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«Tu mi stai dicendo che Calum è davvero in questa stanza? Con noi.» mormorò Ashton, forse per quella che era la milionesima volta. Non riusciva a crederci.

«Si, Ash.» rispose seccamente Anne stanca ormai di ripetergli le stesse cose.

Si sedette sopra il suo letto accanto al ragazzo dalla pelle ambrata che nell'arco di quella mezz'ora non aveva proferito parola, semplicemente era rimasto ad osservare un punto fisso sul pavimento con insistenza.

«Solo non capisco... - riprese a parlare il riccio - chi mai potrebbe aver fatto una cosa del genere e come sopra tutto.» constatò.

«Sono sicura che sia della scuola, e deve essere qualcuno che Calum conosce - definì la bionda - il giorno in cui è scomparso, ricordi per caso cosa avrebbe dovuto fare?»

Ashton sembrò pensarci sopra. «Non può dirtelo lui?»

«Non ricorda nulla di quel giorno, qualche idea?»

Ci furono pochi attimi di silenzio successivi, e solo poco dopo riprese a parlare.

«Doveva uscire con una ragazza,» Ashton puntò gli occhi su Anne, mentre Calum di riflesso issò il capo. «Dopo la rottura con Marie, da qualche mese stava ricominciando a frequentare qualcuno...»

«Aspetta ma Marie non stava con Michael?» lo interruppe Anne, strabuzzando gli occhi. Qualcosa la turbò.

«È complicato - tagliò corto il ragazzo -, come ti stavo dicendo ricordo che eravamo stati insieme una mezz'ora prima che lui uscisse...»

Glasgow, 2016

Il ragazzo dalla pelle ambrata si gettò completante sulla poltrona dell'amico. «Non mi hai ancora raccontato nulla di lei, com'è carina?» gli chiese Ashton, passandogli una bottiglia di birra.

Calum rise, per poi sorseggiare anch'esso una birra. «Usciamo, ma non è nulla di serio.» scosse il capo quando vide Ashton roteare gli occhi.

«Lei pensa che lo sia?» indagò l'altro.

«Credo di si - il moro alzò le spalle - ma sai, dopo l'ultima non ho intenzione di rendere più nulla serio. Mi voglio divertire e basta.»

«Sta solo attento a non scottarti troppo.» lo prese in giro, ammiccando un sorriso furbo tipico di Ashton.

«Non mi ha mai detto il suo nome - disse portando le iridi sulla ragazza - ma credo che possa sapere qualcosa in più di me, d'altronde è stata l'ultima persona con cui è stato. La mattina seguente di lui non c'erano già più tracce.»

Calum era rimasto ad ascoltare la discussione dei due ragazzi, senza proferire parola. Non riusciva a ricordare nulla di quella notte, ma la discussione che avesse fatto ad Ashton si. Ricordava anche il dolore che provasse, e il suo menefreghismo nei confronti di quella ragazza di cui non sapeva il nome. Era una grande incognita quella situazione, e dall'espressione dipinta sul volto di Anne, si rese conto che non avessero raccolto nessun dato di grande rilevanza.

«Siamo in un altro vicolo cieco.» ammise la bionda, sentendosi frustata. Scompigliò la frangetta dal nervosismo, abbandonandosi poi contro il materasso. «Se non sappiamo chi sia, non possiamo rintracciarla.»

«Non so davvero come altro aiutarvi Anne - ammise Ashton - ma ora credo che dovrei andare, i miei genitori mi staranno aspettando.» disse alzandosi dalla sedia della scrivania.

Anne annuì, per poi salutarlo con un gesto della mano. «Ci vediamo a scuola. E mi raccomando, che rimanga tra di noi.»

«Sarò una tomba.» promise il ragazzo. Gli diede un morbido bacio sulla guancia e dopodiché scomparì dietro la porta della sua stanza.

Aleggiò così un silenzio inquietante. I pensieri di Anne andavano a combaciarsi perfettamente con quelli di Calum.

La ragazza guizzò lo sguardo sopra il suo orologio rendendosi conto che fossero le quattro. Pensò di voler andare da Michael, era da un po' che non gli facesse visita.

Prese la borsa, e sostituì le pantofole con le vans nere tutto sotto lo sguardo spento di Calum. «Esco per un po'.» lo avvertì avvicinandosi alla porta.

Nemmeno a quello Calum rispose. Preoccupata Anne lo raggiunse di nuovo.

Non la guardò nemmeno in faccia. «Stai andando da lui vero?» sussurrò, con il capo chino.

«Solo per vedere come sta - si giustificò la bionda - dopo ritorno e continuiamo a far luce su questa faccenda.» lo rassicurò avrebbe voluto sfiorarlo, ma si bloccò prima ancora di muovere il braccio rendendosi conto che non poteva.

«Tu lo ami?»

A quella domanda, Anne sobbalzò forse troppo presa alla sprovvista. «È presto per dire se lo amo Cal, ma ci tengo a lui, come tengo a te - sorrise timidamente - perché questa domanda?»

«Ero solo curioso.» abbozzò anch'esso un sorriso, ma Anne aveva come il presentimento che le volesse dire ben altro.

«Sei sicuro di stare bene?» si accertò e Calum annuì di rimando per poi farle cenno di andare.

Non era totalmente convinta. Percorse tutto il corridoio per poi arrivare in cima alle scale e scenderle intravedendo i suoi genitori sul divano di casa intenti a leggere dei giornali. «Luke?»

«È andato da un suo amico in ospedale, tornerà per cena.» rispose sua madre distrattamente, ed Anne sorrise tra se. Michael era il primo amico a cui Luke tenesse davvero da quando si fossero trasferiti.

«Sto uscendo anch'io.» li avvisò e senza ricevere una risposta, aprì la porta e si fiondò fuori casa.

Si diresse verso il cancello automatico, poi improvvisamente, il dolore lancinante che aveva già provato poche ore fa cominciò a irradiarsi per tutta la mano. Era inconfondibile.

Si sentì intontita, la testa cominciò a girarle. Vagò attorno al giardino sperando che quel dolore cessasse, ma sembrò soltanto aumentare attimo dopo attimo.

Dal forte dolore si accasciò a terra, rendendosi conto che si fosse fermata davanti al gazebo bianco.

Delle lacrime cominciarono a formarsi sui suoi occhi, quel tormento era agonizzante ma continua a non capire a cosa fosse dovuto. Quando però alzò gli occhi al cielo, e per puro caso vide due rose del gazebo bianche, ne rimase stranizzata. Ricordava perfettamente che fossero di un rosso sgargiante. Fino a qualche giorno fa ci avrebbe giurato che fossero tutte dello stesso colore.

Spostò poi lo sguardo sulle altre e notò che otto di questa erano invece di quel rosso che ricordasse. Ma una in quell'esatto momento stava perdendo colore da sola, stava mutando sotto i suoi occhi.

Al fine della mutazione, la ferita cessò di pulsare. E a quel punto Anne si rese conto che ci fosse sotto ben altro. La presenza di quelle che ormai erano sette rose rosse e tre bianche, spiegava sicuramente qualcosa, qualcosa a cui ormai doveva assolutamente credere.

Qualcosa che riguardasse Calum.


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Come vi avevo già preannunciato, questo capitolo avrebbe presentato qualcosa di particolarmente importante e come avete ben letto, quel che succede ad Anne è in qualche modo collegato alla faccenda di Calum, ma in che modo?

Inoltre sembra che la sera della scomparsa di Calum, questo sia stato con una ragazza che di conseguenza è stata l'ultima ad avere un contatto con lui, avete qualche idea di chi possa essere?

Sebbene sia un capitolo molto piatto, spero che vi sia piaciuto comunque e che mi perdoniate per il fake del bacio tra i nostri bellissimi #Calanne (?) vi piace come name ship?

State tranquille che ben presto avrete una gioia, forse Calum resterà ancora per poco sotto questo incantesimo (?) chi lo sa sta a tutto da vedere!

Fatemi sapere cosa ne pensate, scusatemi per eventuali errori (prometto che ricontrollerò presto).

All the love, e al prossimo aggiornamento 💓

AnatemaWhere stories live. Discover now