7.

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Un lungo sospiro abbandonò le sue labbra.


La lezione di scienze sembrava non interessarle più di tanto. La postura scomposta, la grande montatura nera che pesava sul viso, facevano ben notare quanto Anne fosse con la testa tra le nuvole.

E il motivo era chiaro che fosse legato al discorso che avesse affrontato con Calum, il giorno precedente.

Aveva rimuginato sulla questione per tutta la notte, arrivando alla conclusione che fosse d'accordo con lui, nonostante non capisse molto di quella strana situazione, era certa che una presumibile spiegazione potesse in qualche modo trovarsi in quei ricordi che per lui fossero completamente sbiaditi.
Doveva esserci sicuramente un perché o un motivo al tutto.

Ciononostante, pensava che stesse tralasciando un dettaglio importante, qualcosa che stesse sfuggendo al suo occhio umano ma che sarebbe stata la svolta vincente.

Ma ben presto la campana segnò l'imminente fine della lezione e anche dei pensieri confusi di Anne. Ad una velocità smisurata, prese la tracolla color beige da terra e si fiondò lungo il corridoio. Come ogni giorno, la scuola brulicava di studenti e non poteva mai mancava l'inconfondibile sensazione di disagio che provasse.

Teneva sempre la testa e gli occhi bassi, sperando di evitare i cipigli sui volti dei suoi coetanei, rischiando però di tamponare qualcuno di tanto in tanto. E infatti, non a caso fu proprio quello che accadde. Lo scontro fu abbastanza diretto e violento tanto da farle mormorare un «Ahia». Di riflesso prese a massaggiare il naso indolenzito dall'urto e alzò di scatto lo sguardo.

«Dio mio scusami Anne, non ti avevo vista.»

L'espressione della ragazza momentaneamente dolorante, si addolcì quando incrociò due iridi chiare come il ghiaccio. «Fa niente Michael.» disse semplicemente, aggiustando la montatura inclinata.

Michael d'altro canto sorrise addolcito dalla semplicità della ragazza, e anche se un po' titubante visto che ancora non sapeva come comportarsi nei suoi confronti, le si avvicinò lentamente per poterle posare un morbido bacio vicino l'angolo della bocca. «Buongiorno, comunque.»

Di riflesso Anne, sorpresa arrossì violentemente. Cercò di nascondere l'imbarazzo, abbassando il capo e si morse il labbro inferiore. «Buongiorno» sussurrò poi quasi impercettibilmente.

«Sai... - farfugliò il ragazzo incerto - dopo ciò che è successo tra di noi, avrei tanta voglia di invitarti ad uscire.» confessò Michael rompendo il momentaneo silenzio creatosi, ma cercò di mantenere un livello basso del tono della voce, sia per non far sentire delle proprie questioni al resto degli studenti, sia perché era un po' in imbarazzo.

Per quanto sembrasse tutto tranne che un ragazzo del genere, la sua vera natura era nascosta dal quel suo essere così duro che lasciava trasparire solo una delle sue poche sfaccettature che in realtà lo caratterizzassero, ma nel profondo Michael era tremendamente timido.

All'udire di quelle parole gli occhi di Anne guizzarono presto su quelli del ragazzo dalla capigliatura rosso fuoco, e per poco non si illuminarono. Sperava che gliel'ho chiedesse. «Oh, si certo mi farebbe davvero piacere.» biascicò un po' in difficoltà.

«Ti andrebbe stasera?» chiese lui tutto di un fiato prendendo quanto più coraggio possibile. Anne in tutta risposta annuì, con un lieve sorrisino sul volto al quale il ragazzo ricambiò.

«Cinema?» chiesero poi all'unisono e si stupirono della loro improvvisa sincronizzazione. Erano proprio queste le piccole sfaccettature che facessero intendere quanto fossero in sintonia.

«Affare fatto, passo a casa tua verso le sette... - propose sempre Michael - d'accordo?»

«Altroché se perfetto.» acconsentì lei, sorridendo ampiamente.

AnatemaWhere stories live. Discover now