1O~ Cioccolata che dà alla testa

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-Sicura?-

-Sì, vai.-

-Sei vuoi che resti...-

-Non se ne parla, Potter, fila.-

E così James... cioè, Potter...Potter alza i tacchi e va via, lasciandomi in infermeria, dove Madama Chips ha deciso di farmi rimanere, facendomi ingozzare di cioccolata.

Quando ho visto le sei tavolette di cioccolata, ho pensato che Remus avesse contagiato Madama Chips con la sua passione, e ne ho avuto paura.
Ne ho ancora paura.

Eppure come posso rifiutare del cioccolato 100% fondente?
Semplice: non posso.
E così mangio.

E far vedere a Potter come mi nutro di cioccolato, rischiando di sporcarmi tutta, non è fra la mia top 10 dei sogni.

N-non che mi interessi ciò che pensa di me...non lo faccio e basta.

***

Alice entra come un tornado in infermeria, gettando a terra i libri e precipitandosi da me.
-LILY!- grida.

Ed io so, perché sono sette anni che conosco Alice, che i suoi abbracci sono omicidi. Lo so.

Eppure continuo ogni volta ad accoglierli, illudendomi di riuscire a non soffocare.

Invece non è mai così.

-Per Merlino, Lily, ero preoccupatissima! Piton, Avery e Black sono stati convocati dal preside, e prego che li espellano. A Black, Lupin e Minus sono stati dati 20 punti a testa, anche se gliel'ha dati Potter, quindi è di parte. Scusami se sono arrivata così tardi, ma quella megera non voleva farmi entrare! Continuava a dire che non era orario di visita, come se avesse potuto fermarmi! E poi...-

E so anche che Alice continuerebbe per sempre a parlare.

E quindi quando la porta si apre di nuovo dovrei ringraziare il mio salvatore dalle chiacchere della mia migliore amica.

Invece, dalla porta è appena entrato Potter, e io non ho affatto finito la mia cioccolata, e so di essere un disastro.

Qualcuno lassù vuole volermi male.

Non che mi importi di ciò che pensa Potter, naturalmente.

-Evans.- mi chiama.

-Potter.- replico.

-Ciao- saluta Alice, che evidentemente è una persona normale e usa parole normali per salutare.

Gli occhi dietro le lenti di Potter mi sembrano infuocati, ed io cerco con tutta me stessa di sfuggire al suo sguardo, puntandolo su Alice.

Peccato che Alice non ne vuole sapere, di salvarmi.

Dopo altri dieci minuti mi saluta, con la scusa di dover riferire a Frank le mie condizioni.
Sì, certo. Traditrice.

E così rimango sola con Potter, che si siede su una poltrona accanto a me, stravaccandosi e facendo vagare lo sguardo disinteressato sull'infermeria che, sono quasi certa, ha visto più di casa sua in questi sette anni.

Cala un silenzio imbarazzo che si protrae per minuti, mentre Potter decide di guardarmi fisso, e io mastico i chili di cioccolata in bocca.

-Evans, sei sporca di cioccolata.- se ne spunta.

Oh, sì, ma fai pure!

Vieni qui dopo che sono stata brutalmente attaccata da un Serpeverde che ha il quintuplo della mia massa muscolare e mi dici che sono sporca di cioccolata.

Un vero gentiluomo!

Ora però, devo avere una reazione matura.

Reazione matura, Lily, reazione matura, reazione matura...

-Non è vero.-

Ottima reazione, Lily.

Potter ride, gli occhi dietro alle lenti luminosi e un sorriso sghembo sul viso.

-Sì, invece, Evans. Sei sporca di cioccolata sulla faccia.-

Ah, mannaggia a te, Remus, che hai contagiato Madama Chips con questa dolce droga.
Mannaggia.

Mi strofino la mano in faccia, cercando di togliere la dolce sostanza dal mio viso.

A quanto pare l'azione non ha l'effetto desiderato, perché Potter scoppia a ridere, e che Potter rida di me è fuori questione.

-Invece di sghignazzare, Potter, aiutami a togliermi questa roba dalla faccia!- lo rimprovero, riuscendo a soffocare un sorriso.

Perché non esiste che io prenda la mano di Potter e gli sorrida nello stesso giorno.
Non esiste.

Che cosa mi sia preso, poi, quando giù nei sotterranei ho afferrato la sua mano e l'ho tenuta stretta, aggrappandomici quasi disperata, solo Merlino lo sa.

Potter smette di ridere, ma sulla sua faccia c'è lo stesso un ghigno.

Allunga una mano mentre io resto ferma, voltata verso di lui mentre osservo i suoi movimenti.

Mi posa il pollice sul naso, sfregandolo appena.

Fa poi scivolare lo stesso dito sulla guancia destra, fino ad arrivare al mento, e sfregare anche lì.

E poi è improvvisamente serio e concentrato, e in questa stanza si sente solo il rumore dei nostri respiri.

E non so perché il mio cuore batta così veloce, e mi rifiuto di pensare che sia per la vicinanza di Potter.

È la cioccolata. Ne ho mangiata troppa. Per forza.

Potter continua a muovere la mano sul mio viso, con gli occhi seri e nessun tipo di ghigno, le labbra socchiuse.

E poi sposta il suo dito sul mio labbro, premendo leggermente.

E il mio cuore sembra precipitare da un'altezza incredibile, e ho quasi paura che si spappoli contro la gabbia toracica.

E poi non so in che modo, ma mi trovo ancora più vicina lui.

A pochi palmi di distanza, e lui ha ancora la mano sul mio labbro, e non si sta muovendo.

Perciò presumo di essere stata io a muovermi, come anche le coperte spostate dimostrano.

E sta ansimando, come se si stesse controllando.

E io rimango immobile a fissarlo, perché non so che fare, non so che mi succede.

O forse lo so, ma non lo dirò mai.
Non lo accetterò mai.

Perché si tratta di Potter, ed io sono Lily Evans, e non è possibile.

Perché io non mi sto veramente innamorando di James Potter.

È la cioccolata che mi dà alla testa.

Destinati ||JilyWhere stories live. Discover now