CAPITOLO 21

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ZALGO P.O.V.

Mi stavo dirigendo all'ufficio di Liu, dovevo controllare come andasse, era il suo primo giorno. Non facevo altro che pensare a Slender, avrei dovuto stare più attento.
Senza neanche accorgermene arrivai davanti alla porta ed entrai senza bussare. C'erano Liu e uno studente che parlavano, non appena mi videro si allontanarono un po'.
"Liu, come sta procedendo il lavoro?" chiesi un po' distratto mentre mi guardavo attorno.
"Certo, tutto a meraviglia, capo. Stavo chiarendo un dubbio a Toby" mi rispose lui.
"Bene bene, ottimo lavoro" dissi semplicemente per poi andarmene da lì. Ero consapevole di star svolgendo male il mio lavoro, ma non riuscivo a concentrarmi, pensavo solo a lui.
Non appena feci due passi fuori dall'ufficio, mi andai a scontrare con qualcuno che cadde al suolo.
Abbassai lo sguardo e vidi che la persona a terra era proprio il mio Slendy.
"Scusami, Slender. Ero sovrappensiero" dissi porgendogli una mano, per aiutarlo ad alzarsi, ma si tirò su senza il mio aiuto. Lo guardai mentre si puliva i vestiti dalla polvere.
"Non preoccuparti" disse e stava per andarsene, ma io lo prensi per un polso e lo trascinai nel primo sgabuzzino che trovai.
Chiusi la porta a chiave e lo spinsi contro il muro.
"Ora noi dobbiamo parlare" dissi secco, mentre lo guardavo con una faccia molto seria.
"Non abbiamo nulla di cui parlare" mi rispose cercando di andarsene, ma iniziai a premere il mio corpo contro il suo, cosa che lo fece arrossire.
"Sì, invece. Slender, io non avevo intenzione di farci scoprire, ma nonostante quell'incidente voglio ancora farlo con te" il suo viso si fece ancora più arrabbiato di prima.
"Trovati qualcun'altro da scopare!" disse spingendomi, ma io rimasi fermo.
"Io voglio solo te. Tu mi manchi" questo lo fece calmare e il suo viso si fece di nuovo rosso.
"Non lo capisci che ho sempre voluto solo te?" Dissi, poi gli presi il viso con una mano e lo baciai appassionatamente. Bacio che lui non tardò a ricambiare.
"Z-Zalgo" era proprio quando gemeva il mio nome che perdevo il controllo.
In poco tempo ci ritrovammo nudi a fare sesso in uno sgabuzzino. Non era un bellisimo posto per farlo, ma mi bastava essere con lui.

CANDY P.O.V.

Io e Jas eravamo in corridoio, ci stavamo dirigendo in cortile. Ad un certo punto sentimmo molti rumori sospetti provenienti dallo sgabuzzino.
"Senti qua, qualcuno ci sta dando dentro" disse Jason ridendo ed io risi con lui.
"Dovremmo farlo anche noi, zuccherino" mi disse mettendomi una mano sul fianco.
"Ma noi ci diamo già dentro abbastanza, no?" chiesi con perversione.
"Potremmo iniziare a farlo sul serio" mi sussurrò lui all'orecchio con voce sensuale, mentre la sua mano andava più in basso, fino a provare ad infilarsi nei miei pantaloni.
Ero come paralizzato, non si era mai spinto tanto avanti e la cosa non mi dispiaceva. O almeno, solo in un primo momento, infondo io sapevo che era tutta una finta.
Infilò del tutto la mano nei miei jeans, iniziando a palparmi il culo. Lo aveva fatto davvero?
Mi mordicchiò leggermente il lobo dell'orecchio e sentivo il mio corpo bruciare, per non parlare della pressione che c'era sul cavallo dei miei pantaloni.
"J-Jas" mi lasciai scappare, con la voce tremolante e il viso rosso. Poi sentimmo delle voci provenienti dall'angolo del corridoio, così lui tirò fuori la mano e la rimise sul mio fianco. Mi diede un veloce bacio sul collo per poi iniziare a camminare insieme a me, con un ghigno stampato in faccia.
Camminammo per un po' in silenzio, poi io presi un po' di coraggio per parlare.
"Perché lo hai fatto?" Chiesi cercando di stare calmo.
"È che sei sexy!" disse ridacchiando. Io cercai di non rattristarmi, d'altronde sapevo già che era una presa in giro.
"Ah, tu e Jack siete proprio stupidi uguali!" dissi scherzosamente.
"Intando facendo così lui e Jeff si sono fidanzati" disse ridacchiando. Mi sembrava quasi una frecciatina, ma devo essermela sognata.
"D-davvero? Quando te lo ha detto?"
"Non me lo ha ancora detto, quel bastardo! Li ho visti in giro per la scuola che si tenevano per mano, si baciavano, ecc... non posso credere che non l'abbia detto a suo cugino! Siamo praticamente come fratelli!" disse lui irritato.
"Dai, magari vuole aspettare il momento giusto" dissi, poi tornò il silenzio.
"Ho esagerato?" mi chiese, questa volta con tono serio. Io abbassai la testa e lui capì subito la mia risposta.
"Candy, mi dispiace... mi sono lasciato andare troppo, non lo farò più" disse fermandosi per abbracciarmi. Mi stringi a lui, affondando la testa nell'incavo del suo collo.
"Sei caldo"
"Hai freddo, Candy? Prendi la mia giacca" mi disse levandosela e poggiandomela sulle spalle. Io lo guardai negli occhi sorridendo.
"Ti sta benissimo" disse ricambiando il sorriso.
"Grazie!" risposi felice.
Se solo lui sapesse quanto lo amo. Mi domando come reagirebbe, anche se infondo lo so già. Vorrei avvicinarmi al suo viso e baciarlo, ma ho così tanta paura. Ho paura di perderlo per sempre.
Prima di venire qui sono sempre stato solo, non avevo amici e mi andava bene così. Però quando sono arrivato qui è cambiato tutto in meglio. Jason era il mio compagno di stanza ed era talmente determinato ad essermi amico che non badava a tutte le volte che lo respingevo. Lo facevo perché quando c'era lui mi iniziava a battermi forte il cuore e non ne capivo il motivo. Pian piano accettai che quelle sensazioni che mi provocava erano amore e iniziai ad aprirmi di più con lui. Ora siamo inseparabile e quelle emozioni, che provavo quando ci conoscevamo appena, sono cresciute a dismisura.
Forse avrei dovuto dirglielo subito, mi sarei risparmiato tante sofferenze.
"Candy! Candy, che hai?" sentii dire da Jason, che mi guardava preoccupato mentre mi accarezzava il viso.
Non capii subito a cosa si stesse riferendo, ma poi sentii le mie guance bagnate e subito mi asciugai le tante lacrime che stavano scendendo.
"Candy, perché piangi? È-è per quello che ho fatto? Dio, non sai quanto mi dispiace! Io non avevo intenzione di farti stare male!" disse lui impanicato e molto preoccupato.
"Tranquillo, non è per quello! È che a volte penso a quanto sei importante per me e a quanto io abbia paura di perderti..." dissi sinceramente e mi abbracciò stringendomi a lui.
"Tu sei la persona più importante che esista per me, ti starò sempre vicino, qualunque cosa accada. Ti voglio bene, Candy"
"Anche io te ne voglio tanto..." risposi con la voce tremolante, sarei rimasto fra le sue braccia fino a quando non mi fossi tranquillizzato.

Ragazzi, scusate tanto per il ritardo, la scuola mi sta prendendo molto e oltretutto avevo poche idee per questo capitolo. Ma se sarete pazienti ci sarà sicuramente molto drama nei capitoli futuri.

Creepypasta yaoiWhere stories live. Discover now