15.

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Anne e Calum erano senza dubbio legati da un qualcosa più grande di loro, che fosse attrazione o semplice simpatia, tra loro due c'era senza dubbio una grande alchimia.

E lui si odiava, odiava non poterla sfiorare, non poterla abbracciare, viveva la costante paura di lontano da lei.

Dal momento in cui Michael era rimasto in coma, le attenzioni per il ragazzo erano aumentate notevolmente, e questo faceva scattare in Calum una gelosia repressa, una rabbia che anneriva la sua anima di giorno in giorno.

E quelle rose diventate bianche a causa del tempo, a breve avrebbero perso tutte e dieci colore, e per lui non ci sarebbe stata più speranza. Sarebbe rimasto intrappolato in quel sortilegio per sempre? Anne non sarebbe più riuscita a vederlo? L'avrebbe addirittura dimenticato?

Calum non aveva ancora chiaro cosa potesse succedere ma non poteva permetterlo, ma non solo perché non voleva perderla, ma perché ancora era ancora troppo egoista per perdere altri anni della sua vita.

Ma quelli erano soltanto suoi pensieri e per quanto avesse tentato più e più volte di aprirsi con lei, anche quel pomeriggio Anne aveva avuto ancora una volta troppo poco tempo per lui.

E questo lo feriva.

Per quanto la ragazza risentiva una forte attrazione per il moro, l'impegno che aveva preso con Michael si piazzava prima di ogni altra cosa. E non era qualcosa che facesse apposta, voleva bene ad entrambi.

I soliti scarponcini di pelle nera scosciavano sul terreno umido a causa della pioggia, si sentiva ancora un po' scossa per quello che le fosse accaduto pochi minuti prima, ma se qualcosa aveva imparato in quei giorni era di non farsi troppe domande. Le risposte sarebbero saltate fuori da se.

Affondò il naso dentro la grossa sciarpa rossa continuando a solcare i marciapiedi della cittadina. L'ospedale non era poi così distante da casa sua e dopo una ventina minuti arrivò a destinazione.

La struttura sembrava brulicare di ancora più gente dell'ultima volta, e il via vai di medici era in costante crescita. Con sveltezza arrancò ancora qualche passo per raggiungere la stanza di Michael, dove oltre ad incontrare suo fratello Luke, ebbe anche il piacere di rivedere Melanie, Adriel e Louis, gli stessi ragazzi che aveva conosciuto pochi giorni prima.

Quando la videro arrivare la prima ad accoglierla a braccia aperte fu la ragazza della strana capigliatura mista, che con le lacrime agli occhi la strinse in una morsa quasi soffocate.

«L'abbiamo saputo solo stamattina.» singhiozzò lei.

Anne ricambiò la stretta. «Va bene così, non è colpa vostra.» la cercò di rassicurare l'altra, per poi lanciare un'occhiata su Adriel e Louis che si tenevano per mano.

Luke invece era rimasto in silenzio, con le braccia incrociate e il capo chino, poggiava le spalle contro la fredda parete osservando un punto indefinito del pavimento.

«Non ci lasciano entrare.» riprese a parlare Melanie scostando la testa di lato.

«I medici sostengono che ha ancora bisogno di assestarsi, con noi a fare folla crede che possa riscontrare dei peggioramenti.» Anne cercò di spiegarle con più calma possibile. Era normale che si sentisse così affranta, d'altronde anche lei avrebbe voluto stringergli anche solo una mano o stargli semplicemente vicino.

«Andiamo Mel, andiamo a sciacquare il viso. Ti farà bene.» disse ad un certo punto Adriel. Dopo aver tirato su con il naso svariate volte, prese sotto braccio l'amica per portarla con se.

Abbozzò un timido sorriso rivolto verso Anne.

Nel frattempo Louis le si avvicinò per stingerla in un affettuoso abbraccio. La ragazza sospirò cercando di tranquillizzarsi tra le sue braccia. Poi si staccò e disse. «Tu e Adriel, da quanto?» sorrise dolcemente.

Il ragazzo sorrise di rimando, e si scompigliò il ciuffo castano. «Da circa due anni, questo inverno ne faremo due e mezzo.»

«È bello vedere che ci siete per Michael.»

«E' come un fratello per noi, e dopo il secondo giorno di assenza alle prove ci siamo preoccupati e abbiamo chiamato casa. Quando abbiamo saputo dell'accaduto il mondo ci è caduto addosso e ci siamo precipitati qui trovando già Luke.» spiegò dando un'amichevole pacca sulla spalla del biondo.

Luke si limitò ad alzare un lato del labbro abbozzando un sorriso tirato. Poco dopo si staccò dal muro e andò incontro la sorella e l'amico. «Per qualsiasi cosa ci siamo noi ragazzi, non affronterete il tutto da soli.»

Le parole del fratello erano davvero incoraggianti ed Anne non perse molto tempo ad afferragli la mano e stringerla. Dopo pochi istanti decisero di lasciare l'edificio con l'unica e sola intenzione di tornare a casa e riposare la mente dallo shock subito.

Durante il tragitto ospedale-parcheggio incrociarono anche Ashton e Marie, la ragazza con il solito sguardo arrancava passi svelti verso l'edificio. Non si scusò nemmeno per averle urtato di proposito la spalla. Era palese quanto la detestasse.

Solo Ashton fu così gentile da fermarsi per salutarli. Abbracciò Anne, e gli sussurrò all'orecchio. «Domani verrò da te, ho trovato qualcosa.» disse a bassa voce, in modo che lo sentisse solo lei.

Anne si limitò perciò ad annuire e posargli un bacio sulla guancia. «Grazie Ash.» mormorò e subito dopo i due si separarono diretti ognuno verso direzioni opposte.

Il tragitto verso casa fu davvero silenzioso, e una volta che i fratelli Hemmings ritornarono a casa, i loro genitori erano lì ad aspettarli. Stranamente sembravano essere molto più presenti in casa, dopo tanto tempo riuscirono anche a cenare tutti e quattro insieme.

Una volta che però la cena giunse al termine, ad Anne restò un solo ed unico pensiero fisso che la tormentava: Calum.

Il ragazzo non era nei paraggi e questo le parve davvero strano dato che non era solito comportarsi così, ma tra la stanchezza del giorno e lo stress di quelli precedenti, senza nemmeno svestirsi non appena toccò il materasso venne inondata da un pesante sonno che - almeno per quella sera - sperava di godersi.


I LIKE ME BETTER
Mar è tornata! Più carica di prima, dopo ben tre mesi di inattività ecco il tanto è atteso 15esimo capitolo. Volevo ringraziare chiunque non abbia abbandonato questa storia, e i nuovi lettori che si sono fatti avanti durante l'arco di questo tempo. Sono così felice di aver ricevuto nuove notifiche e grazie ad un incentivo in più ho deciso di ricominciare a scrivere!

E se ve lo state chiedendo si, Harry e Louis in questa storia hanno la loro famosissima ship!
Care lettrici, purtroppo in questo binario intitolato Anatema i nostri Larry, non sono etero! Spero di non aver deluso le vostre aspettative.

Inoltre volevo rendervi partecipe della mia grande gioia, so che è un traguardo davvero piccolo ma per me conta molto. Sono riuscita ad entrare nella lista dei 600 del concorso WattysIT tra oltre 11.000 di iscritti.

Grazie per non avermi abbandonata e scusate per eventuali errori, al prossimo aggiornamento!

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