Capitolo 6

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« Dimmi che stai scherzando! » Urlò Gwen non appena terminai di raccontarle la mia terribile serata.
« Ti sembra che stia scherzando? » Riposi ancora distesa sul letto con il cuscino che mi copriva il viso, sperando che mi coprisse anche da quella realtà che proprio non mi piaceva.
« Mio fratello insieme ad una ragazza, non lo avrei mai detto! »
« Figuriamoci io.. » farfugliai alla sua affermazione.
« Dai, non fare così, » aggiunse togliendomi il cuscino di dosso per poi continuare a consolarmi. « Sicuramente è brutta.. »
« Oh no, non lo è affatto » risposi ricordandomi anche fin troppo bene il viso di Tracy.
« Avrà avuto i denti storti! »
« Erano i denti più perfetti che abbia mai visto » continuai a ribattere con lo sguardo rivolto verso il soffitto.
« E allora è antipatica! Non ci hai passato l'intera serata insieme, sennò ti saresti resa conto di quanto fosse insopportabile » continuò Gwen cercando di tirarmi su di morale.
« Gwen » le rivolsi parola alzandomi dal letto e guardandola per la prima volta da quando mise piede in camera mia, « se fossi un uomo mi innamorerei anche io di lei. Anzi, sai che cosa ti dico? Forse me ne sono già innamorata. Sì.. è talmente perfetta che probabilmente dovrei provarci con lei e non con Aaron. » Dissi quella frase con una tale serietà, da farci scoppiare in una sonora risata dimenticandoci per qualche secondo di tutte quelle emozioni complicate ed incasinate che vivevano dentro di me, perchè in fondo ero troppo piccola per contenerle tutte senza distruggere il mio cuore.
Negli ultimi giorni i miei pensieri erano divisi in due, da una parte riuscivo a vedere Aaron per mano con Tracy, dall'altra però non riuscivo a smettere di pensare a Drake, che da due giorni da quella serata non si era ancora fatto vivo con me. Forse si era reso conto anche lui della cavolata fatta fingendo di stare insieme. Continuavo a ripensarci, capendo sempre di più quanto quella bugia non avesse senso, eppure era l'unico modo per non far capire ad Aaron il mio interesse, specialmente ora che aveva una ragazza al suo fianco.
« Certo che anche Drake che sparisce in questo modo.. » aggiunse Gwen come se mi stesse leggendo nella mente.
« Oh no! » La fermai prima che potesse continuare con un'altra singola parola, « non passeremo altro tempo a parlare di quella persona che è sparita nel nulla! Non parleremo del suo modo di trattarmi o di come mi senta al riguardo » conclusi continuando a puntarle il dito contro come avvertimento.
« Non ne parleremo perchè.. ? Come ti senti? » Provò a chiedermi Gwen.
« Non ne parleremo perchè mi sento.. ehi! » Mi bloccai avendo capito per la prima volta i trucchi usati dalla mia migliore amica per farmi sputare il rospo. « Non mi fregherai in questo modo! »
Mi alzai dal letto e mi infilai le scarpe da ginnastica, sapendo che l'unico modo per sfuggire da quel suo interrogatorio era fuggire letteralmente da lei.
« Faccio un salto al bar, riesci a non fare danni per dieci minuti? » Le chiesi sorridendo sapendo che ogni avvertiremo sarebbe stato inutile con lei.
« Solo se prendi anche a me del gelato » rispose già sapendo che cosa sarei andata a fare in quel posto, confermando di conoscermi fin troppo bene.
Senza darle risposta verbale le sorrisi prima di chiudere la porta alle mie spalle, per poi uscire di casa ed incamminarmi al bar vicino.
C'era davvero qualcosa migliore del gelato nei momenti più tristi e affranti? Io ero abbastanza convinta che niente al mondo fosse mai stato in grado di completarmi come i cornetti venduti nel locale vicino casa, seppur quella camminata per raggiungerli metteva sempre a dura prova il mio eterno amore per loro.
Finalmente raggiunsi la mia meta, e non appena svoltai l'angolo per entrare nel bar, notai un gruppo di ragazze che sapevo molto bene essere del quartiere, che iniziarono a guardarmi ridendo, attirando così la mia attenzione.
Con una scrollata di spalle decisi di avere fin troppi problemi in quel momento per preoccuparmi anche di quello che le facesse tanto ridere, così mi voltai nuovamente afferrando la maniglia della porta d'entrata, ma una di loro prese parola bloccandomi all'istante.
« Ecco la ragazza di Drake! » Sentii dire ad alta voce alle mie spalle, in modo fin troppo chiaro perchè non fosse fatto apposta.
« Stai scherzando? E' impossibile! » Rispose un'altra sconvolta, mentre non riuscivo a capire perchè mi ostinassi a rimanere ferma immobile invece di entrare in quell'edificio e lasciarle da sole nel piazzale.
« Beh, chiediglielo se non ci credi » riprese parola la prima, « sono queste le voci che girano in paese. »
« Drake non si farebbe mai vedere con una come lei  » continuò una terza per poi rivolgersi a me, « Ehi ragazzina! »
Con la mano tremante sulla maniglia, riuscivo solo a pensare al perchè uno come Drake non si sarebbe mai fatto vedere con una come me. "Una come me?" Perchè? Io com'ero? Nella mia mente ritornò a farmi visita Tracy, che chiamarla ragazza poteva anche risuonare un insulto. Lei era una donna, una bellissima donna alta il giusto, con un fisico perfetto, e soprattutto un carattere che è riuscito a far invidia anche alla sua rivale in amore. Questo era il genere di ragazza che si meritava Aaron, e doveva per forza essere anche lo stesso tipo di persona con cui Drake avrebbe voluto farsi vedere in giro.
« Ehi, sei sorda per caso? » Mi richiamò la ragazza alle mie spalle, facendomi alzare lo sguardo che si scontrò con il mio riflesso sulla porta del bar.
Ecco io com'ero, una ragazzina minuta con dei capelli sempre in disordine e che non aveva paura di uscire di casa in felpa e tuta per comprare dei gelati che avrebbe mangiato fregandosene della sua linea.
« Stai oppure no insieme a Drake? » Domandò ancora la voce alle mie spalle.
« Chiedetelo a lui se siete tanto curiose! » Risposi più arrabbiata con me stessa che con loro, per poi correre dentro al bar e scappare da quella situazione tanto scomoda.
Ero davvero qualcuna di cui vergognarsi infondo.
Senza neanche rendermene conto iniziai a stare male per Drake, lo stesso ragazzo che mi aveva tratta male in ogni occasione. Lo stesso ragazzo con cui stavo inscenando una terribile bugia nonostante non mi piacesse neanche.
Drake non mi piaceva, vero?
Con il cuore a mille, mi avvicinai al congelatore dov'erano i famosi gelati che mi avevano fatto fare tanta strada, seppur il mio stomaco sembrava essersi improvvisamente chiuso. Solo in quel momento notai le mie mani ancora tremanti, mentre il mio cuore correva tanto velocemente da darmi solo la voglia di piangere e buttare fuori una volta per tutte quelle ansie ed insicurezze che erano nate dentro di me. Cercai di fare dei respiri profondi per tranquillizzarmi, quando una voce alle mie spalle mi colse nuovamente di sprovvista.
« Ehi.. ciao » senza neanche il bisogno di voltarmi per capire chi fosse, sentii la voce di Drake farmi nascere dei brividi lungo la schiena. 
Non riuscivo a fermare il tremore del mio corpo, e sapevo per certo che se avessi aperto bocca in quel momento avrei buttato fuori parole che non pensavo e che probabilmente neanche meritava, così rimasi in silenzio a fissare il pavimento.
« Per caso sei arrabbiata con me? » Chiese subito dopo abbassandosi appena per cercare di guardarmi in viso, probabilmente per capire a che cosa stessi pensando. « Mi dispiace se sono sparito per due giorni, » riprese parola. « Non sarai mica una di quelle fidanzate opprimenti, vero? Perchè in quel caso abbiamo un problema di coppia » continuò sorridendo, cercando di sdrammatizzare quel momento sperando di vedermi ridere alla sua battuta.
Ma mentre lui continuava a scherzare, io continuavo a soffrire.
Senza degnarlo di uno sguardo o di una risposta, feci per allontanarmi da lì, ma una sua mano afferrò il mio braccio, fermandomi e facendomi voltare verso di lui.
« Era una battuta tanto pessima da farti scappare? » Disse ancora ironico, per poi guardare finalmente i miei occhi lucidi, troppo stanchi di continuare a fingere che andasse tutto bene. « Ho per caso detto qualcosa di male? » Aggiunse più preoccupato.
Perchè doveva continuare a vedermi in questi momenti di fragilità? Io non ero questa.
« Ti diverte tanto? » Domandai spingendo il braccio lontano dalla sua presa. « Perchè io sto male, tutto questo mi fa stare male! » Gli urlai contro mentre riuscivo a leggere nel suo sguardo quanto non stesse comprendendo nulla di quella situazione.
« Ti fa stare male? Di che cosa stai parlando? » Domandò alzando nuovamente il braccio, fermandosi a sfiorare la mia pelle per paura di toccarmi ancora.
« Almeno con i tuoi amici sii chiaro, digli che è tutto uno scherzo, perchè davvero essere trattata in questo modo.. » mi fermai un attimo per riprendere fiato ed evitare che le lacrime iniziassero a cadere. « Pensi davvero che non la sappia la differenza che c'è tra noi due? »
« Beh se tu la sai allora dimmela, perchè davvero non capisco a che cosa ti riferisci » rispose senza mai distogliere il suo sguardo dai miei occhi quasi per paura che se solo il nostro contatto fosse finito, lo sarebbe stato anche il nostro incontro.
« Tu sei tu mentre io.. »
« Jodie » provò a fermare la mia serie di parole che avevano ormai iniziato ad uscire senza freno.
« Io sono, beh guardami! Io sono io! »
Drake aveva ormai capito com'ero fatta, così afferrò le mie spalle con le sue calde mani, obbligandomi a smettere di dire cose senza senso e a guardarlo in silenzio.
« Spiegami con calma » sussurrò quasi a volermi rassicurare che qualsiasi cosa gli avessi detto non sarebbe mai uscita da lì. 
Con le sue mani che continuavano a tenermi strette le spalle per dimostrarmi che avrebbe ascoltato ogni parola che avrei pronunciato, gli raccontai dell'incontro fatto i minuti prima, riuscendo ad aprirmi come non pensavo sarei mai riuscita a fare, e parlando dei miei sentimenti come non ero poi così sicura che avrei fatto anche con Gwen.
« Scusami » disse in un attimo di silenzio, lasciando la mia presa e allontanandosi appena dal mio fianco.
« Come? » Domandai rimanendo senza parole non riuscendo a credere a quello che avevo appena sentito.
« Lo so dire anche io lo sai? » Rispose divertito per la mia reazione, facendomi ridere per la prima volta da quando avevo messo piede fuori casa. « Quelle non sono mie amiche » riprese parola dopo aver visto il sorriso nascere sul mio viso e riuscendo a percepire anche la sua espressione più tranquilla e rincuorata di prima. « Non sanno mettere neanche due parole insieme, figuriamoci a fare una frase sensata. Cerca di non ascoltarle e soprattutto di non dare peso a quello che dicono, okay? »
Tra tutte le persone che avrebbero potuto rassicurarmi e alleggerirmi da ogni paura, non avrei mai pensato che sarebbe stato proprio lui ad aiutarmi.
« Grazie » sussurrai.
« Perchè mi ringrazi? » Domandò sfoggiando uno dei sorrisi più belli che avessi mai visto, tanto da farmi perdere la parola e riuscendo così solo a rispondergli con un sorriso a mia volta.
Con un cuore più tranquillo ed un amico al mio fianco, anche il mio stomaco ritornò a farsi sentire, così presi un gelato per ogni gusto tenendo soddisfatta tra le mani quel sacchetto prezioso che avrebbe fatto felice anche Gwen.
« Tu e Gwen non scherzate mica eh » commentò Drake il numero di dolci che custodivo gelosamente tra le mie mani mentre pagavo il conto al barista.
« Non ti preoccupare, non capita spesso. Stiamo anche noi attente alla linea » risposi sorridente.
« Non ho motivo di preoccuparmi » aggiunse facendomi strada verso l'uscita del bar, « sei già bellissima ».
Nel sentire quelle ultime parole il mio cuore tremò come non era mai successo prima d'ora. Mi sforzai a camminare per non mostrare i battiti accelerati che era riuscito a provocarmi seppur sentissi il bisogno di fermarmi per qualche secondo e guardarlo negli occhi per capire se quel complimento lo pensasse davvero. Come se niente fosse Drake mi aprì la porta come un gentiluomo, per poi vedermi bloccare all'improvviso notando il gruppo di ragazze ancora ferme nel piazzale ad aspettarmi, riprendendo a ridere non appena i nostri sguardi di incrociarono.
Fu allora che compresi che di Drake si dicevano tante cose, ma che non mi ero mai soffermata a pensare che forse, non fossero poi tutte così vere. Nel guardare la reazione del gruppo di amiche, Drake allungò la sua mano verso di me, aspettando che l'afferrassi e facendo diventare quel piazzale tanto silenzioso come non era mai stato.
« Andiamo? » Mi domandò accennando ad un sorriso e dandomi così quella spinta per fare un passo verso di lui ed afferrare quella mano che sembrava essere diventata la mia ancora di salvezza. 
Nel raggiungere il suo fianco, Drake portò un braccio attorno alle mie spalle per potermi stringere ancora più vicina a lui e camminare insieme lontani da quel posto, non prima però di aver salutato con un cenno della mano quel gruppo di ragazze che avevano parlato di lui alle sue spalle.
Nonostante le avessimo seminate ormai da un pezzo, non riuscivamo ancora a smettere di ridere mentre lui continuava ad imitare le loro espressioni nel vederci abbracciati, ed io mi rendevo conto di non volermi allontanare troppo presto dal suo fianco.
« Non ho mai visto nessuno così sconvolto! » Continuavo a ripetere ridendo a crepapelle alle sue buffe espressioni.
« Io non ho mai visto nessuno di così bello mentre sorride » disse all'improvviso Drake, facendomi alzare lo sguardo dritto verso i suoi occhi, senza riuscire a cancellare il sorriso dal mio volto nonostante l'imbarazzo nel sentirlo parlare così di me.
E mentre i nostri sguardi erano ormai entrati in rotta di collisione, ci trovavamo l'uno di fronte all'altro, con i nostri visi che si avvicinavano con una lentezza degna dei film d'amore più belli, mentre sentivo le sue mani appoggiarsi dolcemente sui miei fianchi per avvicinarmi ancora di più a lui. Nel sfiorare il suo petto con le mie mani, sentii il suo cuore battere ad una velocità che pensavo appartenesse solo a me, mentre mi misi appena in punta di piedi per poter raggiungere con più facilità il suo viso, con il respiro che si faceva sempre più corto e le nostre labbra che si sfiorarono appena, per poi bloccarmi all'improvviso, sentendo la suoneria del mio cellulare che fermò ogni nostro movimento, seppur nessuno dei due sembrava aver voglia di allontanarsi dall'altro.
La suoneria squillò per qualche secondo prima che sul viso di Drake comparve un sorriso imbarazzato.
« Ti conviene rispondere, sarà Gwen che ti cerca » sussurrò allontanandosi lentamente da me, lasciando anche la presa delle sue mani dai miei fianchi.
« Sì » risposi imbarazzata quanto lui, « probabilmente è lei » aggiunsi afferrando il cellulare e rispondendo a quella chiamata, non riuscendo ancora a capire che cosa stesse per accadere tra di noi.


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Prossimo capitolo: lunedì 5 agosto

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