CAPITOLO 14

379 20 1
                                    

"Juliet" dissi semplicemente cercando di capire perché aveva urlato.

"Lo dico a papà"

"Non hai le prove quindi non ti crederà" dissi di rimando.

"Non dovreste vedervi" dice mia sorella come se non avesse sentito niente.

"E tu dovresti smetterla di far finta di non vederci per mettere gli occhiali" dissi "Io vedo chi mi pare quando mi pare" aggiunsi poi.

"Ma non Noah" disse lei uscendo dalla mia camera.

Guardai Noah ridendo e poi ripresi ciò che mia sorella aveva interrotto. Avrei potuto stare delle ore ad assaporare quelle labbra leggermente screpolate ma allo stesso tempo tenere e morbide.

Purtroppo la pace durò poco perché un'altra voce ci disturbò. Questa volta, purtroppo, non era Juliet, o meglio, Juliet c'era ma era dietro l'imponente figura di Michael Blue.

"Noah! Lo sai cosa ti avevo detto!" gridò diventando tutto rosso "Vai a casa subito!"

Il mio vicino di casa prese la sua chitarra e obbedì alle urla di suo padre senza dirmi niente. Michael mi riservò un'occhiataccia e poi se ne andò sulle orme del figlio.

"Juliet! Sei una stupida!" gridai subito dopo con le lacrime agli occhi.

Mi alzai di scatto vedendo solo Juliet che ridacchiava e poi le sbattei la porta in faccia.

Perché Juliet era stata così cattiva?

Perché i miei genitori e quelli di Noah erano così cattivi?

Non stavamo facendo niente di male, ci stavamo solo amando come loro amavano le loro moglie, mariti, fidanzate Forse loro non avevano una mente funzionante, forse erano rimasti ai tempi in cui essere omosessuale era come compiere un omicidio o forse erano semplicemente stupidi e poco informati.

Rimasi nel mio letto tutto il pomeriggio fino a quando Charlotte non arrivò e scoprì che avevo deciso di non uscire più dalla mia camera.

Non disse niente. Sapeva che non sarebbe servito a niente. In più forse sapeva che non avrebbe dovuto opporsi a mio padre perché in qualsiasi caso era lui l'autorità in casa nostra.

Charlotte si mise solo ad accarezzarmi i capelli e ogni tanto a massaggiarmi la schiena e fu così che mi addormentai. Sdraiato con Charlie da parte. Al mio risveglio, però, lei non c'era e al posto suo c'era un biglietto.

'Mi dispiace, Jess.

Non potrò mai riempire il vuoto che Noah lascerà nel tuo cuore ma lotterò in tutti i modi per riempirlo.

Vedrai che a scuola potrete parlare e trovare una soluzione in qualche modo.

Ti voglio bene,

Charlie!

P.S. Juliet è in punizione'

Charlotte era una persona fantastica, ero così fortunato ad averla come quasi matrigna, e le sue parole mi rimasero in testa fino all'arrivo nel cortile della scuola, dove rimasi fino al suono della campanella. Lo aspettai fino all'ultimo secondo, ma Noah non si presentò.

Forse era solo in ritardo.

Forse a mensa lo avrei visto.

A mensa però non si presento.

Forse lo avrei visto il giorno dopo.

Il giorno dopo però non si presentò.

Forse Niente nemmeno il giorno dopo ancora.

MERAVIGLIA (boyxboy)Where stories live. Discover now