IV - Balliamo?

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Aggiorno anche oggi, mamma mia *.* capitolo più lungo sta volta, yey!

voglio farmi perdonare perchè per qualche giorno non potrò postare...devo studiare troppo :((

Ma sicuramente posterò una cosina in inglese questo weekend...spero sarà utile!

Ciao bellezze e grazie di tutto <3

Era passata una settimana da quando Harry aveva conosciuto Louis, un'intera settimana senza mai più incrociare il vicino di casa. Harry lo sentiva uscire al mattino per andare al lavoro, a volte lo sentiva rientrare prima di cena, per poi uscire di nuovo subito dopo. La maggior parte delle volte, non lo sentiva tornare durante la notte. Harry era persino salito su tetto del palazzo un paio di volte, con la sola speranza di incontrarlo, ma non aveva avuto fortuna. Vivevano sullo stesso pianerottolo, ma era come vivere in due edifici diversi.

Dal canto suo Harry era uscito di casa solo per fare qualche commissione e nient'altro. Aveva passato gli ultimi giorni nel disperato tentativo di scrivere qualcosa, ma non riusciva ad elaborare una pagina che subito dopo la cancellava disgustato. Non era mai stato tanto tempo in preda alla famosa crisi dello scrittore: sentiva la testa completamente svuotata, senza un'idea che valesse la pena mettere nero su bianco. Ancora prima di vedere i suoi racconti pubblicati, il suo più grande sogno era quello di riuscire a scrivere un romanzo; aveva scritto e riscritto i primi capitoli, li aveva cancellati, li aveva redatti, li aveva modificati, e poi riscritti uguali ancora una volta. Ma adesso tutti si aspettavano qualcosa da lui, qualcosa di grande, qualcosa di meglio; e più i giorni passavano, più la pressione sembrava divorarlo. Scrivere era da sempre stata una passione, un modo per evadere dalla quotidianità ed esprimere se stesso, una via di fuga dallo stress; adesso invece era diventata la causa principale di tutte le sue tensioni, e in alcuni momenti si sentiva sull'orlo di un esaurimento nervoso. Aveva persino smesso di rispondere alle costanti telefonate del suo editore, sapendo che prima o poi sarebbe impazzito. Non lo avrebbe evitato per sempre; aveva una scadenza da rispettare, ma continuava a chiedersi come avrebbe fatto a produrre qualcosa di buono in una settimana, dato che in un mese intero non era riuscito a concludere nulla.

Era venerdì sera, esattamente sette giorni dopo il suo incontro con Louis. Louis. L'altra ragione per cui la testa di Harry sembrava non essere in grado di concentrarsi come era solita fare; avevano passato insieme praticamente pochi istanti, eppure l'immagine del ragazzo con gli occhi blu si era insinuata nella sua mente, e sembrava non volerla lasciare. Harry non si era mai sentito così attratto da una persona prima di quel momento: Louis era così imperfettamente perfetto che Harry non voleva fare altro che stargli accanto, godere della sua bellezza così pura, nutrirsi della sua voce squillante e annegare in quell'oceano che erano i suoi meravigliosi occhi. Colto in questa riflessione, Harry si alzò dal divano sul quale era sdraiato guardando distrattamente la tv, e raggiunse in fretta la scrivania dove giaceva il suo quaderno. Scrisse quelle parole velocemente, come per paura che potessero scappargli via. In quel taccuino c'era tutta l'anima di Harry; lo portava sempre con sé, ed ogni qual volta gli venivano in mente delle belle parole che sarebbero potute tornagli utili, le scriveva. E lì rimanevano impresse, a testimonianza di ciò che era la sua intera essenza, la quale non aveva fatto altro che urlare il nome di Louis da una settimana a questa parte. Perché tutto quello che Harry era stato in grado di scrivere in quei giorni di reclusione, tutto ciò che non aveva strappato o cancellato, parlava di Louis. Del suo aspetto, della sua voce, del suo profumo, della personalità e del carattere che ancora non conosceva, ma che desiderava così ardentemente scoprire.

Proprio mentre stava per lasciarsi cadere nuovamente sul divano, bussarono alla porta, ed Harry si avviò ad aprire, sbuffando infastidito da quell'inattesa visita. Il fiato gli rimase impigliato in gola, quando vide dallo spioncino chi aspettava al di là dell'ingresso. Aprì velocemente, con foga quasi, per ritrovarsi di fronte il paio di occhi azzurri più belli del mondo. Harry trattenne un sorriso amaro a quell'ultimo pensiero, sentendosi una ragazzina adolescente.

Brand New Style - A Larry FFNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ