29~ Fatture e palle di neve

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-Lilyyyyyyy-

La voce di Alice giunge aldilà della porta del dormitorio, e se pensa che io mi alzi e le apra si sbaglia di grosso.

Affondo ancora di più la testa nel cuscino, crogiolandomi nel calore delle coperte e del pigiama di pail che indosso.

-Lily, dai svegliati. È Natale!-

Forse dovrei prendere in considerazione l'idea, ma il cuscino è così morbido...
Quindi no, nessuna considerazione.

-LILY!- grida ancora.

Sbuffo e mi copro la testa col cuscino.

E poi ecco.
La fine.

Alice comincia a picchiare la porta, e i colpi si ripercuotono su tutta la camera, e so che se non mi sveglio adesso sognerò di stare dentro un metronomo.

Ma il letto è così caldo...
Magari dormo un altro po'.

O magari no, dato che i colpi di Alice si fanno più intensi e rapidi.
Ho paura possa scardinare la porta.

Mi alzo lentamente, stiracchiandomi appena, e andando alla porta.

La spalanco di colpo, tanto che Alice quasi mi dà un pugno in testa.

La guardo col sopracciglio inarcato, per quanto un sopracciglio possa inarcarsi appena sveglio, e le braccia incrociate.

Dietro di lei ci sono i malandrini, Potter in prima fila, e Remus, pacato come al solito, ultimo.
Mi fa un saluto con la mano, che ricambierei con un sorriso se non fossi intenta a decidere se fulminare Alice o chiedermi perché gli occhi di Potter siano così enormi dietro le lenti e puntati su di me.

Ma ecco che Alice prende decisioni al posto mio e mi spinge di nuovo nella stanza.
Cosa mi ha fatto uscire a fare, allora?!

Inciampo all'indietro, cadendo sul letto attualmente inutilizzato di Marlene McKinnon.

-Ahi. Alice! Perché mi hai spinto?-

Lei alza gli occhi al cielo e incrocia le braccia.
E non ha alcun diritto di incrociare le braccia, perché è stata lei a svegliarmi per poi spingermi di nuovo sul letto.

-Il tuo pigiama.- risponde.

Abbasso lo sguardo sul mio bellissimo pigiama di pail.

Un po' stretto, in effetti, perché l'ho comprato quando avevo quindici anni ma non ci ho ancora rinunciato, di un delizioso grigio chiaro, cosparso di splendidi unicorni.

-Che ha che non va? È per gli unicorni, vero? Gli unicorni sono bellissimi!-

Alice alza di nuovo gli occhi al cielo, e sillaba qualcosa di non comprensibile.

-É stretto, Lily, stretto. E tu non hai più le forme di quando avevi quindici anni.- spiega.

Ok? Mi sta dicendo che sono grassa?
No, perché è vero che dal quinto anno ho mangiato più muffin a colazione, ma dirmelo così, di prima mattina, a Natale, non mi pare il caso.

-Ti si vede tutto.- spiega ancora, concisa, mimando un balcone dal petto.

Ah.
Oddio che figura di merda.

Arrossisco, schiaffandomi la mano in faccia talmente forte che la McGranitt potrebbe solo approvare.

-Ti prego dimmi che i malandrini non hanno visto nulla.-

Alice scrolla le spalle, e quindi sì, i malandrini hanno visto tutto.

Mannaggia.

Con un sospiro mi dirigo verso l'armadio, estraendo il mio bellissimo maglione con le renne, adatto all'occasione, e infilandolo sopra al pigiama.

Destinati ||JilyWhere stories live. Discover now