Intervista

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*L'intervista è stata presa da TV SORRISI E CANZONI: ho cercato di dare un'interpretazione e aggiungere maggiori dettagli*

30 maggio 2019

NICCOLÒ

Oggi mi sono alzato presto, ho un'intervista da fare, e poi devo andare a prendere Spugna da Federica. Lo porterò con me al parco a correre: devo tenermi in forma per l'Olimpico.

Sono appena arrivato nello studio televisivo, tra pochi minuti si va in onda.
Do il mio telefono e il portafoglio ad Adriano che mi ha accompagnato e poi entro appena sento il mio nome.
Mi accolgono un sacco di persone, tutte in piedi ad applaudirmi. Non me l'aspettavo!

"Niccolò per scoprire il tuo segreto dobbiamo partire dall'inizio: sappiamo che tua mamma è una fan di Renato Zero e che ti faceva sentire le sue canzoni. È allora che hai iniziato ad appassionarti alla musica?"
"In prima elementare mia mamma mi chiese cosa volessi fare oltre la scuola e io risposi 'non lo so'. Così mi propose la musica e mi portò in una scuola dove c'era sia la chitarra sia il piano: presi la chitarra in mano, poi mi mi sedetti al piano e scelsi istintivamente quello.
Sono stato al conservatorio di Santa Cecilia dagli 8 ai 10 anni, poi ho continuato a studiare fino a 19 anni"
"Avevi altre passioni?" Chiede
"Senza dubbio gli amici, se si possono definire passioni" dico ridendo e poi aggiungo "sono stato più fuori che dentro casa, sono cresciuto al parcheggio"
"Il parcheggio dove hai girato il video di 'fateme cantà'?" Chiede incuriosita
"Non proprio, quello è venuto dopo. Da piccolo stavo al parcheggio della mia scuola e passavo del tempo con gli amici di scuola, che poi sono quelli che ho tutt'ora. Pochi ma buoni" dico sorridendo
"Quanto ha influito per te essere cresciuto a San Basilio, Niccolò?"
"Indubbiamente tanto. Si tende sempre a vedere il lato negativo di questo quartiere, ma la realtà è che ogni quartiere, di qualunque città, ha dei lati negativi che però non vengono sottolineati come nel caso di San Basilio. Noi eravamo semplicemente ragazzi che volevano stare insieme, e la nostra era ed è tuttora amicizia vera."
"Vivi ancora lì?"
"Non proprio lì, ho preso una casa in affitto in un altro quartiere. Mi sono spostato ma non di molto"
Mi sorride e domanda:
"Quando nasce Ultimo?"
"Nel l'adolescenza: sono stato bocciato due volte al liceo e quando stavo in secondo i mei amici erano già in quarto. Mi sentivo indietro rispetto agli altri, ma avevo il mio sogno, la musica"
"Oggi riempi gli stadi, ma non è sempre stato così: hai mai pensato di mollare?"
"Sinceramente mai. A 16 anni dicevo a mia madre: 'ho un concerto in un pub, mi accompagni?'. Lei si immaginava un concerto vero, non 10 persone che mentre cantavo non mi ascoltavano neanche. Leggevo una nota di delusione nei suoi occhi, provava compassione per me. Io però me lo ricordo ancora, le ho sempre detto 'mà fidati io ci arrivo!', e credo che questo abbia dato un po' di determinazione in più anche a me"
"Come nasce una tua canzone, e in quanto la scrivi?"
"Nasce al piano, suono e ci metto delle parole in un inglese finto, poi seguo l'assonanza e traduco in italiano. Nascono in genere in 10 minuti, un quarto d'ora massimo. Ad esempio 'Il ballo delle incertezze' l'ho scritta in 10 minuti"
"E ci hai vinto Sanremo Giovani!" Dice incredula
"È vero!" Rido
"Il 4 luglio ci sarà 'La favola', il concerto allo stadio Olimpico"
"Non me lo so immaginare, è una cosa stupenda: lo stadio dove ho visto un miliardo di partite della Roma" dico grattandomi la nuca emozionato
"Cosa fai prima di salire sul palco?"
"Bacio la chiave che ho al collo" dico afferrandola
"Parliamo un po' di te adesso, di Niccolò, più che di Ultimo. Come stai vivendo questa popolarità?"
"Ringrazio le persone perché se sono riuscito a creare tutto questo è grazie a loro. Però sono dell'idea che non si può ridurre tutto a una foto come un trofeo da mettere sui social. Incontro persone che neanche sanno chi sono e mi chiedono una foto solo perché hanno visto un altro che se la faceva. Ecco questa la vedo un po' come una presa in giro, ma non mi tiro mai indietro"
"È vero che ti da fastidio quando ti chiedono le foto?" Chiede sorridendo
"Nì, sono contento che mi vengano chieste foto, però dall'altra parte mi sento in imbarazzo perché non mi piace farle. Quello che non mi piace è quando ad esempio mi corrono dietro urlando 'ultimo ultimo, possiamo farci una foto?'. Mi piacerebbe se prima scambiassimo qualche parola, ma non su Ultimo, su Niccolò magari" dico sorridendo
"A proposito di Niccolò...che ci dici della tua vita privata?"
Mi metto a ridere e aggiungo "Mah...non che ci sia molto da dire...faccio sempre le stesse cose, sto con gli amici, con la mia famiglia, suono il piano. Cose così"
"Un'ultima domanda e poi ti lascio libero" ride per poi continuare: "Questa non è tra le domande fatte dalla redazione, ma tantissime ragazze che stanno qui mi hanno supplicato di fartela. Chi è questa bella ragazza?" Chiede indicando lo schermo. È Giulia.
"E mo che je dico?" Penso tra me e me
Mi metto a ridere e rispondo "È una ragazza che si è sentita male ad un mio concerto. L'ho invitata insieme alle sue amiche alla festa per la fine del tour, per motivi che non starò qui a precisare. E nulla...siamo diventati amici" faccio spallucce ridendo
"Ieri vi hanno visti insieme, ci sono anche le foto"
Appaiono alcune foto sullo schermo: io e Giulia mentre stavamo litigando
"Si ieri stavamo a cena tutti insieme con i miei amici e c'era anche lei. Qui stavamo discutendo, ma poi abbiamo fatto pace" rido ripensando alla scena di ieri
"Perché avete discusso?" Urla una ragazza tra il pubblico
La conduttrice si mette a ridere aspettando una mia risposta
"Ehh questo non si può dire" dico ridendo
Saluto la conduttrice, la ringrazio. Poi saluto tutti ed esco.
Raggiungo Adriano e riprendo le mie cose, poi torniamo verso casa.

"Erano interessati alla fine le domande, non banali come sempre" dice Cassiolino mentre è intento a guidare
"Sisi infatti non è stata noiosa.
Ma hai visto la foto con Giulia? Non me ne sono proprio accorto l'altra sera oh" dico
"Vabbè fra, eri preso dalla discussione, ci sta" mi risponde
Annuisco e prendo il mio telefono dalla tasca.
Apro whatsapp e le scrivo un messaggio, il primo da quando mi ha dato il numero. Non le ho scritto subito perché non volevo sembrare troppo invadente; poi ieri sono stato tutto il giorno in studio per provare 'Poesia per Roma' e per firmare il vario merchandising.
Rimetto il telefono in tasca e continuiamo il viaggio ascoltando la musica e parlando di vari progetti che avevo in mente per il nuovo merch.
Arriva una notifica:
"È Giulia ve?" Domanda
Annuisco sorridendo, lui mi guarda e dice "nicco nicco, che effetto che ti fa!"
"Pensa a Cupido te, che mo ti colpisce!
Martina Martina..." rispondo con sguardo provocatorio.
"Se se, leggi che ha scritto piuttosto" dice guardandomi
Prendo il telefono e apro la chat

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