Mi do' un'ultima occhiata allo specchio e cerco di tirarmi giù il più possibile il vestito che sto indossando. Arriva quasi alle ginocchia ma dato che in 21 anni avrò messo una gonna sí e no due volte, per mè è anche fin troppo corta.
Ma oggi ho una gita con il corso d'arte.
Andremo al museo d'Arte moderna e contemporanea qui a Seoul e ho deciso di vestirmi più elegante e optare per qualcosa di diverso dai miei soliti jeans.
Ci siamo dati appuntamento davanti all'entrata del museo e io stranamente sono in anticipo. Sono con il professore e stiamo aspettando che gli altri ci raggiungano.
Nel frattempo controllo sul deplian i quadri esposti per fare mente locale e non trovarmi impreparata al riguardo.
<Ah , oggi Renoir ha dato il meglio di sè. Che eleganza> dice d'un tratto il professore.
Non so se alzare la testa per guardarlo o andare avanti a far finte di leggere.
Ma cedo....e alzo la testa.
E ha ragione. Cavolo già è bello se poi si veste cosí è impossibile non fissarlo.
Un cappellino alla francese nero gli cinge la testa, occhiali da vista rotondi, una giacca elegante marrone e un foulard rosso e bianco al collo.
Emma torna in te, non fissarlo.
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<Bene. Spero le mie spiegazioni siano state esaustive. Ora avete 1 ora libera, potete girare per il museo. Ci troviamo esattamente qui tra 1 ora esatta. > ci raccomanda il professore.
Penso che andrò a dare un'occhiata in giro. Gli altri sono tutti decisi su cosa vedere e dove andare, io non so da che parte girarmi perciò prendo una direzione a caso.
Mi fermo davanti ad un quadro astratto. Sinceramente.... non mi piace.
Guardo il quadro davanti a me pensando peró a tutt'altro, a cosa gira per la mia testa in questo periodo.
Dopo qualche minuto sento qualcuno posizionarsi di fianco a me e credo di sapere chi sia ma mantengo gli occhi sul quadro davanti a me.
< ti piace ?> la sua voce roca mi fa capire che la persona che sta di fianco a me è proprio lui.
< Sinceramente.... non mi piace >
Mi guarda e riesco a sentire il suo sguardo su di me.
< e perchè sei qui davanti da 10 minuti a fissarlo?> sta sorridendo.
Lo guardo. < non lo so>
Ride.
<sei strana>
< da che pulpito >
Sento il suo sguardo bruciare sul mio. Il battito è accelerato e sento la bocca asciutta. Perchè mi fa questo effetto?
Abbasso lo sguardo e poi torno a guardare il quadro cercando di calmare il mio cuore.
La sua mano calda è ora sulla mia guancia e mi fa girare di nuovo verso di lui. Mi guarda negli occhi.
<cosa mi stai facendo, Emma?> Dice piano strofinando il pollice sul mio labbro inferiore.
Il mio cuore perde un battito. Non riesco ad aprire la bocca, sono immobile sotto il suo controllo. Mi sento vulnerabile.
Per fortuna non c'è nessuno nei paraggi.
Si prende il labbro inferiore tra i denti.
Sto cercando di mantenere la calma e di controllare la mia coscienza. Cosa sta facendo?
Il suo viso si sta avvicinando al mio.
Le nostre labbra sono a pochi centimetri le une dalle altre e riesco a sentire il profumo di menta fresca provenire dalla sua bocca che mi manda letteralmente in tilt.
Si morde l'interno guancia come per trattenersi e poi sposta le labbra vicino al mio orecchio.
Mette una mano dietro al mio collo e mi stringe i capelli.
Lo sento ispirare. Mi bacia la mandibola, le sue labbra sono soffici e umide.
Il mio corpo sta bruciando. Chiudo gli occhi assaporando il momento.
Con il naso a contatto con la mia pelle lo sento scendere lungo il collo.
Poi i denti mi graffiano la clavicola e trattengo un gemito.
La sensazione mi colpisce tutto il corpo mentre lui lascia baci umidi.
Cosa stiamo facendo? Per di più in un museo. Vuoto sí, ma è pur sempre un museo.
D'un tratto di ferma e si allontana con il viso dal mio tirando su con il naso.
< Mi dispiace.> non mi guarda neanche negli occhi.
Non so cosa dire. Non sono lucida e devo ancora realizzare quello che è appena successo.
Mi mordo l'interno guancia. Per quanto la mia coscienza mi stesse dicendo di fermarlo qualcosa in me voleva che continuasse e che non si fermasse mai.
Per qualche minuto rimaniamo in silenzio.
Poi decido di dire qualcosa.
< Tae.... perchè non vuoi raccontarmi niente di te?>
< Non voglio coinvolgerti nel casino che è la mia vita> sorride, anche se lo sguardo con cui lo sta dicendo ha qualcosa di malinconico.
<Cosa sei.... un sicario?> domando.
<Ho la faccia da sicario?> sorride.
< Una specie. Hai più la faccia di qualcuno che mi sta nascondendo qualcosa. >
Sospira.
<Ok> esclama sedendosi sulla panchina dietro di noi. Lo seguo e mi siedo di fianco a lui.
<Sono originario di Daegu e qualche anno fa mi sono trasferito qui a Seoul senza la mia famiglia. Divido un appartamento con altri 6 ragazzi e....sono qui per inseguire e realizzare il mio sogno>
< E ci sei riuscito? A realizzare il tuo sogno intendo.>
Sorride.
<Sí, diciamo che lo sto vivendo. Ed è anche meglio di quello che pensavo.>
<Sono felice per te. Te lo meriti ,sei un bravo ragazzo.>
<No non lo sono>
Lo guardo in faccia.
<Perchè dici cosí?>
<Perchè sto illudendo qualcuno solo per puro interesse personale.
Sono un'egoista. Sento il bisogno di stargli vicino ma facendo cosí ho paura di iniziare qualcosa che non potrò continuare.>
< Io... non so di chi o cosa tu stia parlando ma penso che tu sia una persona matura che sa quello che fa e che vuole.
Solo tu sai cos'è la cosa giusta da fare>
Una lacrima riga il suo volto.
E il mio cuore si sta sgretolando in mille pezzi.
Sento il dolore nel petto. Vorrei abbracciarlo e dirgli che va tutto bene ma qualcosa mi ferma, non riesco a muovere un solo muscolo. Quando sono con lui non riesco a ragionare lucidamente. Ho paura di romperlo con un solo tocco.
Con un movimento veloce si asciuga la lacrima con la manica del maglione rosso.
<Scusami.>
Appoggio la mia mano sulla sua e stiamo seduti cosí per un po'.
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•Scenery• kim taehyung
FanficÈ bello, come un dipinto. Starei ore a guardarlo e ad osservare i suoi particolari, i difetti ..e quegli occhi. Vorrei che il tempo si fermasse per poterlo ammirare di più. La vita è ingiusta, apparteniamo a due mondi differenti che sono destinati...
