13.

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Quel bacio sembrava esser stata la cosa più bella e pura che Calum potesse aver mai desiderato, e per un attimo aveva creduto di poter percepire quel contatto umano che gli era stato privato da molto tempo.

Peccato che fosse stato soltanto frutto della sua immaginazione.

Inspirò profondamente ripesando a cosa fosse realmente accaduto.

«Ti fa male?» il volto del ragazzo era davvero preoccupato.

«Sto bene, non c'è nulla di cui preoccuparsi.» insistette lei.

Anne sorrise lievemente e prontamente si allontanò dalla figura di Calum per poggiarsi sopra il letto.

«Sicura di stare bene? » domandò lui, c'era qualcosa che non andava.

«Si - disse seccamente - se per favore non ti dispiace dovrei prepararmi.»

Così confuso e forse un po' deluso, Calum arricciò le folte sopracciglia scrutandola. «Uh, d'accordo.» disse e senza troppe cerimonie sparì dalla sua visa.

Situato in quel che era il tetto della grande Villa laccata in bianco, Calum osservava come Anne stesse discutendo amabilmente con Ashton Irwin, uno dei vecchi amici di Hood. Niente e nessuno poteva immaginare quanto avrebbe voluto essere lì, al suo posto, mentre tentava di stringerle la mano. Sentiva il macigno sul petto soffocarlo. E non era più tanto sicuro di riuscire a sopportarlo ancora per molto.

Nel giardino sottostante Anne e Ashton stavamo passeggiando e discutendo del più e del meno. Sembravano molto affiatati i due, quasi si conoscessero da parecchio tempo.

«Non credevo che i nostri padri fossero colleghi.» osservò il riccio, stampandosi sul volto un amabile sorriso. Anne con lo stesso sorriso scosse il capo completamente d'accordo.

«Il mondo è davvero piccolo, capita sempre.» constatò, e si sedette su una delle panchine laccate anch'esse di bianco per poi cambiare subito discorso. «Come sta Michael?» chiese puntando le sue iridi chiare sul riccio.

«I medici hanno detto che per ora è stabile.» spiegò l'altro, abbozzando un mezzo sorriso. Anche lui approfittò per sedersi e di colpo i due furono abbastanza vicini da potersi sfiorare con le braccia.

A quel contatto Anne sobbalzò, e Ashton parve accorgersene. «Va tutto bene?» le chiese, e lei annuì meccanicamente.

«Sono solo preoccupata per Michael.» confessò poco dopo, stringendo le spalle. Ashton di riflesso poggiò la sua mano su quella di Anne a pochi centimetri da lui, in modo da intrecciare le loro dita.

«Andrà tutto bene.» la rassicurò scavando all'interno delle sue pozze azzurre. I due rimasero a fissarsi. «Come conosci Michael?» chiese di getto.

Ashton sospirò sapeva che Anne gli avrebbe prima o poi fatto questa domanda. «Noi tre eravamo inseparabili, ma dopo una lite Calum e Michael persero ogni tipo di rapporto, non si parlarono più, ecco. Io restai al fianco di Calum mentre di Michael non ebbi più notizie.»

Anne elaborò ogni singola informazione che Ashton le avesse fornito. Cominciò a constatare se potesse fidarsi di lui al tal punto di potergli confessare il segreto che già da settimane nascondeva.

Scollò la testa, prendendo coraggio. Puntò le sue iridi chiare sul riccio e inspirò profondamente. «Promettimi che non mi prenderai per pazza - disse con tono serio - ma c'è una cosa che devi sapere...»

Ashton sollevò il capo di scatto. Era confuso e osservò la ragazza con un cipiglio sul volto. «Anne così mi spaventi.» ammise.

Anne non sapeva veramente come trovare le parole. «Calum... - farfugliò - Calum non è morto. Non è nemmeno scomparso, è intrappolato in un sortilegio. E' solo io riesco a vederlo.»

D'improvviso il ragazzo sbucò dal nulla. «Anne che stai facendo?» borbottò confuso, ma lei lo ignorò.

Per poco Ashton non rise. «Anne non scherzare con le cose serie.» la schernì con un sorriso tirato.

«No Ash, non sto sherzando,» insistette lei afferrandolo per la camicia. «non sono affatto impazzita e non voglio tantomeno giocare con la tua sofferenza. Lui è qui. Se non mi credi, prova a chiedere la qualsiasi cosa, farò io da tramite della sua risposta.»

Il ragazzo ci rifletté qualche secondo. Ma era davvero scettico a riguardo. «D'accordo, la nostra prima sbronza: data esatta.» chiese. Incrociò le braccia al petto e osservò Anne puntare gli occhi sul vuoto.

Ma Anne in realtà stava osservando Calum, il ragazzo alzò il capo e preoccupato della reazione che avrebbe potuto avere Ashton. La ragazza lo incitò a rispondere.

Deglutì. «Il primo ritiro dopo partita del secondo anno di liceo, eravate a casa festa di un certo Jackson spaccaossa.» rivelò Anne.

A quelle parole il sorriso scomparve. Sbarrò gli occhi incredulo. Per poco non svenne.

«Sei pronto a conoscere tutta la verità?»




🥀🥀🥀🥀




Questo capitolo mi sembra così scialbo che non sapevo nemmeno io se pubblicarlo, ma d'altronde ho pensato che è l'unico modo per smuovere le circostanze di Calum e per movimentare ancora di più gli avvenimenti.

Nel prossimo capitolo ci sarà una svolta importante oltre che fondamentale.

Spero che comunque vi sia piaciuto (mi scuso per eventuali errori) e vi ringrazio sempre di non abbandonarmi mai. Ci vediamo al prossimo aggiornamento che - spero - non tarderà ad arrivare!

Vi pongo una domanda, arrivati a questo punto: c'è un personaggio in cui vi rispecchiate? Se è si, quale?

Lasciatemi i vostri commenti se vi va, mi fa sempre piacere 💓

All the love

AnatemaWo Geschichten leben. Entdecke jetzt