v e n t o t t o

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Mancano solo trentasei ore all'ora x e Theo ha richiesto un colloquio con me.

Ha detto davvero così: un colloquio, come se fossi una cameriera e non un quella che dice di amare pensando a sua nonna morta.

Apro la porta del suo studio e lui è già qui, seduto sulla sua bella scrivania ricoperto dai suoi fogli stampati.

Valerie, come una specie di santino, risplende sopra tutto e tutti.

Mi siedo sulla sedia davanti a Theo, incrociando le braccia al petto, pronta a sentire qualsiasi stupidaggine si inventerà per convincermi che Will ha detto solo fandonie e che lui mi ama davvero.

Dio, domani diventerò un dannato vampiro e lui mi chiede uno stupido colloquio per dirmi altre bugie.

"Non eri nella tua stanza questa mattina." Incomincia, rompendo perfettamente il ghiaccio.

"Ero con Will." Dico, sinceramente "Abbiamo dormito insieme."

"Potevi venire da me se non volevi stare da sola." Ribatte subito, inacidito.

E' da molto tempo che non vedo questo lato prepotente di Theo e devo dire che non mi è mancato per niente.

E' come se da un momento all'altro tutto quello che avevamo costruito tanto pazientemente si fosse dissolto nell'aria.

Un momento c'era e poi poof, sparito: morto.

Non lo so, mi sento come se tutto il grande amore che c'era fra noi fosse esistito solo nella mia mente che, fra l'altro, non sembra essere troppo sofferente dal non soffermarsi più sul pensiero dai vampiri bruni.

E' come se fossi tornata al primo giorno, quando ancora vedevo i vampiri con diffidenza e un certo astio: ora non odio più Theo, ma a volte l'indifferenza fa molto più male.

"Sono libera di fare ciò che voglio, Theo." Dico, semplicemente "Avevo bisogno di Will e sono andata da lui."

"E da dove salterebbe fuori tutto questo improvviso bisogno, uhm?" Chiede, e noto che un leggero tic ha colpito il suo sopracciglio sinistro.

Sta davvero perdendo il controllo.

"Theo, domani sarà una giornata pesante e non ho davvero voglia di parlare di questo." Provo a dire, sperando di potermi svincolare da questa situazione.

Non è che non mi interessino i sentimenti di Theo, certo, ma alla fin fine il suo cuore non è spezzato a causa mia, ma di Valerie, e non riesco a sentirmi in colpa come dovrei.

"Beh, credo che dovremo parlarne dato che sarò io a prendermi cura di te quando verrai trasformata." Sibila, quasi come si stesse trattenendo dall'urlare.

Nemmeno quando ha rivisto Dafne l'ho visto tanto arrabbiato, e la cosa è seriamente spaventosa.

"In realtà, Will si è offerto e voglio che sia lui ad aiutarmi." Puntualizzo, cercando di mantenere un tono gentile, sperando che Theo la prenda bene.

Non va bene così.

"Will? Ormai non esce altro dalla tua bocca: Will qua, Will la, ma dov'era lui quando soffrivi? Quando Samuel moriva e Dafne voleva ammazzarti? Tu dicevi di aver bisogno di me allora!" Urla, e noto i suoi occhi mutare: dall'azzurro al nero profondo, quasi come se volessero inghiottirmi.

"Era così, Theo, avevo bisogno di te." Dico, provando a spiegarmi "Entrambi avevamo bisogno l'uno dell'altra, ma sai anche tu che ormai non è più così."

Theo sgrana gli occhi, colpito e sorpreso dalle mie parole.

Le sue pupille si arrossano e gli occhi si schiariscono: sembra sul punto di piangere.

Collateral loveWhere stories live. Discover now