CAPITOLO 8

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Io e Lily ci lasciammo dopo un anno. A novembre per la precisione.

Fu una scelta di entrambi perché non avevamo più molto tempo e per tutti e due l'altro era diventato una seconda opzione.

Forse era solo colpa delle superiori perché ci davano troppi compiti ma io ero solo contente di aggirarmi finalmente per i corridoi di quella grande scuola a soli cinque minuti da casa mia.

Noah, io e le gemelle continuavamo a vederci per fortuna. Solo perché io e Lily ci eravamo lasciati non voleva dire che non potevamo essere più amici.

Noah nel frattempo si era fidanzato con Olivia, la bassista del suo gruppo. Erano carini insieme ma erano durati solo qualche mese.

"È brutto andare a scuola senza di voi" disse Noah "Mi sento solo anche se sto con i ragazzi del gruppo"

"Ti manca solo un anno" disse Christina.

"Giusto. Solo qualche mese e poi saremo ancora tutti insieme"

Noah era sempre triste quando doveva andare a scuola per cui io e Michael trovammo un modo per rallegrarlo: lo avrei accompagnato io.

Avrei dovuto allungare la strada di molto ma mi dispiaceva vederlo così giù solo perché era di un anno più piccolo per cui da dicembre iniziai a svegliarmi con mia sorella Juliet e andavo a scuola con loro.

Al pomeriggio subito dopo mangiato Noah veniva da me e facevamo i compiti insieme. Lui era più felice così e a me andava bene.

Ogni tanto dopo i compiti giocavamo alla play, ogni tanto guardavamo la televisione e altre volte curavamo Kayla.

"Ricordati di fare i compiti e di curare Kayla" mi disse un giorno mia madre prima di uscire.

Doveva andare a fare delle commissioni con papà e Abigail mentre Rosalie e Juliet erano dalle loro amiche per cui io ero il prescelto per badare alla piccola Kayla di soli quattro anni.

Ovviamente Noah venne da me come tutti i pomeriggi.

"Kayla, prendi la palla" dissi io facendogliela vedere e per poi lanciarla a Noah.

"Kay! È qua"

A me e Noah piaceva giocare a torello con Kayla e lei si divertiva molto per cui riuscivamo a curarla divertendoci.

La mia sorellina era tenerissima mentre cercava di prendere la palla. Quando rideva le si formavano della fossette sulle guance che la rendevano ancora più tenera.

Noah aveva anche imparato a fare le trecce in modo da tenerla ferma nei momenti in cui non avevamo voglia di giocare.

"Vado a prepararle la merenda. Falle le trecce intanto" dissi andando in cucina.

Presi la marmellata e la spalmai sul panino poi presi il succo all'albicocca e glielo versai in un bicchiere.

Andai in sala e lo misi sul tavolino davanti a Kayla che subito iniziò a mangiare senza però muoversi troppo perché Noah le stava facendo ancora una treccia sul lato destro della sua testa.

"Sembri suo padre"

"Abbiamo solo dieci anni di differenza" disse lui.

"Ma sembri più grande. Potresti avere diciassette anni"

Noah mi guardò male.

Stavo esagerando, certo, ma nemmeno così tanto visto che in poco tempo Noah era diventato alto quasi quanto me, aveva cambiato voce e degli accenni di muscoli gli stavano spuntando sia sulle braccia che sul petto.

MERAVIGLIA (boyxboy)Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt