Collateral love

v e n t i

Sto cercando di leggere da più di mezz'ora, ma l'unica cosa che vorrei davvero fare al momento è tirare questo libro contro Will, così da prevenire possibili battute future.

Lo detesto, è egocentrico e tremendamente antipatico: mi sembra la versione peggiore del Theo che ho conosciuto un mese fa.

Ma chi li educa questi vampiri? Satana in persona?

Sbuffo, gettando via il libro, portandomi le braccia al petto, esausta.

Fra l'arrivo di Will e la scoperta dei piani di Theo penso che potrei perdere la testa da un momento all'altro.

I vampiri stanno prendendo il sopravvento sulla mia vita, strappandomi il mio tanto prezioso equilibrio interiore, e so che da un momento all'altro potrei scoppiare.

Alzo lo sguardo quando la porta si apre, vedendo subito Theo che mi sorride, iniziando a sbottonarsi la camicia.

"Non pensavo fossi ancora sveglia: è tardi." Dice, stendendosi al mio fianco mentre la pelle pallida del suo petto fa a gara con il candore della sua camicia.

A volte mi sembra impossibile concepire che lui sia teoricamente morto: il suo cuore non batte, la sua pelle è fredda, eppure parla ed è molto più vitale di molti umani che conosco.

Mi sembra di essere immersa in un gigantesco controsenso da cui non posso fuggire.

"Non riuscivo a dormire." Confesso sinceramente mentre lui si sfila la camicia e i pantaloni, rimanendo solo in boxer.

Distolgo lo sguardo perché non sono ancora abituata alla vista del suo corpo e non voglio perdermi in stupidi pensieri da adolescente quando sono tremendamente arrabbiata.

"Stai bene?" Chiede, infilandosi sotto le coperte, permettendomi finalmente di tornare a guardarlo.

"L'arrivo di tuo cugino è stato decisamente inaspettato." Dico, non rispondendo alla sua risposta, che so già mi porterebbe a rivelare ciò che ho scoperto.

Non so ancora se è una buona idea ma, finché posso, voglio mantenere la calma.

"Oh, si." Dice, e subito la sua mascella si fa dura a causa del suo ritrovato nervosismo "Rimarrà poco per fortuna."

"Non ti piace." Constato, studiandolo con accuratezza.

Ha fame, il suo corpo sta iniziando a manifestare i primi segni, ma non penso che lui me ne parlerà: sa che il nostro rapporto è ancora molto instabile, e forse teme che chiedere di bere il mio sangue possa traumatizzarmi.

Mi chiedo come mai non pensi la stessa cosa anche del fatto di farmi diventare un vampiro.

"Non piace a molti." Ribatte, semplicemente "Ma noi due siamo sempre stati piuttosto in competizione, forse perché siamo coetanei."

"Quindi ognuno si crede migliore rispetto all'altro?" Chiedo, curiosa: ho bisogno di non pensare.

Theo corruccia lo sguardo, indispettito "Perché tante domande su me e Will?"

Scuoto le spalle, non scalfita dal suo improvviso caratteraccio a cui ormai sono abituata "Ero solo curiosa."

"Rispetto a cosa, mhm?" Chiede, sempre acido "Rispetto al nostro rapporto o a lui?"

Sgrano gli occhi, allibita "Che cosa vuoi insinuare?"

Theo scuote le spalle, facendo una smorfia sarcastica "Lui è un bel ragazzo, ci sa fare con le donne."

"Pensi davvero che nei dieci secondi che ci siamo visti, in cui, fra l'altro, mi ha solo insultato, io mi sarei presa una cotta per lui? Theo, sei pazzo."

Theo mi osserva e io non abbasso lo sguardo per nessuna ragione: dovrei aver paura? Ma per favore.

"Mi dispiace." Dice, e sfiora delicatamente la mia mano, provando a calmarmi.

Sospiro, decidendo di abbassare la guardia "Va tutto bene."

Theo sorride, e poi si avvicina a me, iniziando a baciarmi lentamente lungo il collo, proprio dove un tempo mi ha morso.

Non so se questo sia un gesto spinto dall'amore o dal desiderio di sbranarmi, ma, in ogni caso, io non riesco a sopportarlo.

"No, Theo, aspetta." Dico, allontanandolo, beccandomi subito un'occhiata sconvolta.

"Che succede? Ho esagerato?" Chiede, preoccupato.

"Si." Sospiro, disperata, mentre prendo da sotto il cuscino il foglio che ho trovato questa mattina "Ma per questo."

Theo nemmeno lo prende in mano, lancia solo uno sguardo, e subito leggo l'espressione della colpevolezza sul suo volto.

"Te ne avrei parlato." Dice, semplicemente "Lo sai, Grace."

"Tutto ciò che so:" ribatto, secca "è che tu hai fatto una richiesta per trasformami in un vampiro senza nemmeno chiedere cosa ne pensavo."

"Volevo solo mettermi avanti." Dice, quasi come se fosse una giustificazione valida "Dato che ora stiamo insieme dovremo iniziare a pensare al nostro futuro."

Strabuzzo gli occhi, sempre più sconvolta "Futuro? Theo ci siamo dati il nostro primo bacio una settimana fa e non stiamo nemmeno insieme, non credi sia un po' troppo esagerato parlare di futuro?"

"Ai miei tempi un bacio valeva già come proposta di matrimonio." Commenta, acido: come può non capire quanto stia esagerando?

"Si, ma ora siamo nel trentunesimo secolo e direi che le cose sono leggermente cambiate, Theo. Sai com'è: ci si conosce, ci si bacia, ci si fidanza per un po' e poi si pensa al futuro. Mi spaventa tutta questa fretta."

Finalmente l'ho detto, finalmente sono riuscita a dire ciò che penso davvero, e questo sembra ferire Theo, che abbassa lo sguardo.

"Mi spiace, non era questo ciò che volevo." Ammette, sincero "È che ti amo davvero da morire."

Sorrido, e poi gli passo una mano sulla guancia, e gli bacio le labbra, avvertendo subito tutta la disperazione che sta provando.

"Abbiamo tempo, Theo, non dobbiamo correre." Gli dico, accarezzando la sua guancia "Potrei anche non essere io quella ragazza."

"Si che lo sei." Ribatte, subito "Io non voglio nessun'altra."

Sorrido, e poi mi stendo a letto, lasciando che lui mi abbracci.

Lui mi accarezza lentamente le braccia e poi scende fino al mio ventre, che accarezza delicatamente, facendomi rabbrividire.

"Ti lascerò tutto il tempo che vuoi." Sussurra fra i miei capelli, con la sua voce delicata come il velluto "Posso aspettare."

Io non rispondo, perché se da una parte sono felice che lui abbia finalmente capito, dall'altra so che con "aspettare" Theo intende che, per quanto io possa avere il mio tempo, prima o poi dovrò cedere alla sua richiesta.