Peter Pan

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GIULIA

"Credo di aver esagerato un po'" dice Nicco
ridendo
"Anche io" biascico ridendo
Vedo Niccolò alzarsi e sedersi sullo sgabello che ci divideva, si avvicina sempre di più e mi propone di andare a fare una passeggiata per smaltire un po' la sbornia.
Salutiamo il barista e cominciamo a camminare.
"Sai è davvero buffo" dico ridendo dopo 5 minuti che stavamo camminando
"Cosa?" Mi chiede
"Questa cosa...volevo solo bere e poi...ti ho incontrato"
"Beh si è buffo" dice ridendo
"Dove andiamo?" Chiedo
"Al parcheggio" mi risponde
"Ok" dico e subito barcollo quasi cadendo dal marciapiede
"Ao ndo vai?" Mi chiede ridendo e sfoderando tutto il suo romanesco
"Da nessuna parte" dico facendo spallucce per poi scoppiare a ridere
"Tieniti a me, almeno non cadi" dice prendendomi sotto braccio
Camminiamo per circa 10 minuti prima di arrivare al parcheggio
"Ahh ma questo è 'aperitivo grezzo da fa alle 5 al parcheggio'. È questo il parcheggio" dico staccandomi da lui, cominciando a correre e a intonare il pezzettino della canzone
Subito dopo mi fermo e scoppio a ridere, seguita da lui
"2,3,4 del capo in fondo lo sai che li prendo" canto a pochi centimetri dal suo viso
"Voglio l'amaro del capo Niccolò" gli dico
"No piccola direi che basta alcolici eh" dice lui ridendo
È più sobrio di me, lo riconosco da come formula le frasi...hanno più senso delle mie.
"Piccola...mhh è carino piccola Peter" gli dico giocherellando con i suoi capelli
"Peter Pan? Che c'entra?" Mi chiede ridendo
"Peter Pan c'entra sempre caro il mio Peter"
"Non ti ricorderai nulla domani" dice ridendo
"Si probabile"
"Perché Peter hai lasciato andar via la tua Wendy?" Domando seria...per quanto possa esserlo
"Non andavano più le cose.." risponde freddo
"Peter perchè non vuoi parlare con me di Wendy?" Domando triste...non so neanche perché io lo sia
"Perchè non è più la mia Wendy" risponde, stavolta guardandomi negli occhi
"Parlami della nuova Wendy!"
"Non esiste una nuova Wendy, non ancora" risponde ridendo
"Ok Peter"

NICCOLÒ

"Ma...lì c'è una piscina!" Dice indicandola
"Eh si" annuisco ridendo
Mi prende per mano e comincia a correre
"Dove stiamo andando?" Le domando
"A fare il bagno in quella stupenda piscina"
"Cosa?! Ma non è nostra, non possiamo" le faccio notare.
Si ferma di scatto e guardandomi dice "Peter non c'è nulla di nostro in questo mondo semplicemente perché non c'è un noi"
Ha ragione, non esiste un noi, ma non possiamo comunque entrare in un condominio per farci il bagno in una piscina che non appartiene a nessuno dei due.
"Hai ragione, non c'è un noi" ammetto
"Lo so" dice lei ridendo
"Ma non possiamo comunque farci il bagno" le faccio notare
"Ok se te non vuoi venire andrò da sola" dice cominciando a camminare
Che palle! Mi sento come un obbligo ad andare con lei, non so il perché.
Non è da me fare queste cose, ma questa sera rischio.
"Aspettami, vengo con te" le urlo raggiungendola
Siamo appena arrivati davanti al cancello. Scavalco per primo e poi la aiuto a fare altrettanto
La prendo per mano e in silenzio ci dirigiamo verso la piscina
"Peter spogliati, non puoi buttarti vestito" dice togliendosi i leggings e rimanendo con indosso solo la maglietta e le mutandine
Wow cazzo...ha un fisico perfetto!
In realtà quello di Federica era migliore, ma ai miei occhi è perfetta così...
Ha un fisico da Dio!
"Dai Peter sbrigati"
"Ecco ho fatto" dico togliendomi la maglietta
Mi fissa per qualche secondo, si scioglie i capelli e si tuffa. Io la seguo
"Non è per niente calda" dice lei ridendo
"Shh! non urlare, sennò ci scoprono" le dico mettendole una mano davanti alla bocca
Lei di tutta risposta attorciglia le sue gambe intorno alla mia vita.
Istintivamente si formano dei brividi, e lei se ne accorge perché dice "ti faccio questo effetto Peter?"
"Eh che ho freddo piccola" ma lo so anche io che io che non è la verità
"Ok" dice lei
Osserva tutti i tatuaggi che ho sul petto e si sofferma su quello della ragazza col palloncino
"Questo è quello che si è autodistrutto" sussurra riferendosi al quadro di Bansky distruttosi pochi mesi fa
"Mh-mhh" annuisco sorridendole
"Perché l'hai fatto?" Mi chiede
"Perché c'è sempre una speranza, il significato è questo sostanzialmente" le spiego e lei annuisce
"Ecco perché lanci il palloncino rosso ai concerti"
Neanche il tempo di rispondere che mi chiede "E perché questo?" Dice indicando la scritta 'alone'
"Perché è una condizione in cui comunque mi sento anche tuttora. E poi a me piace sempre stare da solo"
"Ma Peter te non sei solo" spiega
"Hai tante persone che ti vogliono bene, che ti ammirano" aggiunge
"E tu?" Le domando
Vedo che non capisce, quindi continuo "tu, tu mi ammiri invece?"
"Certo, hai fatto del tuo sogno il tuo lavoro, quindi si"
"Non Ultimo, me. Ammiri Niccolò?" chiedo
"Più di Ultimo" risponde sistemandomi qualche ciocca di capelli
"Ti voglio bene Peter, davvero. Questo ricordatelo pure domani, perché penso sia l'unica cosa sensata che ho detto stasera" dice ridendo
"Anche io piccola, anche io, tanto" le dico e lei mi abbraccia.
I suoi abbracci non saprei come definirli. Solo che quando accade il mondo non mi tocca. Tutti i problemi scompaiono magicamente...

Quando ci stacchiamo i nostri visi sono vicinissimi, non so davvero cosa possa succedere ora. Non riesco a capire cosa vuole dirmi con quegli occhioni...
Ci avviciniamo, i nostri nasi si sfiorano: "che stai facendo piccola?" le domando
"Sto dando un senso a questa serata"

Favole..al guinzaglioWhere stories live. Discover now