro che destabilizzarmi.

Non riesco davvero a farmi andare bene che lui sia un vampiro.

"Non ti preoccupare: ora che ti vedo sta tornando."  Commento, innervosita.

Perché non può semplicemente lasciarmi stare per una volta che sono sinceramente felice dopo così tanto tempo?

"Oh, pensavo che dopo aver fatto quello che tu e Theo avete fatto la felicità fosse molto più duratura."

Sgrano gli occhi, allibita.

"E tu cosa ne sai?"

Lui scuote le spalle, e subito un sorriso cresce sulle sue labbra: sa di aver colpito nel segno.

"Theo ha l'odore del tuo sangue sulle labbra, e tu del suo." Mi fa notare, divertito "Sono un vampiro, pensi davvero che non me ne accorga?"

"Non sono comunque fatti tuoi." Esclamo, cercando di difendermi.

Will non dice nulla, e per fortuna vedo tornare Theo dal suo ufficio con...una faccia orribile.

"Ehi, è successo qualcosa?" Chiedo, andando verso di lui, preoccpata.

Non so se è possibile, ma lui mi sembra ancora più pallido del solito, e la cosa non mi piace.

Abbassa lo sguardo e noto che ha un foglio in mano, una lettera per la precisione, e non mi viene difficile capire che è una cosa importante.

"E' da parte della famiglia di Dafne." Dice, e mi viene quasi da svenire.

"I francesi?" Chiede Will, che è rimasto in ascolto.

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