capitolo 1

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"Giulia!"dico correndole incontro.
"Sami!"dice venendomi ad abbracciare.
"Come stai?"le chiedo mentre ci dirigiamo in classe.
"Bene, tu come hai passato l'estate?"
"Beh bene poi ti devo dare una notizia" le avevo promesso che non glielo avrei detto in un messaggio ma di persona.
Entriamo e come al solito ci mettiamo all'ultimo banco.
"Ragazzi"dice il prof richiamando l'attenzione della classe.
"Come sapete questo è l'ultimo anno, dovete dare il massimo e fare del vostro meglio e quest'anno con noi ci sarà un nuovo ragazzo" dice spostandosi dall'ingresso della classe e facendolo entrare.
È un ragazzo normalissimo bruno con gli occhi marroni e il naso all'insù, appena le galline della classe lo vedono iniziano ad aggiustarsi i capelli e a fare gli occhi dolci. Lui si limita a sorridere a tutti.
Io e Giulia ci guardiamo e io inizio a ridere sottovoce.
"Guarda che è davvero carino!" dice la ragazza. Io mi limito ad alzare gli occhi al cielo.
"Olezzi e Bruno, anche quest'anno vi vedo assieme, beh sono felice di dividervi finalmente" dice il prof facendo un cenno a noi due di alzarci.
"Bruno tu resta lì ti siederai accanto a D'Orso"
"Come sei fortunata!" dice la bionda allontanandosi per raggiungere il professore.
Il bruno raggiunge il mio banco e lancia la cartella a terra per poi sedersi sulla sedia accanto alla mia.
"Luca" dice con tono seccato.
"Samantha" dico ugualmente io.
"Bene D'Orso, spero che quest'anno lo recuperi al meglio" tutta la classe si gira per guardarlo.
"Per questo, ti chiederò qualcosa sulla mia materia"
"Declinami la seconda declinazione" dice, io lo guardo e noto che si trova in difficoltà così, cavandomela in latino, decido di passargli da sotto il banco un foglietto con la risposta.
Risponde e dopo pochi secondi il prof si complimenta per la risposta esatta.
"Grazie" dice sussurrando.
"Niente" dico iniziando a prendere appunti sul quaderno.
Finita l'ora decido di iniziare un discorso con il moro.
"Sei stato bocciato?"
"Sì per colpa di quello stronzo" dice con tono odioso.
"Ah, ho capito"
"Sì, come no..." dice alzandosi per raggiungere le troiette della mia classe.
Ho già capito come andrà a finire.
"Beh, carino no?" dice Giulia venendo da me.
"Io vado a presentarmi" dice sicura.
Io rimango lì al mio posto, infondo la mia unica vera amica è da sempre lei.
La giornata passa lentamente e quando suona l'ultima campana mi incammino per la strada verso casa.
Torno a casa e per fortuna non trovo mio padre.
Vivo da sola con mio padre, mia madre è morta quando avevo cinque anni.
Sento che il mio telefono vibra.
"Sì?" dico seccata.
"Ehi oggi sei scappata da scuola, mi dovevi raccontare la fantastica notizia"
"Okay, allora sono riuscita a fare un po' di soldi ed ho comprato due biglietti per il concerto di Salmo!" dico entusiasta. Non risponde.
"Ci sei?"
"Ma è fantasticooo!!" dice urlando.
L'unica cosa che abbiamo in comune è l'amore per la musica.
"Allora, è domani sera" dico.
"Okay a domani mattina" dice.
Non pranzo e mi fiondo in camera mia per ascoltare un po' di Gemitaiz.
Non riesco a levarmi dalla testa quel ragazzo, il suo volto è rimasto inciso nella mia mente. Senza rendermene conto mi addormento.
Mi sveglio ore dopo con il rumore della porta che sbatte, è arrivato mio padre probabilmente ancora una volta ubriaco. Vado da lui per aiutarlo visto che barcolla.
"Vai a comprarmi una bottiglia di Vodka" dice sedendosi sul divano.
Mi lancia cinque euro e vado nel solito supermercato che sta volta trovo chiuso. Inizio a camminare per raggiungere un supermercato vicino.
Appena lo trovo prendo la bottiglia e mi dirigo verso la cassa per pagare, rivedo Luca con un gruppo di ragazzi dietro di me anche loro con alcolici e bibite in mano.
"Posso vedere i documenti?" dice la cassiera, io entro nel panico perché sono minorenne e non potrei acquistare alcolici. Lascio la bottiglia e mi dirigo verso l'uscita immaginando già quanto si incazzerà mio padre al ritorno.
"Hey, tieni" dice il moro porgendomi la bottiglia.
"Grazie mille, non sai neanche cosa mi hai risparmiato" dico prima di voltarmi e di andare via.
Appena entro in casa vedo che papà dorme e pochi secondi prima di entrare in stanza sento che mi chiama.
"Cosa c'è?" dico seccata.
Lui si alza e inizia a gridare e ridere, sembra impazzito.
"Basta, papà"
Lui mi sferra un pugno sull'occhio e io corro velocemente in camera impaurita e spaventata. Infondo non è la prima volta che mi picchia ma è di certo la volta che lo ha fatto così forte.
Dolorante, crollo in un profondo sonno all'istante.
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Bene, spero che vi piaccia.
Ho visto che in giro non si trovano molte f. f. su Capo Plaza così ho deciso di farne una. ❤️🦋

Sta canna non mi calma | CAPO PLAZA | COMPLETATA Where stories live. Discover now