CAPITOLO 10

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Il giorno dopo mi alzai presto e con Rosalie andai a scuola.

Non prestai molta attenzione agli insegnanti perché continuavo a pensare a Noah, al fatto di aver realizzato di essere gay e alla mia famiglia.

"JJ! Ascoltami!" mi urlò Christina dopo aver ripetuto per la terza volta la stessa cosa.

"Che cos'hai oggi?" mi domandò Lily.

"Sono solo stanco, Lil"

"Sai qualcosa di Noah?"

"Arriva oggi"

Con le gemelle cercavo di essere discreto. Non dovevo far scoprire loro che io e Noah Non sapevo nemmeno cosa fossimo. Amici? Fidanzati? Amici che si baciano?

Io di sicuro lo amavo o almeno mi interessava in quel senso.

"Stasera vieni da noi?"

"Certo. Alle nove?"

"Porta il costume che magari facciamo un bagno in piscina"

Le gemelle avevano due piscine.

Una fuori e una dentro casa.

Quella dentro poteva essere riscaldata per cui anche se non faceva ancora abbastanza caldo per fare il bagno, loro potevano farlo.

L'ora dopo pranzo avevo ginnastica per cui andai direttamente negli spogliatoi dove alcuni miei compagni si stavano già cambiando.

"Ragazzi, sapete cosa ho sentito?" disse Justin ridendo "Ho sentito che il nostro JJ è gay"

Il mio cuore si fermò un attimo, giusto per realizzare.

Justin non poteva saperlo. Stava solo fingendo per prendermi in giro, doveva per forza essere così perché sennò voleva dire che sua sorella aveva fatto la spia e lui non voleva perdere la fiducia in Rosalie.

"Stai zitto, Justin" dissi senza guardarlo.

"Dai, pensateci! Ha avuto solo due ragazze. Una per un paio di mesi e l'altra, che voglio precisare è uno schianto, l'ha mollata per la 'scuola'. Non credete sia strano? E poi il suo amico? Sono fidanzati è ovvio"

Come si era permesso di tirare in ballo anche Noah?

Se voleva prendermi in giro poteva farlo benissimo ma sicuramente non poteva prendere in giro il mio unico amico.

"È vero?" mi chiese Montgomery ridendo.

Mia madre da piccolo mi aveva insegnato di non rispondere mai alle persone cattive perché se non lo avessi fatto, loro si sarebbe stancati di prendermi in giro.

Mi cambiai il più veloce possibile cercando di smorzare le voci dei miei compagni che cercavano la battuta più divertente su di me.

Pensavo che ignorandoli sarebbe tutto stato più facile e che, come diceva mia madre, avrebbero smesso.

Invece i commenti tra i corridoi diventarono di più e la voce si sparse tra tutti i ragazzi della mia età.

Non mi importava, però, perché quando sarei arrivato a casa avrei rivisto Noah e tutto sarebbe passato. Se non fosse che quando arrivai a casa, lui non era ancora tornato.

Arrivò alle dieci e mezza più o meno.

Lo guardai di nascosto scaricare le valigie e quando entrò in casa andai a dormire convinto che io e Noah non ci saremmo visti e invece alle undici e un quarto lui bussò alla mia finestra.

"Stavi dormendo?" mi chiese quando gli aprii.

Non feci caso alla sua domanda e subito lo abbracciai.

MERAVIGLIA (boyxboy)Onde histórias criam vida. Descubra agora