capitolo 20

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Oggi, finalmente dopo tanto tempo, mi vedo di nuovo con Mauri. Ci siamo dati appuntamento davanti al Mc Donald's per fare colazione insieme.
Da una settimana circa non ho lo stesso rapporto che avevo con Diego e gli altri, mi sento 'esclusa' ormai solo Anna mi tratta come sempre.

Spesso escono in discoteca e rimango da sola a casa, anche Anna credo abbia trovato una specie di ragazzo, ma non ne vuole parlare per niente mi dice sempre che non è nulla di serio oppure cerca di cambiare argomento.

Mi spiace che sia andato tutto così ma hanno fatto tutto loro. Comunque, per il momento, non ho intenzione di andarmene ma se continuano così per ancora molto, probabilmente andrò a Roma. Maryna mi ha già detto che posso stare da lei, ha lasciato Luke e sta da sola. Le ho detto che ci avrei pensato.

Sono le 10.04 e vedo la macchina di Mauri, scende e mi viene incontro.
Devo dire la verità, mi fa strano sapere che sia diventata amica del mio idolo da sempre. Appena mi raggiunge mi abbraccia calorosamente e mi fa arrossire come una bambina.

Ride rumorosamente, ancora rossa in viso lo guardo male.
"Perché ridi?" gli chiedo imbarazzata.
"Che carina, sei arrossita prima" dice continuando a ridere.
Gli tiro un leggero pugno sul braccio e faccio la finta offesa.

"Entriamo?" gli chiedo subito.
Annuisce e mi trascina alla cassa.

Ci sediamo e mi racconta che sta lavorando per un nuovo disco e che è innamoratissimo di Greta, la sua ragazza.
Io lo ascolto, non mi va di raccontargli della situazione a casa so che mi farebbe ritornare di nuovo con lui e i ragazzi. Non so per quale assurdo motivo ma ho intenzione di migliorare il mio rapporto con Anna, Diego e sì, anche Luca.

"Che hai?" mi chiede fissandomi.
Io mangio una pellicina e indifferente gli rispondo "Niente" ma si vede che ha capito qualcosa.

"Samantha, che succede?" continua.
Non gli rispondo e mi fisso le mani.
Mi cade una lacrima dal viso e lui inizia ad agitarsi.
"Oh, Sam cazzo dimmi qualcosa!" alza la voce, mi fa spaventare infatti se ne accorge.
"Scusa, non volevo gridare"
"Però cazzo, non parli!" continua.
Mi decido e gli spiego un po' tutto.
"Ultimamente sono sempre molto sola, in pratica a casa non c'è mai nessuno sembra che viva in solitudine. Mi faccio un sacco di docce al giorno e non so mai cosa fare, non ce la faccio più ho bisogno di qualcuno. Non mi va più di fare niente, sto pensando di andare a vivere a Roma, ci sono due mie amiche lì. No so veramente cosa fare"
dico tutto d'un fiato.

Mi guarda con compassione e tristezza. Mi prende il viso con un mano e mi accarezza la guancia delicatamente con il pollice. Chiudo gli occhi per godermi il momento.

Appena li apro mi ritrovo Mauri a tre centimetri dal viso alterna lo sguardo dai miei occhi alle mie labbra. Azzera la distanza fra noi due e mi bacia, un bacio delicato e dolce. Sento dei brividi percorrermi la schiena, ma lo fermo. Non è giusto.

"Scu-"inizia a dire ma lo interrompo.
"Mauri credimi, mi piaci eccome, ma proprio dieci minuti fa mi stavi raccontando quanto tu amassi la tua ragazza, non voglio creare casini. Ho visto anche di persona quanto voi due vi amiate e voglio solo che tu sia felice, con lei" dico sorridendogli e arrossendo leggermente.
"Sì, scusa hai ragione. È che sei così bella, non sono riuscito a trattenermi" dice grattandosi la nuca imbarazzato e ridendo. Gli sorrido.

"Che facciamo adesso?" gli chiedo alzandomi. Gli si illuminano gli occhi a quella frase.
"Facciamo un giro?" dice mentre mi porto alla bocca una sigaretta.
"Adesso fumi?" dice con uno sguardo misto fra l'incazzato e il deluso.
Annuisco.
"Fa male, smettila" dice iniziandone a fumare una lui.
Lo guardo incredula. Ma è serio?
"La finite tutti quanti? Mi dovete sempre dire quello che devo fare?" sbuffo.
-
Ho passato un'intera giornata con Maurizio e sono stata davvero bene, mi sono divertita molto. Non ci si annoia mai con lui. Adesso mi sta riportando a casa, non voleva che prendessi l'autobus, che tenero.
"Grazie mille Mauri" gli dico lasciandogli un bacio in guancia.
"Di niente ragazzina" mi risponde. Chiudo lo sportello della macchina e mi incammino nel condominio. Solo sentendo di nuovo quel soprannome, mi è venuto in mente Luca. Forse, mi manca. Non so cosa di preciso. Tra noi due non c'è stato niente, in pratica, ma probabilmente mi manca la sua presenza, mi manca tutto di lui.

Entro in casa e ci sono tutti i ragazzi seduti sul divano con lo sguardo fisso sul telefono. Alzano insieme lo sguardo e mi fissano mandandomi, Mario, Paolo e Giona delle occhiate di rimprovero.
"Dove cazzo sei stata per tutto sto tempo?" chiede Luca infuriato.
"Wow, allora esisto!" dico ironica.
"Ma scusa che ti interessa? Mi avete lasciata sola per tutto questo tempo e proprio oggi, il primo giorno dopo tanti, che esco di casa, ve ne accorgete? Fate sul serio?"continuo.
Prima che qualcuno risponda me ne vado in camera.

Sono così confusa.

"Ehi, piccola, ascolta... Non volevo e non sapevo che stessi sola in questi giorni. Mi dispiace e volevo chiederti se potessimo rincominciare tutto daccapo"
dice sull'uscio della porta.
Sono distesa sul letto e gli do le spalle.
Non gli rispondo.
"Senti, mi manchi... ok? Non ne posso più voglio ritornare come prima" continua.
Forse sono troppo dura, infondo cosa c'è di male? Mi giro, mi alzo e lo vado ad abbracciare, il suo profumo mi manda in tilt il cervello e rimaniamo così, abbracciati, per un po' di tempo.

Sta canna non mi calma | CAPO PLAZA | COMPLETATA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora