VI

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Jimin ne era sicuro, l'ultimo post di Taehyung era chiaramente collegato al suo, non poteva essere altrimenti. Aveva chiesto un accompagnatore occasionale, aveva espresso la sua voglia di essere un amante discreto, e subito dopo il maggiore aveva postato quella foto.
La foto di un motel.
Non poteva che essere per lui, non poteva che essere una risposta velata al suo post. Dopotutto Taehyung sapeva chi fosse, conosceva quel profilo e poteva associarci il suo nome ogni qualvolta di ritrovasse un post davanti. Forse lo conosceva anche più di quanto Jimin potesse immaginare.

«Chim, andiamo, stai ancora pensando a quella foto?»
Borbottó Chanyeol con tono scocciato, poggiando sul tavolo della cucina le buste della spesa fatta poco prima. Era passata da poco l'ora di pranzo, ma fortunatamente il minimarket sotto casa era sempre aperto.
Quella sera avrebbe cenato da Baekhyun, era l'onomastico del suo terzo criceto d'infanzia, e non che la cosa lo toccasse davvero, dato che Baek stesso aveva trascurato quel piccolo animaletto fino a farlo morire abbrustolito sotto il sole. Solo, ogni scusa disponibile era ben accetta se ne conseguiva una cena a lume di candela, con tanto di dessert in camera da letto.

«Sta' zitto, sto pensando al perché avrebbe dovuto farlo.»
Rispose stizzito jimin, alzandosi dal divano e raggiungendo la cucina, intenzionato a prendere del cibo. Non che avesse fame sul serio, ma doveva necessariamente riempire quel vuoto che sentiva alla bocca dello stomaco.
Voleva disperatamente che Taehyung lo notasse, che gli dedicasse -anche solo indirettamente- un post. Il solo pensiero di essere uno fra tanti su art.com lo deprimeva, ma non aveva motivo con cui giustificare quella strana sensazione, probabilmente non c'era nemmeno un motivo.

«Piuttosto che pensare a quello lì, che detto fra noi è una gran testa di cazzo, perché non accetti l'invito a cena di Jooheon?»
Domandò subito dopo il più alto, provando a celare malamente l'espressione di stizza creatasi sul suo volto, passando nel frattempo all'amico un pacco dei suoi snack preferiti.
Chanyeol non impazziva per Taehyung, lo aveva sempre detto, non che gli avesse mai fatto un torto, ma odiava il modo in cui il castano usasse le persone. O meglio, i ragazzi.
Era così che aveva conosciuto Baekhyun, lo aveva abbordato in discoteca, erano stati insieme una notte e poi per un motivo a lui sconosciuto, avevano continuato a vedersi.
Quindi no, non poteva accettare che il suo migliore amico si prendesse una cotta per il ragazzo che si era fatto il suo fidanzato, nel bagno di una discoteca tra l'altro.

«E tu che ne sai?
Oh dio, quante cazzo di volte ti ho detto di non spiare i miei messaggi?»
Sbraitó ad un certo punto, capendo che l'unico modo in cui Chanyeol poteva essere a conoscenza di quella proposta, era proprio per aver letto il messaggio.
Odiava quando il maggiore si comportava così.
Pensava di aiutarlo, pensava di spingerlo fra le braccia di un ragazzo serio che, a detta sua, gli avrebbe messo la testa apposto.
Ma lui non voleva essere 'apposto', non gli interessava minimamente rientrare nella categoria 'normalità'.
La normalità, la società, le mode, era tutto dannatamente noioso per lui.
Probabilmente per quello si sentiva attratto da Taehyung, perché lui di normale non aveva nulla, o meglio, era un bravo attore se fingeva di essere come effettivamente poi appariva. Così anticonvenzionale, distrattamente artistico, misterioso.

«Dagli una possibilità, non ti costa nulla, escici e guarda un po' come va.»
Insistette il maggiore, ignorando l'ira del suo migliore amico.
Lo trovava carino quando si incazzava, diciamo come un barboncino che prova a spaventare un grande e grosso pitbull.

«Baekhyun non ti da il culo? No perché non vedo altra ragione per cui dovresti avere tutto questo tempo per pensare alla mia cazzo di vita amorosa.»

Rispose acido, sedendosi nuovamente sul divano ed afferrando il telefono, per chissà, magari controllare che 'takeitoff' avesse pubblicato qualcosa.

«Sei il mio nanetto, Jiminie, ho sempre un motivo per preoccuparmi per te.»
Sorrise, scompigliandogli i capelli e rubandogli il telefono subito dopo.

«Ehi, stronzo, che fai?»
Niente, Jimin poteva pure saltargli intorno, ma Chanyeol era troppo alto per poter riprendersi il telefono.
Sapeva cosa stesse facendo, ci avrebbe giocato una mano. Ed infatti.

«Tieni pidocchio, appuntamento confermato per domani sera. Ci vediamo più tardi.»
Gli ridiede il telefono, sorridendo e facendogli un occhiolino, prima di uscire dall'appartamento.

Dio, quel gigante infame.

TAKE IT OFFWhere stories live. Discover now