capitolo 7

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Mi sveglio, mi sento più riposata. Mi giro nel letto ma Luca non c'è.

Prendo il microinfusore e me lo attacco alla pancia. Entro in cucina maneggiando con l'affare e urto qualcuno.
Non dico niente, continuo a camminare  e mi vado a sedere.
"Giorno, eh" dice Luca serio fissando la macchinetta.
"Buongiorno" dico con la voce impastata dal sonno.
"Vestiti, ti porto da una parte" dice bevendo il caffè.
Faccio come mi dice mangio qualcosa e dopo dieci minuti sono pronta.

-

"Dove andiamo?" chiedo guardandolo.
Non risponde, fissa la strada attento alla guida. Decido di lasciarlo stare, sembra nervoso e credo che non abbia nessuna intenzione di rispondere alle mie domande.
Si crea un silenzio un po' imbarazzante. Dopo un breve viaggio arriviamo a destinazione.
Siamo in un quartiere di Salerno periferia, è simile ai palazzi in cui vivo io.
"Questa è casa mia" dice aprendo lo sportello. Lo imito e scendo.
"Vieni"mi dice prendendomi una mano. È un gesto dolce, mi piace questo suo lato.

-

Mi porta in cima ad un edificio abbandonato.
Il panorama è mozzafiato, rimango incantata.

La Salerno che ho sempre disprezzato, adesso si rivela una delle cose più belle che io abbia mai visto.

Tra i palazzi si intravede il sole che piano piano scende sempre di più lasciando spazio alla luna.

A distrarmi è l'odore di erba che il ragazzo fuma. Lo guardo per un po'.
Vorrei fargli una foto, con questa luce è ancora più bello.

"Basta bambina, così mi sciupi" dice ridacchiando.
Io imbarazzatissima cerco di difendermi.
"Ma io non..."
"Tranquilla" dice abbracciandomi affettuosamente.

"Non ho mai portato nessuna qui, sei la prima" dice sedendosi sul cornicione.

Faccio lo stesso, fisso i nostri piedi sospesi nel nulla e penso a noi.
A quel bacio, alle emozioni che provo solo guardando questo ragazzo.

"Cazzo, io non ce la faccio più" dice alzandosi.
"Che succede?" dico preoccupata.

Mi prende per i fianchi e mi attira a se.

Mi bacia.

Di nuovo.

Ancora una volta, le stesse emozioni, forse sta volta anche più forti.
Mi bacia con passione e mi tiene a se stretta come se mi potessi rompere da una momento all'altro.

Le sue mani vagano lungo la mia schiena, mentre mi attira sempre di più a se.

Io prendo il suo viso fra le mani e gli accarezzo la nuca, mi sorride sulle labbra e migliaia di brividi percorrono il mio corpo.

"Cazzo, quanto mi piaci" dice tenendomi dai fianchi e guardandomi negli occhi.

Si stacca velocemente e si mette una mano in fronte. Mi guarda e si gira dal lato opposto.
"Ho capito... non ricambi" dice deluso.

Gli prendo il braccio e lo faccio voltare, lo bacio e gli sorrido.
"Anche tu mi piaci, molto" dico abbracciandolo forte.

Mi stringe a se con le sue braccia e mi riscalda con il calore del suo corpo.

"Andiamo, si sta facendo sera" dice prendendomi per mano, di nuovo.

-

Scendiamo e mi porta in una stazione ferroviaria abbandonata.
È un posto bellissimo, si trova in mezzo ad un prato vastissimo. 

Prende delle coperte dal bagagliaio e ci stendiamo sul prato a guardare le stelle abbracciati. È una serata bellissima.

Mi accoccolo sul suo petto e sento il battito del suo cuore, calmo che mi rilassa.
Mi accarezza i capelli dolcemente e piano piano sento che si addormenta.

-

Sento qualcuno che mi sussurra all'orecchio si svegliarmi.
Luca.
Apro gli occhi e lo guardo un po' mentre mette le coperte dentro.

"Dai, andiamo è tardi" dice prendendomi per mano per farmi alzare.
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Lo so, lo so. Questo capitolo è molto corto. Scusate tantissimo, ma con la scuola e i compiti mi è più difficile aggiornare💔.
Spero comunque che vi continui a piacere.💘🦋

Sta canna non mi calma | CAPO PLAZA | COMPLETATA Where stories live. Discover now