CAPITOLO 4

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Da quando ho memoria, siamo sempre stati insieme. Sono pochi i momenti in cui Noah non si trovava con me.

Addirittura avevamo escogitato un piano per i momenti in cui i nostri genitori ci obbligavano a stare da soli. Avevamo risparmiato e avevamo comprato dei walkie-talkie. Il mio era sempre accanto al mio letto e noi due parlavamo per ore senza vederci e così non trasgredivamo nessuna regola.

Il tutto però divenne più difficile quando iniziai le medie.

Ero agitatissimo perché sarei andato in una scuola diversa dove nessuno dei miei vecchi amici sarebbe andato e soprattutto non ci sarebbe stato neanche Noah.

Prima di partire andai a salutare il mio amico e a sfruttare il suo bagno visto che il mio era occupato dalle mie sorelle.

"Jessie, dovresti imparare a tenerla e non venire da noi a farla" mi rimproverò Michael.

Non era la prima volta che usufruivo del loro bagno.

Il problema è che in ogni casa ci sono tre bagni e nella mia famiglia siamo in sette. Io sono sempre l'ultimo a poterci andare ovviamente e quindi visto che loro hanno più bagni che persone nella loro casa andavo lì per i miei bisogni o per fare la doccia.

"Hai paura?" mi chiese Noah una volta uscito dal bagno.

"Un pochino"

"Ho una cosa per te!"

Noah aveva tra le mani una penna dorata. Era proprio bella e su un lato c'era scritto 'JN'. Erano le nostre iniziali.

Lo ringraziai e poi corsi verso la mia nuova scuola. Non volevo fare ritardo proprio il primo giorno perché sennò mi sarebbe toccato stare con lo sfigato di turno.

La scuola era enorme e piena di ragazzi alti e muscolosi, anche le ragazze erano tutte ben truccate e ben vestite.

Trovai la classe in poco tempo e vidi che qualcuno era già seduto a parlare con il compagno di banco.

Non sapevo dove sedermi.

Se mi fossi seduto nei posti davanti sarei sembrato un secchione ma se mi fossi seduto in fondo sarei sembrato poco interessato alla lezione per cui decisi di sedermi a metà.

Quando la campanella suonò tutti si sedettero nei vari banchi intorno a me ma nessuno si sedette accanto a me.

"Buongiorno a tutti! Io sono la professoressa Martin e insegno inglese. Perché non vi presentate? Vedo molte facce nuove"

La professoressa Martin era abbastanza vecchia ma nemmeno troppo. Aveva i capelli neri e degli occhiali rotondi davanti agli occhi azzurri. Da com'era vestita sembrava più un'impiegata che una professoressa ma forse così poteva sembrare più giovane o più professionale.

Dun tratto la porta si aprì e un ragazzo entrò scusandosi per il ritardo.

"Richard, vedo che non hai cambiato le tue abitudini"

Il ragazzo si guardò intorno in cerca del posto migliore e, capendo che era rimasto solo il mio, fece una faccia strana come da disgustato.

"Ehi" mi disse "Io sono Richard e tu?"

"Jess" sussurrai appena.

"Odio inglese"

Annuì e continuai a seguire la lezione.

Ero stupido. Avrei dovuto parlare. Qualsiasi cosa sarebbe andata bene.

'Anche io'. 'A me piace'. 'Hai ragione'.

Alla fine della lezione Richard corse dai suoi amici e iniziò a parlare rumorosamente. Ogni tanto li guardavo e vedevo che ridevano poi mi guardavano e poi ridevano di nuovo. Mi stavano prendendo in giro e a quel punto capì: ero io lo sfigato.

MERAVIGLIA (boyxboy)Onde histórias criam vida. Descubra agora