Declaration Of War

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[Irlanda, poco lontano da Dublino]

"Così gli austriaci hanno perduto una delle frecce, anzi, la freccia più importante del proprio arco... posso comprendere l'espressione esterrefatta dei loro stregoni; stanno gestendo la crisi più grande mai vista nell'impero e alla minaccia divina si aggiunge anche questa, una vera sciagura non credete?" - Celestria abbozzò una risatina volgendo lo sguardo verso i suoi compagni; il concilio era da poco terminato senza ulteriori discussioni: dalla loro parte gli inglesi non avrebbero inviato aiuti per gestire la crisi, temendo di lasciare l'isola sguarnita e alla mercé dei francesi, ma sarebbero intervenuti in caso di ulteriori complicazioni, una scelta simile a quella attuata dal regno di Prussia. Dopo aver lasciato la connessione con il concilio, gli stregoni inglesi avevano accordato un incontro nei pressi della città irlandese, per definire le misure da adottare per preservare la sicurezza del regno. - "Milady De Lacy... le sembra il momento di fare del sarcasmo? Credete che quel mostro non possa realmente superare le difese del continente e giungere qui nelle nostre terre? Ho avvertito solo sicurezza in questo concilio; i russi credono che la loro arma sia in grado di uccidere perfino una divinità, ma farlo vorrebbe dire annientare tutto sulla linea della traiettoria... senza alcuna certezza di riuscita e... " - Herbert non fece in tempo a terminare la frase che una voce si sovrappose alla sua, imponendosi prepotentemente. - "Herbert sa che io la rispetto, ma di ciò che accadrà al continente quando, e se, lo zar deciderà di utilizzare la lancia non è affar nostro; Vienna potrebbe anche bruciare stanotte, basti che la sconfitta del nostro nemico avvenga. Conosco meglio di tutti voi la natura degli dei, così come la conosceva Leòmhann, la situazione non è così gravosa come è stata portata su quel tavolo, ecco perchè ho rifiutato di parteciparvi... un mucchio di sciocchezze vomitate da chi le divinità le ha scorte solo sui testi." - A parlare fu Cathal Raghallaigh, riconosciuto da tutti come l'unico a poter rivaleggiare in potenza e abilità con Fergus Leòmhann, attingendo a sua volta da una divinità della terra di smeraldo, la dea corvo Macha. Cathal contrariamente a Leòmhann non aveva un aspetto particolarmente giovanile: era certamente molto alto, quasi un metro e settantaquattro, tanto da superare Lord Herbert, Lady De Lacy e Lord Waryn Cavendish; i capelli bianchi e lunghi fino alle spalle erano interrotti da un'ampia stempiatura che andava a colpire quasi tutta la fronte; come la chioma anche i baffi e la barba erano del medesimo colore, i primi erano molto folti e lunghi mentre la barba era limitata a un pizzetto di media lunghezza. Lord Raghallaigh vestiva sempre un lungo abito nero dalle maniche a sbuffo accompagnato dal suo inseparabile bastone da passeggio, terminante con un pomo a forma di corvo. "Posso sentirmi di concordare con lei Cathal, dovremmo preoccuparci dei nostri interessi invece di andare a mettere il naso nel fango di Austriaci e Prussiani, abbiamo visto cosa ci ha guadagnato Leòmhann a farlo... invece di partire alla volta dei Balcani poteva restare qui nel regno, ora conteremmo anche sul suo aiuto." - Waryn Cavendish, uno dei più importanti e famosi studiosi dell'etere di tutta l'Inghilterra: Aveva seguito la breve discussione tra i colleghi con un sorriso ambiguo sulle labbra pallide, tenendo le mani incrociate dietro la schiena. Lo stregone aveva certamente uno stile impeccabile: nonostante non dimostrasse più di quaranta anni i suoi capelli erano bianchi, poichè albino di nascita, così come la sua pelle chiarissima e gli occhi quasi trasparenti resi rossi dai vasi sanguigni sottostanti. I capelli erano lunghi e portati all'indietro lasciandoli cadere morbidamente sulle spalle, appoggiate sul naso le due lenti tonde tenute unite dal ponte. Il vestiario era consono al suo rango: un lungo cappotto scuro a doppio petto, pantaloni e scarpe della medesima tonalità e un paio di guanti marroni. - "Piuttosto... Celestria come mai vostro fratello, Sir Hardwin, non si è presentato alla nostra riunione, manca poco per la nostra meta e non vedo nemmeno la sua ombra."- Aggiunse l'uomo guardando la strega. - "Waryn conosce mio fratello, è una personalità alquanto bizzarra ma non si è mai assentato quando venivano concordate queste assemblee, ma non temete... dopotutto questa è in via straordinaria, dobbiamo dargli solo un po' di tempo, fosse l'unico a non essere presente."- Il nobiluomo albino annuì verso la donna, fermandosi poi di colpo. - "Finalmente siamo arrivati. Dannati incantesimi di Leòmhann, avremmo evitato il fango di queste strade di campagna con una semplice magia." - Disse in tono leggermente polemico guardando di fronte a sé. La strada che stavano percorrendo veniva interrotta da un alto cancello che andava a delimitare l'ampia proprietà dei Leòmhann, al centro della quale si ergeva l'immensa magione di famiglia, da secoli casa di generazioni di Leòmhann.

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