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Il risveglio non era stato poi così piacevole. Tra le grida improvvise dei suoi genitori provenienti dal piano di sotto e la sveglia, Anne era riuscita a dormire il minimo indispensabile.

Inoltre Calum sembrava come volesse tenerla lontano. Durante la mattinata l'aveva trovato sul bordo della finestra della sua stanza mentre con il suo solito umore nero osservava l'orizzonte. Aveva provato più volte a parlargli ma sembrava essere di poche parole.

Così una volta che decise cosa indossare e il suo abbigliamento fu composto da una semplice felpa color ocra, dei jeans chiari e le solite vans nere, si prese di coraggio sperando di riuscire ad affrontare il susseguirsi delle ore.

Dopo qualche giorno fuori sede, lontano dagli occhi indiscreti degli studenti, si era quasi abituata al nuovo clima, ma quel giovedì, posta sul ciglio della porta, attendendo se aprirla e raggiungere il fratello in macchina o scegliere di rigettarsi tra le lenzuola, pensava a come fossero cambiate così tante cose nell'arco di nemmeno un mese.

Sospirò e si fece coraggio, il tragitto fu davvero breve e per la maggior parte del tempo i fratelli Hemmings si limitarono a rimanere in silenzio accompagnati dal semplice sottofondo della radio.

Qualcosa tra loro era cambiato, Luke percepiva che dietro l'ambiguo incidente dell'amico si celasse altro, e più volte aveva origliato alla porta di Anne mentre discuteva. Non comprendendo con chi la sorella affrontasse quei lunghi discorsi.

«Ci vediamo a matematica.» le disse il fratello una volta che scese dall'auto. Anne annuì e lo salutò di rimando.

Quella mattina Anne aveva un unico e solo pensiero: riconsegnare il libro che Dena le avesse prestato. Tra il da farsi della faccenda di Calum e gli impegni scolastici sapeva che non avrebbe trovato tempo per leggerlo.

Sfortunatamente però non riuscì a rintracciarla da nessuna parte, e decise di lasciare il libro rilegato in biblioteca in modo che qualcuno prima o poi l'avrebbe avvisata. Dopodiché riprese i suoi passi verso l'aula di letteratura e piacevolmente incontrò Melanie.

La ragazza fu particolarmente sorpresa di vederla. «Non pensavo studiassi qui.» asserì lei, una volta che furono vicine.

Anne sorrise. «Potrei dire lo stesso di te.» ridacchiò.

Melanie rise di rimando.

«Strano che prima d'ora non ci fossimo mai incontrate.» constatò l'altra.

«Segui letteratura contemporanea?» chiese Melanie, ed Anne annuì.

«Io dovrei raggiungere l'aula di economia, ci vediamo per pranzo? Farà sicuramente piacere anche a Adriel e Louis la tua compagnia, - propose - e di tuo fratello ovviamente, se vorrà unirsi.»

«Certo è una grande idea. Ci vediamo più tardi allora!» un grande sorriso si dipinse sul suo volto. Anche Melanie abbozzò un ulteriore riso per poi voltarsi e riprendere la meta iniziale.

Le ore così passarono molto lentamente, tra una lezione e l'altra, Anne si ritrovò già a dover fare i conti con tortuosa strada verso casa.
Del resto la giornata era andata davvero bene, il pranzo si era rivelato tranquillo e rilassante. Luke purtroppo era rimasto agli allenamenti pomeridiani. Per via della mancanza di Michael la squadra ne risentiva parecchio e il duro lavoro era aumentato.

Lungo la strada di ritorno, Anne i trovava in compagnia di Ashton e già da più di cinque minuti entrambi stavano camminando fianco a fianco, diretti verso la grande Villa laccata in bianco.

«Calum come sta?» chiese il ragazzo, schiarendosi la voce. Per poco Anne non sobbalzò, lo strano effetto che gli facesse il solo udire il nome di quel ragazzo, era indescrivibile.

AnatemaWhere stories live. Discover now