CAPITOLO 3

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JEFF P.O.V.

Arrivò ora di cena e noi avevamo appena finito i compiti.
"Credo che sia la prima volta in quest'anno che faccio i compiti" dissi ridendo.
"Non sarà neanche l'ultima, non sai quanto ti presserò per fare i compiti" mi disse Jack alzandosi.
"Ohhhh, ma dai!" risposi io mettendo il broncio. Lui si mise a ridere e mi scompigliò i capelli, cosa che mi fece arrossire.

La serata passa in fretta. Mangiamo del cibo cinese e nel mentre chiacchieriamo.
Jack è davvero simpatico, non avrei mai pensato di trovare una persona come lui.

"Si sta facendo tardi, io vado a dormire" disse lui iniziando a spogliarsi.
Io diventai rosso e cercai di non guardarlo, ma era inevitabile con il fisico che ha.
"Guarda che mi sciupi se mi fissi così" disse lui ridendo e andando in boxer nel letto di sopra.
"Tsk! Ma chi ti guarda!" dissi cercando di nascondere il mio imbarazzo.
Mi spogliai anche io, ma, al contrario di lui, io mi misi una maglia larga per dormire, invece di dormire solo in boxer.
"Ehy Jeff, domani mi potresti aiutare a mettere a posto la mia roba?"
"Certo" dissi per poi spegnere la luce.
"Grazie mille. Buonanotte"
"Notte Jack"

Quella notte non sognai nulla. Passò in fretta, per poi trasformarsi in una mattina molto lenta.
Faccio una fatica tremenda ad alzarmi dal letto, quindi preferisco starmene a dormire un altro po'.
"Jeffinoooo! Dai, se non ti sbrighi arriviamo in ritardo per la colazione!" disse Jack, che mi ritrovai sopra il mio letto con il suo viso molto vicino al mio, mi metteva in soggezione quel contatto visivo ed arrossii.
"Io non faccio colazione" dissi alzandomi e dirigendomi al mio armadio.
"Scherzi, vero? La colazione è il pasto più  importante della giornata, non puoi saltarlo!" sbuffai e continuai ad ignorarlo mentre mi vestivo.

Continuava a chiamarmi, ma non gli prestavo attenzione.
"Eddai, almeno mangia una caramella" mi disse porgendomene una.
"Odio i dolci" dissi andando a lavarmi i denti.
"Guarda che queste sono buone, sono le mie preferite! Per favoreeee" mi disse abbracciandomi da dietro. Inutile dire che diventai rossissimo.
"Va bene, va bene" risposi e dopo mangiai quella caramella. Infondo non era poi così male, solo perché  me l'ha data Jack.

Ci preparammo e lo accompagnai a prenderai la colazione al bar.
"Vuoi un morso?" disse porgendomi la sua brioche.
"Piccolo" risposi dandogli un morso, Jack si mise a ridere e io lo guardai confuso.
"Ti sei sporcato di zucchero a velo" neanche il tempo di pulirmi con la manica che lui si avvicinò e con il pollice pulì il mio labbro superiore. Diventai rossissimo.
Lui rise ancora per poi finire di mangiare e trascinarmi in classe.

Suonò la campanella dell'inizio delle lezioni.
"Penso che sia la prima volta che arrivi in orario"
"Davvero? Allora cambierò la tua routine, cattivo ragazzo!" disse Jack sorridendo. Cazzo, ogni volta che sorride il mio cuore perde un battito da quanto è bello! Aspetta... io, lo scontroso, cattivo, apatico, Jeff the Killer sto davvero pensando in modo... romantico a qualcuno? No no no, dev'esserci un errore, forse ho la febbre.
Mi misi una mano sulla fronte per sentire se fossi caldo.
"Tutto bene, Jeff? Ti senti male?" mi chiese Jack preoccupato togliendo la mia mano e poggiando la sua.
"S-sto bene! È che avevo caldo e pensavo mi fosse venuta la febbre!" cercai di dire con calma.
"Mh, a me sembri più caldo del solito, meglio essere sicuri." disse per poi alzare la mano "Prof! Jeff non si sta sentendo bene, posso accompagnarlo in infermeria?"
Slender mi guardò e poi guardò Jack, che sorrideva innocente.
"Va bene, venite ad avvisare se c'è qualcosa che non va".
Cosa? Se avessi detto al prof che non mi sentivo bene mi avrebbe detto di smetterla di mentire per saltare le lezioni! Jack sembra proprio un angelo da fuori.

Lui mi prese per mano e mi portò in infermeria.
"Ragazzi che è successo?" chiese l'infermiere.
"Jeff non si sente bene, penso abbia la febbre".
"Oh, io dovrei andare a parlare col preside. Provagliela tu la febbre, i termometri solo lì e quando torno dimmi tutto" disse indicando un armadietto per poi uscire.
Jack si diresse all'armadietto e lo aprì, mentre io mi sedetti su un letto.
"Wow, quanti termometri. Te la provo con quello rettale, giusto?" mi chiese ridendo.
"Assolutamente no! Non avvicinarti a me con quel coso!" gli urlai contro mentre si avvicinava.
"Non farà male! Su su!" si mise davanti a me e mi aprì le gambe, io le richiusi subito imbarazzatissimo.
"Jeffinooo, amoreeee! Come pretendi di fare l'amore con me se non vuoi neanche un termometro nel culo!" mi disse in modo scherzoso, magari lo dicesse sul serio.
"Non ti darò mai il mio culo, maniaco!" dissi ridendo, lui mi accarezzò la testa e prese un termometro normale.
"Questo va bene?"
"Decisamente meglio!" risposi e lui mi alzò la maglietta mettendomelo sotto l'ascella. Eeeee indovinate? Sono arrossito.
"Ah, ti volevo chiedere, tu sei attivo, passivo o versatile?" mi chiese Jack.
"Oh... non lo so. Non sono mai stato con nessuno, ma penso versatile" risposi imbarazzato.
"Davvero? Pensavo che uno come te fosse voluto da molti, allora la tua verginità sarà mia!" disse ridendo e risi anche io.

Prese il termometro quando iniziò a suonare.
"37.6, non è alta, però meglio riportarti in dormitorio, non voglio che peggiori" era così bello vederlo preoccupato per me, nessuno lo aveva mai fatto così.
"Aspettiamo che torni l'infermiere, intanto riposati pure" io mi stesi sul lettino e Jack si sedette di fianco a me accarezzandomi la testa, questo contatto mi faceva rilassare.

Dopo non so quanto mi svegliai sentendo due persone parlare.
"Oh, ti sei svegliato Jeffino" mi disse Jack.
"Comunque, posso stare con lui al dormitorio? Se ha bisogno non vorrei che si sforzasse"
"Non dovresti saltare le lezioni, dovrebbe essere il capo del dormitorio ad occuparsi di Jeff, ragazzo" disse l'infermiere a Jack.
"Ma sarà solo per oggi! E poi non sa com'è Jeff, non prenderebbe neanche un bicchier d'acqua se fosse il capo a darglielo!" l'infermiere sospirò.
"Va bene, va bene. Avverto io l'insegnante e compilo la vostra uscita. Ora andate prima che cambi idea" finì e Jack mi prese a mo di sposa e mi portò alla nostra stanza. Fortuna che nessuno ci ha visti!

"Che palle, per una volta che avevo fatto i compiti!" dissi dopo che Jack mi fece stendere sul letto.
"Va beh, almeno ti sei esercitato. Devi prendere la medicina, comunque" disse lui tirandone fuori una.
"Che palle! Guarda che mi basta riposare, non mi serve quella roba!"
"Jeffino, non costringermi a fare come gli uccellini, che prima metto in bocca io e poi mangi tu" arrossii alle sue parole. Avevo quasi voglia di tentarlo o vedere se lo avrebbe fatto davvero.
"Non la voglio prendere e tanto so che non hai le palle di farlo, pussy!" dissi beffandomi di lui.
"Ah sì? Ti sbagli di grosso"

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