E-mail

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GIULIA

"Scendo!" Dico appena rispondo al telefono.
Mi avvicino verso la studio di Nic per avvertirlo
"Oi io vado, torno verso le 6:30/7 credo" dico baciandolo
"Ma dove?" Chiede lui ricambiando il bacio
"Te l'ho detto prima, con Vale a scegliere dei vestitini per il bimbo" gli rispondo
"Ahh vero, mi ero scordato. Va bene allora, ci vediamo dopo tranquilla"
"Ricordati che alle 8 dobbiamo stare da mamma" conclude facendomi un sorriso
"Si certo!" Rispondo
"Ahh Nic, ho lasciato il sito dell'università aperto che dovrebbero mandarmi la mail di conferma per partire. Mi raccomando lascialo così non chiudere nulla" dico
"Si tranquilla, a dopo" risponde
Lo saluto ed esco di casa.

Il resto del pomeriggio passa in fretta comprando tutine unisex per il bambino, infatti non sanno ancora il sesso: si fanno presto le 7 e decido di tornare a casa di Nic.

NICCOLÒ
Sto facendo merenda quando il pc di Giulia emette un suono. Butto un occhio sullo schermo e c'è una mail; leggo l'oggetto: "conferma overseas presso Columbia University"
Una parte di me vuole leggerla, l'altra parte pensa che non sia rispettoso, ed ha ragione. Vince la prima, così decido di aprirla:
"Gentile studentessa De Angelis, sono la segretaria del rettore Calabrò e Le scrivo per confermare la sua richiesta di partecipazione al programma overseas presso la Columbia University nella città di New York. In allegato Le lascio i moduli da compilare e da consegnare in segreteria entro e non oltre due giorni dalla consegna della seguente mail. Per eventuali chiarimenti non esiti a chiamare la segreteria dell'università Campus Biomedico di Roma. Se non dovesse essere più interessata all'opportunità offertaLe La preghiamo di rispondere alla mail semplicemente scrivendo "Ritiro la mia partecipazione dal programma"
Cordiali Saluti.
Campus Biomedico di Roma"
Mi passa per la mente l'idea di rispondere alla mail per poi cancellarla in modo tale di averla qui con me e non dall'altra parte del mondo.
Non so a quale piccolissima e insignificante parte del cervello sto rispondendo, ma ho appena ritirato la sua partecipazione.
"Che cazzo ho fatto" penso tra me e me.
Porto le mani dietro alla nuca per la colossale cazzata che ho appena fatto. Ho infranto il suo sogno, non avevo il diritto.
Il campanello mi distrai dal farmi pensare a quanto sia una merda per ciò che ho fatto. Mi alzo e vado ad aprire, ancora incredulo per quanto accaduto. È Giulia.
Mi saluta e posa la borsa e il cappotto sul divano, poi di dirige verso il computer.
"Che cazzo ho fatto" continuo a ripetermi in testa.
"Strano che ancora non sia arrivata la mail" dice
Eccallà, mo me ciocca sicuro
"Boh vabbè arriverà domani" chiude il computer e mi guarda
"Tutto bene Nic?" Mi domanda avvicinandosi
"Eh...si tranquilla sto bene. Andiamoci a cambiare per la cena, così arriviamo qualche minuto prima" rispondo sorridendole e andando in camera verso l'armadio. Lei mi segue. Mi sento veramente una merda.
"Questo o questo?" Ha in mano un vestito nero semplice e un altro con dei fiorellini
"Quello nero" dico indicandolo
"Perfetto, mi vado a preparare" si dirige in bagno

GIULIA
Siamo appena arrivati a casa di Anna. Nic suona il campanello e Sandro apre la porta.
"Ciao pà" lo saluta Niccolò per poi entrare
"Buonasera" dico salutandolo anche io per poi entrare in casa.
Anna ci viene incontro dalla cucina; adoro questa donna, è una forza della natura.
"Ciao tesoro" dice appena mi avvicino per salutarla
"Ciao Anna" rispondo dandole un abbraccio.
"Abbiamo portato il vino" dico porgendoglielo
"Grazie, non dovevate" sorride a sua volta e poggia la bottiglia sul tavolo.
Suona il campanello e sono i fratelli di Nic con le rispettive fidanzate. Mi trovo molto bene con loro, sono ragazze simili a me e molto alla mano.
Dopo esserci scambiare qualche chiacchiera Anna ci dice di accomodarci che è pronta la cena.
"Lasagne, pollo arrosto e per dolce ho fatto la crostata con la Nutella" dice esponendoci il menù.
Mangiamo e scherziamo tutti insieme. Sono una famiglia molto unita, nonostante Sandro e Anna abbiano divorziato sono rimasti amici e questa cosa la trovo molto bella. Penso a quanto Nic sia stato fortunato a crescere in una famiglia così unità e presente. Non che io abbia passato un'infanzia difficile, però non c'è mai stato questo legame così forte che hanno loro con i proprio figli.
Il tempo passa in fretta e si fa ora di tornare a casa dato che domani devo alzarmi presto per andare all'università, e non sono l'unica: anche Xiomara domani ha un corso.
Così salutiamo tutti e ce ne torniamo a casa.

La mattina dopo
Suona la sveglia: sono le 7:45
Clicco subito il tasto "interrompi" per non svegliare Nic che sembra ancora dormire beato accanto a me. Quanto è bello, sono pazza di lui.
Mi alzo lentamente e vado a fare colazione con il mio amato caffè americano e quattro fette biscottate con la marmellata. Almeno se dovessi essere presa alla Columbia non avrò problemi con il caffè!
Finita la colazione vado in bagno per lavarmi e successivamente mi vesto. Esco di casa quando Niccolò è ancora tra le braccia di Morfeo.

Appena entro in aula mi siedo accanto alla mia compagna di corsi e mentre aspettiamo che inizi la lezione parliamo del più e del meno. È una ragazza davvero fantastica! È molto genuina, trasmette sempre felicità ed è oltretutto molto bella.
Il professore arriva e inizia a spiegare: cerco di prendere più appunti possibili in modo tale da dover fare metà del lavoro a casa. La lezione finisce dopo qualche ora, ed essendo l'unica della mattinata vado dritta al parcheggio per tornarmene a casa.
"De Angelis" mi sento chiamare
Mi giro ed è la segretaria del rettore
"Buongiorno" rispondo
"Non ho ancora dato le conferme al rettore, è sicura di non voler più partecipare? Mi sembrava molto entusiasta quando ne abbiamo parlato" mi espone.
No aspetta..cosa? Non partecipare? Mi chi ha mai detto di non vederlo fare?!
"Di cosa sta parlando mi scusi" chiedo non capendo
"Della mail, ha risposto che rinuncia all' overseas" dice ovvia
Cosa?! Perché mai dovrei rinunciare
"No guardi, credo ci sia stato un errore. Non ho ricevuto nessuna mail e non ho alcuna intenzione in ogni caso di rinunciare"
Rispondo
"Le ho inviato la mail ieri, guardi" mi porge il figlio con stampata la mia risposta che prende da un fascicolo che tiene in mano.
Faccio due più due: è stato Niccolò.
Non posso crederci che mi abbia fatto una cosa del genere...
"Allora? Cosa devo riferire al rettore?" Chiede vedendo che continuo a fissare il foglio
"Le dica che sono ancora in lista" rispondo consegnandole il foglio
"Bene, allora per favore compili questi documenti all'istante così li consegno subito" mi porge dei documenti per l'autorizzazione che compilo in pochi minuti.
"Bene grazie, buona giornata" dice andandosene una volta avergli consegnato i moduli.
Ancora scioccata, e incazzata aggiungerei, vado verso la macchina e torno a casa. Niccolò dovrà assolutamente darmi dalle spiegazioni.

Apro la porta di casa e lo trovo ad apparecchiare.
"Ho fatto la carbonara" mi dice sorridente sapendo che l'adoro
"Ma non ti senti neanche un po' in colpa?" Gli domando tranquilla mentre mi avvicino al tavolo
"Perché dovrei?" Chiede a sua volta lui
"Perché dovrei? Forse perché hai risposto ad una mia mail oltretutto rifiutando il posto senza dirmelo? Pensavo avessimo messo le cose in chiaro" dico incazzata ma allo stesso tempo delusa.
"Mi dispiace" si scusa abbassando lo sguardo
"Ti dispiace?! Per puro caso ho incontrato la segreteria che mi ha chiesto spiegazioni, sennò avrei perso la candidatura. Tutto quello che sai dire è mi dispiace? Ma vaffanculo Niccolò va" concludo andandomene in camera per prendere i vestiti che avevo portato qui da casa mia. Poi vado in bagno e prendo la pochette dei trucchi, lo spazzolino lo lascio tanto questo era di scorta.
"Dove vai?" Chiede vedendomi con il borsone in mano
"Possiamo parlarne?" Si blocca davanti a me
"No Niccolò non possiamo, non ho voglia di parlare con una persona che ostacola il mio futuro. Anzi, non so più neanche se voglio starci con una persona così" rispondo
Poso le chiavi che mi aveva dato per aprire la porta e il telecomando del cancello sul mobiletto all'ingresso, poi esco lasciandomi la porta alle spalle.

Favole..al guinzaglioWhere stories live. Discover now