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GIULIA
Lui adora quando gli tocco i capelli: lo faccio ogni volta che è preoccupato per qualcosa o quando è stanco, perché gli riduce notevolmente lo stress e lo rilassa.
Gli sorrido: "Ti piace eh?" chiedo continuando a ripetere il gesto
"Troppo" dice quasi in un sussurro.
Tiene la testa inclinata così ne approfitto per baciargli il collo.
Apre gli occhi e mi guarda, poi fa scivolare le sue mani sui miei fianchi facendomi sussultare.
Il suo tocco mi provoca migliaia di brividi in tutto il corpo.
Prendo una fragola, la intingo nel cioccolato e la mangio.
Lo vedo guardarmi e sorridermi.
Non riesco ancora a capacitarmi che siamo entrambi in una vasca, entrambi nudi, mangiando fragole, guardandoci, sorridendoci, baciandoci e parlando di cose importanti, senza che nessuno dei due si senta a disagio nonostante i nostri corpi spogli.
Solo una parola per descrivere questo momento: perfetto.
Prendo della cioccolata sull'indice e lo passo sulle labbra di Nicco che mi guarda sconvolto. Scoppio in una risata e lui con uno scatto mi prende il volto tra le mani e mi bacia, così ricambio il bacio assaporando il cioccolato. Appena mi stacco prende la mia mano e si porta il mio indice alla bocca.
Oh mio Dio, ditemi che non lo sta facendo davvero!
Mi vuole far impazzire? Penso mentre sento il batticuore, così mordo il labbro inferiore per non emettere nessun suono.
Appena lascia il mio dito mi attira a se e inizia a baciarmi l'incavo del collo.
"Wendy, mi fai diventare matto" dice tra un bacio e un altro Niccolò.
Non può dirmi questo, in questo preciso istante mentre sto cercando di trattenermi.
"Sei così perfetta" continua a sussurrarmi.
Mi attira ancora di più a se ed inizia a baciarmi il petto.

NICCOLÒ
"Oh mio Dio, Nic" sussurra come se avesse paura che qualcuno ci possa sentire, mentre stringe delicatamente i miei capelli.
"Piccola, sarà meglio che usciamo" dico
"Credo proprio di sì" risponde ridendo, con le guance arrossate: un po' per l'acqua abbastanza calda e un po' per il momento.
Così si alza e si mette l'accappatoio; io faccio lo stesso.
"Brindiamo?" Chiedo quasi ovvio
"Certo" dice sedendosi sul letto.
Tolgo la plastica che avvolge la bottiglia e stappo, poi riempo i bicchieri e ne do uno a lei.
"A te, ancora buon compleanno amore mio" dico avvicinando il mio bicchiere al suo per farli scontrare leggermente.
Lei mi ringrazia e beviamo.
Si avvicina di più a me e ci baciamo per qualche secondo, dopodiché ci guardiamo intensamente: lei annuisce capendomi al volo.
Slaccia la cinta dell' accappatoio e faccio scivolare la mia mano destra proprio là.
La sento sussultare al mio tocco e la vedo guardarmi mentre apre le labbra come se le mancasse l'aria.
Muovo le dita e sento le sue spingere sui muscoli della mia schiena
"Peter" dice guardandomi e iniziando ad ansimare.
Sento che si fa sempre più vicina a me e sento la mia erezione farsi spazio tra il tessuto del mio accappatoio.
Anche lei lo sente e così scioglie il nodo che avevo fatto alla cinta dell'accappatoio per poi togliermelo completamente. Lascia cadere del tutto anche il suo e ci stendiamo sul letto.
È così bella stesa sul tessuto di seta che le risalta gli occhi..
Mi guarda con questi occhi sognanti, così inizio a baciarla strusciandomi un po' a lei.

GIULIA
Ansimiamo entrambi continuando a toccarci e baciarci, guardandoci negli occhi.
Lo vedo alzarsi e andare verso la valigia, per poi tirare fuori una bustina blu. In questo momento non desidero altro, ho bisogno di lui come lui ha bisogno di me.
Così si infila il preservativo e si mette sopra al mio corpo: con un semplice gesto si infila all'interno di me.
Faccio uscire un gemito mentre porto entrambe le mani sulla sua schiena con l'intento di avvicinarlo a me.
Mi bacia sulle labbra, sul collo mentre si spinge all'interno di me.
Continuo a guardarlo mentre le mie unghie si fanno strada sulla sua schiena.
Tiene la bocca leggermente aperta e qualche volta gli esce qualche gemito, i suoi capelli ancora umidi ricadono sulla sua fronte, anche essi si muovono al ritmo dettato da Niccolò.
"Oh mio Dio Giù, ti amo così tanto.» dice guardandomi negli occhi mentre la stanza viene riempita dalle sue parole, dal suono delle lenzuola che si stropicciano, dai nostri respiri affannosi.
"Ti amo anch'io Peter" rispondo.
Sento le mie gambe irrigidirsi ancora di più e il mio corpo ricoprirsi di brividi.
Siamo entrambi vicini al culmine.
"Più veloce Nic" sussurro.
Così arriviamo entrambi all'orgasmo.
Nic esce da me e si distende accanto, circondando le mie spalle col suo braccio.
Osservo le sue guance arrostate e mi godo il suono del suo respiro affannoso.
Gli bacio il collo per poi posare la testa sul suo petto.
Ci lasciamo qualche minuto per riprenderci.
"È stata la serata più bella della mia vita" dice Nic accarezzandomi i capelli.
"Dopo l'Olimpico ovviamente" rispondo suscitando la sua risata.

Favole..al guinzaglioWhere stories live. Discover now