XVI - Vacanze Romane/ Confessioni e Quaderni.

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Capitolo strano...un po' più corto del solito e sicuramente particolare...ma mi piace tanto, ecco percé spero che piaccia anche a voi :)

Da qualche giorno mi è tornata una certa vena d'ispirazione, quindi, nonostante dovrei fare tutt'altro, ne voglio approfittare! Cinque mentale a me!

VOTATE E COMMENTATE SE AVETE TEMPO DA PERDERE CON ME E QUESTA STRANA STORIA :D

A lato, il lyrics video della mia canzone preferita dei 1D <3

Love,

MB

Harry non riusciva davvero a comprendere come fosse possibile trovarsi lì in quel momento, ma il panorama da quel balcone era talmente suggestivo, l'aria fresca così piacevole, le luci della città che splendevano contro il cielo notturno così abbaglianti, che mantenere la concentrazione sui propri pensieri era pressoché impossibile.

“E' da togliere il fiato, non è vero?”

Harry era così perso in quell'atmosfera da sogno da non essersi nemmeno accorto della presenza di Louis accanto a sé. Annuì, spostando lo sguardo verso gli occhi blu nei quali brillavano tutte le luci che fino a poco prima stava osservando. Se possibile erano ancora più belle riflesse nei suoi occhi.

“Già, è persino meglio di quello che immaginavo” rispose Harry in un sussurro, come se la sua voce potesse rovinare la magia di quel luogo, nonostante i rumori della metropoli arrivassero ben udibili fino a loro.

Il Colosseo si innalzava davanti ai loro occhi, splendente e monumentale. Harry si sentiva così piccolo, eppure non avrebbe scambiato quella vista per nulla al mondo. Come e perché si trovasse a Roma, con Louis, dopo tutto quello era successo, francamente non lo sapeva. Aveva comunicato all'università la sua assenza con solo dodici ore di preavviso, fingendo una poco credibile emergenza familiare che lo costringeva a tornare a casa ad Holmes Chapel, mentre in realtà si stava godendo una vacanza improvvisata con l'unica persona che avrebbe dovuto allontanare. Non aveva più risposto ai continui messaggi e alle chiamate di Matt e si sentiva uno schifo per questo, ma non abbastanza per rispondere al telefono e dargli delle spiegazioni, evidentemente. Cosa stesse facendo lì, quando Louis avrebbe dovuto lavorare per l'intera settimana, non lo sapeva ugualmente. Cos'era, una specie di luna di miele? No, era una fuga. L'ennesima. Una fuga da tutti i problemi e le situazioni irrisolte che si erano lasciati alle spalle nelle grigia Londra. Solo che Louis aveva uno scopo, il suo lavoro. Mentre Harry aveva lasciato indietro anche quello. Ma per quei pochi giorni, in quella città magnifica che sognava da anni di poter ammirare, andava bene così.

“Domani lavori tutto il giono?” Harry chiese d'un tratto, sedendosi su una delle poltroncine di vimini che decoravano il balcone della stanza d'albergo. Louis lo seguì, prendendo posto di fronte con un sospiro.

“Sì, Haz, te l'ho già detto...ma ti ho anche promesso che domani sera ti porto in un posto speciale” disse, sorridendo a trentadue denti, sperando che non trapelasse il senso di colpa di dover lasciare Harry solo mentre lui si annoiava in ufficio. “Hai già deciso cosa visiterai, comunque?” aggiunse. Louis conosceva ormai la capitale italiana come le sue tasche, e gli dispiaceva immensamente che Harry la visitasse senza di lui. Si accese una sigaretta, guadagnandosi un'occhiataccia da parte del riccio.

“Okay, mi spieghi com'è che adesso fumi?”

Harry odiava le sigarette, e odiava i fumatori. La cosa che più odiava però, era che Louis era fottutamete sexy mentre fumava.

“Ti ho già detto anche questo, rompi palle...Fumo da anni, solo un paio di sigarette al giorno...E' solo una coincidenza che tu non mi abbia mai visto farlo” Louis ridacchiava, mentre inspirava una boccata. Harry alzò gli occhi al cielo, ignorandolo.

Brand New Style - A Larry FFWhere stories live. Discover now