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C'era nervosismo nell'aria, anche uno stupido se ne sarebbe accorto. Namjoon invece, se ne fregò altamente. Quando la testa glielo imponeva, non ci pensava due volte a mollare tutto e raggiungere il terrazzo della parte opposta dell'edificio. Solo per fumarsi una sigaretta in santa pace. La sua fortuna, quel giorno, fu anche il fatto che Jimin fosse impegnato in una riunione d'emergenza con il vicesindaco.

Nel frattempo Jungkook, recuperò l'ultima confezione di toner, e stampati i tabulati telefonici, constatò che nell'ultimo periodo, la vittima non avesse fatto altro che chiamare insistentemente lo stesso numero più volte al giorno.

Ora, non c'era altro da fare che rintracciare quei contatti. Namjoon poi gli sbucò davanti, senza contare il brutto odore lasciato dalla nicotina.

«Siamo indaffarati, a quanto vedo.»disse, con finto sarcasmo.

Il corvino, per quanto gli fu difficile, nascose lo sconcerto.«Già, chissà come mai.»era stato talmente concentrato da non accorgersi del suo arrivo.

E ovviamente, sentiva il peso della stanchezza fargli di nuovo visita.

«Il dottor Jung ti sta aspettando.»lo informò il collega.

«Non è il momento.»

Namjoon storse la bocca.

«Sì che è il momento.»lo liquidò senza troppi problemi, strappandogli letteralmente il foglio dalle mani.

Il detective non disse più nulla, basito da tanta insistenza. Pochi passi, e raggiunse lo studio immacolato e perfettamente in ordine del dottor Jung Hoseok. Persona alla mano e con un carattere sereno e rassicurante. Amava profondamente il suo lavoro ed aiutava volentieri il prossimo, mettendoci tutta la buona volontà. Jungkook batté le nocche contro la porta, preparandosi un discorso sul momento.

«Avanti.»

«Si può?»piegò in basso la maniglia, facendosi avanti.

Jung era seduto al solito posto, occhiali professionali intento a leggere alcuni documenti.

«Jungkook, buongiorno»lo salutò con il solito garbo, che in realtà riservava a tutti i suoi pazienti, accompagnato sempre da un sorriso rassicurante.«alla fine sei venuto.»

«Sarei dovuto venire prima.»accennò il giovane, calando la testa.

«Allora, se sei qui, è perché qualcosa ti affligge.»disse il lo psicologo, accavallando le gambe e recuperando il blocco degli appunti.

«Decisamente.»

«Parlamene.»

Il detective fu quasi sul punto di tornare indietro.«Il mio problema inizia quando chiudo gli occhi.»accennò.

HOMICIDA ― taekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora