16~ Tenere uniti i pezzi

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Silente sta parlando.

Silente sta parlando da quelli che mi sembrano secoli, ma ho smesso di ascoltare.

Le sue parole mi sembrano vuote, e rimbombano nel mio cervello, echi distanti che non fanno che girare, e girare, e girare, e girare...

E mi tirano giù, arpionandomi.
Mi tirano giù.

E mi crolla tutto sopra, e vengo seppellita da quelle parole che non hanno senso, non potrebbero mai averlo, ma fanno male come nessun'altra parola ha mai fatto.

E cerco di far spuntare fuori la mano dalle macerie, ma mi sto spezzando anch'io.

E Silente ha smesso di parlare, la pietà negli occhi, e la tristezza.

Ma ormai niente ha più senso.

E vorrei dire che non ho pianto, che mi sono mostrata forte nonostante tutto.

Ma le lacrime sono scese lo stesso, dalle mie crepe, e bruciano come ferri ardenti.

-Lily...- mi chiama Silente.

Io trasalisco, e le mani si serrano attorno al mio corpo, come per impedirgli di crollare, ma è troppo tardi.

-Lily...- è come se il mio nome avesse il potere di calmarmi.

Ma non è così.

Non è così perché dopo stasera non sarò calma mai più.

-Lily, esci se vuoi.-

E io mi catapulto fuori, infilzando le unghie nella mia carne e restandoci aggrappata, perché non posso perdermi i pezzi.

-Evans?-

E non ci vedo più.

Gli occhi sono pieni di lacrime e non ci vedo più.
E cado a terra, e poi scoppio a piangere.

Due braccia forti mi circondano, ed ad un tratto sono quelle a tenere uniti i pezzi.

-Che è successo?- chiede quella voce che ho odiato così tanto.

-Loro...sono morti...sono morti...loro...-

Ma sembra che non ci sia bisogno di specificare nulla, perché quelle braccia mi stringono ancora più forte, e so che non mi lasceranno mai e che saranno sempre qui.

Mi aggrappo a lui, al suo mantello, stritolandolo fra le dita e seppellendo la testa contro la sua spalla.

E poi urlo.

Grido tutta la mia frustrazione contro il suo petto, e anche alle mie orecchie è un suono devastato.

E temo per un attimo che lui mi abbandoni.

Perché sono una Nata babbana, sono diversa, e come i miei genitori mi sono stati strappati via dai Mangiamorte -perché loro sono stati- ho paura che mi lasci anche questo pilastro a cui adesso sono aggrappata disperatamente.

Ma lui non si muove, e mi tiene stretta a sé mentre tremo, e tiene uniti i frammenti di me stessa.

SPAZIO AUTRICE

Buongiorno!

Perdonate il capitolo corto.
Ora pubblico subito l'altra parte.

~ Tessa Herondale

Destinati ||JilyWhere stories live. Discover now