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Rilesse ancora la stessa riga del foglio stropicciato, cercando di venirne a capo. Se si fosse trovato nel proprio ufficio, avrebbe di sicuro potuto pensare senza il sottofondo fastidioso di mille voci. Jimin continuò a pensare senza interruzioni, e il direttore dell'FBI pensò bene di allontanarsi per controllare personalmente che nei dintorni fosse tutto tranquillo. Una volta accertatosi che fosse effettivamente così, il senso di agitazione che lo stava alimentando non andò via. Come la quiete prima della tempesta. Restò in guardia, senza accennare ad una mossa falsa. Era un maestro nel fingere che tutto andasse bene. Non poteva permettere alla sua piccola ruga sulla fronte di rovinare tutto. Jimin era troppo impegnato ad elaborare un piano per far caso all'applauso, il quale accolse il proprietario dell'intero stabilimento. Senza di lui, non avrebbero mai potuto ottenere i permessi per sorvegliare l'evento. L'uomo dai corti baffi, cominciò a spulciare tutti i nomi delle famiglie più in vista del paese, congratulandosi per la partecipazione. Ma non era finita lì. Dopo aver controllato il perimetro e non aver notato nulla di sospetto, Yoongi tornò da Jimin, il quale non si era mosso di un millimetro. Lo sguardo perennemente nel vuoto, a tentare di comprendere il significato nascosto dietro il messaggio inviato da V. Jungkook era stato il primo a risolverlo, ma non si aspettava che il prossimo sarebbe stato per lui. Per alcuni passo in fretta, per altri lentamente. Jimin ragionò su questo punto, cercando una soluzione.

E se ci fosse stato un altro cadavere da cercare? No, magari questa volta sarebbe successo qualcos'altro. Magari, qualcosa che la polizia non si aspetterebbe mai.

Yoongi notò il suo essere assorto, e per quanto non volesse disturbarlo, Jimin doveva renderlo partecipe di cosa gli stesse passando per la testa.«A cosa stai pensando?»gli chiese tra i denti stretti.

«A cosa vuole dirci V.»

«È un criminale come tutti gli altri, cosa può voler mai dire?»

L'ispettore mantenne il sangue freddo, evitando di avere un contatto diretto con qualsiasi ospite presente.«Lui non è come gli altri. E se vuoi prenderlo, dovrai fare il suo gioco.»fu più chiaro di quanto si aspettasse.

«E se non voglio farlo?»

«Allora saremo al punto di partenza. Dovremo risolvere il suo enigma se vogliamo capirci qualcosa.»

«Ha trovato pane per i suoi denti.»

Prima che Jimin potesse dire altro, alcuni - seguiti dal sindaco - accolsero con un urlo d'incitamento un ragazzo dai corti capelli blu scuro, vestito da un frac d'altri tempi. Dalle bocche di Yoongi e Jimin non uscì nulla, troppo concentrati ad osservare qualsiasi movimento che avessero ritenuto fuori posto. Guardarono e basta, come due tigri pronte a saltare addosso ad un eventuale preda. Il ragazzo, arrivato al centro della sala, rimosse il capello nero a cilindro. Inchinò il busto, estraendo dal polso un paio di rose rosse. Fu così veloce che nessuno riuscì a capire come avesse fatto. Questo, era uno dei tanti trucchi che Jimin dava per scontati, ma il pubblico, non era del suo stesso avviso.

HOMICIDA ― taekookWhere stories live. Discover now