Sono finalmente scesa dall'aereo e sto andando a recuperare i bagagli.
Mi sento spaesata ,la gente intorno a me procede a passo svelto e sicuro, mi sembra di andare a rallentatore. Faccio un bel respiro e cerco di farmi forza per proseguire in mezzo a quella baraonda di gente.Ci sono li vedo, i miei bagagli stanno procedendo sul grande rullo nero. Finalmente li prendo e mi dirigo all'uscita, nella zona taxi.
Dopo un'attesa estenuante un uomo mi fa cenno di avvicinarmi al suo taxi, mi aiuta a caricare le valigie e salgo adagiandomi sul sedile posteriore.<Dove la porto signorina?> mi chiede l'uomo sulla sessantina in un inglese poco chiaro.
<...Itaewon-dong 125 per favore>.
La macchina parte con destinazione il piccolo appartamento che avevo affittato per i prossimi tre mesi.Guardo fuori dal finestrino dell'auto e i palazzi, gli alberi, le persone di quella grande città che è Seoul si mostrano ai miei occhi. Ancora stento a credere di essere qui. Perchè ho scelto proprio la Corea del Sud? Non lo so con certezza, sono sempre stata affascinata dalla cultura di questo paese, ho un'interesse particolare per l'Asia.
Osservo le persone fuori che camminano o aspettano alla fermata dell'autobus....tutte cose normali, eppure sembra una realtà così diversa da quella dell'Italia, come se fossi su un'altro mondo.
Dopo una trentina di minuti la macchina si ferma, siamo arrivati. Pago, ringrazio e scendo dal taxi recuperando i bagagli.
Guardo l'edificio di circa tre piani davanti a me ed entro.
Una signora sulla cinquantina mi accoglie con un sorriso caloroso.
<Buongiorno, devi essere la signorina Emma. È andato bene il volo?> mi chiede lei.
< Buongiorno, sì grazie> sorrido timidamente.
<Bene ora le mosto l'appartamento e le spiego le procedure per il pagamento, dopodichè la lasceró riposare, sarà stanca>.Chiama un ragazzo e parlando in coreano gli spiega qualcosa. Il ragazzo mi guarda, fa un piccolo inchino e mi prende le valigie.
<Lui è Yon, mio nipote, ti aiuterà a portare le valigie visto che il tuo appartamento è al secondo piano e non abbiamo l'ascensone> mi spiega la signora.
Faccio a mia volta un piccolo inchino a Yon e lo ringrazio.Dopo avermi illustrato ogni minima cosa dell'appartamento i due mi augurano un buon soggiorno e chiudendo la porta dietro di loro mi lasciano sola in quella piccola dimora ora silenziosa.
Prendo in mano il telefono e chiamo mia madre per avvisare che sto bene, dopodichè sistemo le valigie. Dato che sono già le 8 di sera è meglio andare a dormire visto che domani sarà una giornata impegnativa; il mio primo giorno di lavoro.
7 a.m.
BIP - BIP - BIP
Apro gli occhi lentamente e guardo la sveglia davanti a me sul comodino. Bene, è ora.
Non nego di essermi svegliata almeno 5 volte stanotte.
Mi lavo, mi vesto, mi trucco leggermente e metto scarpe comode prima di uscire dall'appartamento.Il dog-cafè dove lavoreró è a due isolati da casa, quindi me la faccio a piedi, così ne approfitto per dare un'occhiata alla zona.
Sembra tutto tranquillo tra ristorantini e negozietti di vestiario.Vedo il dog-cafè , è nella via principale della zona. Con il cuore che mi martella nel petto apro la porta e entro.
Ad accogliermi è una bella ragazza più o meno della mia età, leggo sul cartellino della sua divisa che si chiama Yura.
<Ciao io sono Yura, come posso aiutarla?> un grande sorriso si fa spazio sul suo viso.
< Ciao sono Emma, sono qui per il lavoro, oggi è il mio primo giorno>
< Oh Emma sì, il capo mi ha detto di iniziare a farti vedere come lavoriamo qui, intanto che lui non c'è. Vieni ti faccio vedere i cani, dove sono le spazzole, il cibo e.... sai stare dietro ad un bancone da bar vero? Fare cappuccini e cose così?> dice tutto in un perfetto inglese.
< sì certo, ho lavorato per un po' di mesi al bar dei miei genitori in Italia.>
<Uh perfetto allora mi semplifichi il lavoro> mi fa un occhiolino.Dopo avermi mostrato tutto inizio finalmente la mia giornata lavorativa. Per la prima settimana Yura ha detto che serviró ai tavoli, giusto per abituarmi e per imparare qualcosa in più di coreano visto che il mio vocabolario si limita a qualche parola.
Sono già le 4 di pomeriggio e tra un'ora il mio turno finirà.
La campanella della porta suona e un altro cliente entra. Mi giro per salutarlo insieme a Yura ma mi blocco guardandolo. È vestito con un grande cappotto nero lungo fino alle ginocchia, un dolcevita nero, una mascherina in tela nera, occhiali da vista e una coppola sul capo che mostra dei ciuffetti di capelli colorati di un azzurro sbiadito che ricadono sulla fronte.
Perchè mai una persona dovrebbe andare in giro così coperta?
Yura capisce la mia espressione e mi dice sottovoce < Qui è normale indossare una mascherina e coprirsi il viso in quel modo, tranquilla> mi sorride dolcemente.La persone che credo sia un lui si avvicina al bancone e fa un inchino, poi alla cassa da Yura ordina qualcosa e si va a sedere per terra ad un tavolino basso dove dorme un cucciolo di Pomerania iniziando a coccolarlo.
<Emma un the caldo e un brownie al tavolo 5, dal ragazzo con la mascherina> ordina Yura.
Preparo il tutto e mi dirigo dal tizio. Appoggio sul tavolino il the e il brownie e faccio per andarmene ma lui dice qualcosa in coreano, mi blocco sperando non cel'abbia con me ma quando lo guardo lui mi sta fissando.
Non appena i nostri occhi si incontrano lui abbassa lo sguardo sul tavolo e ripete la frase di prima.Ora che faccio?
< Emh, scusa non parlo bene coreano potresti ripeterlo in inglese?>
Tira su la testa e mi guarda ma senza incontrare i miei occhi.
<Potrei avere un altro po' di zucchero per favore?> chiede guardando il cagnolino sotto di lui, ora sveglio e intento a giocare con le dita del ragazzo.
Perchè non mi guarda? Forse è timido? Lo sto fissando troppo e lo metto in soggezione? Beh è lui qui quello che mette in soggezione vestito così.
<Sì certo> rispondo andando a prendere lo zucchero e portandoglielo.Torno da Yura e la aiuto a pulire il bancone.
<Che ragazzo strano> le dico riferendomi al tizio di prima.
Ride.
<Lo penso anchio, viene qui tutte le domeniche alla stessa ora, da solo, e va sempre dal piccolo Pomerania. Qualche volta penso che lo voglia adottare.... comunque sono le 5, il tuo turno è finito puoi andare a casa>
Tolgo il grembiule ed esco salutando.Come primo giorno di lavoro è andato bene, torno a casa con il sorriso stampato in viso.
Domani dopo il lavoro andró finalmente alla lezione di pittura in un laboratorio d'arte a Gangnam.____________________________
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•Scenery• kim taehyung
ФанфикÈ bello, come un dipinto. Starei ore a guardarlo e ad osservare i suoi particolari, i difetti ..e quegli occhi. Vorrei che il tempo si fermasse per poterlo ammirare di più. La vita è ingiusta, apparteniamo a due mondi differenti che sono destinati...