Divine Intervention

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La bestia sbuffò dalle narici un'ultima ventata di zolfo e cenere e si arrestò a mezz'aria, lì più in alto delle nuvole stesse sovrastate dalla creatura, le sue ali sbattevano vigorose libere dal vincolo delle catene così come la sua lunga coda si agitava, come un grande serpente volante. Le cinghie poste sul torace e all'attaccatura delle ali erano ben strette e garantivano stabilità alla sella in cuoio, montata sulla sua groppa. Il cavaliere della bestia era Yelena Bljana, non potendo mettersi in salvo con la magia si era optato per mettere in sicurezza la donna con una viverna; esse erano state richieste da Yelena stessa cinque anni prima, inviate direttamente da Razvedzmey, il più grande serraglio di viverne esistente in Europa. Ciò aveva provocato non poche polemiche, essendo proibito nei Balcani la detenzione di simili rettili, ritenuti affini alle forze oscure, ma in questi giorni tragici queste sterili polemiche avevano perso valore.

La donna tirò violentemente le cinghie, la creatura sibilò come una vipera impregnando l'aria con un olezzo acre, poi allargò al massimo le sue ali da pipistrello e protese il muso in avanti gettandosi in una repentina picchiata; la coda si fece tesa di improvviso dando come un colpo di frusta mentre le ali si andavano, man mano che la discesa proseguiva, andandosi ad appiattire sui fianchi della creatura. Yelena ricevette il contraccolpo della discesa improvvisa: per un istante le sembrò quasi aver perso la presa sulla sua cavalcatura, ma i guanti e gli stivali assestati all'imbracatura della viverna le tennero saldamente in posizione, cosa che non si poteva dire per i suoi capelli paglierini sconvolti dalla discesa.

Fu questioni di pochi istanti, il sottile velo delle nuvole fu trafitto dal corpo verdognolo e rossastro della creatura come le spade affondano nella carne degli uomini.

Il biancore fu spazzato via e sotto gli occhi della strega si profilò il magnifico paesaggio delle alpi austriache, un paradiso gettato in terra definito dalla sinuosa ma irregolare sagoma dei monti, tinti dal verde dei pini e degli abeti che rigogliosi popolavano quelle conche e dal candido pallore di un'occasionale nevicata autunnale. Vedendo le cime dei sempreverdi avvicinarsi Yelena strattonò nuovamente il suo destriero, questa volta in maniera lieve, decelerando su quel mare verde. Le zampe artigliate della viverna ebbero modo di strappare qualche ago a quei robusti alberi, fendendo quelle cime con gli unghioni affilati e taglienti, prima di dover definitivamente rinunciare al volo. Dispiegò nuovamente le ali, il vento fece spaventare un intero stormo di uccelli appollaiato sugli alberi, e inarcò il corpo esponendo il torace giallastro.

Il rettile piantò gli unghioni nel soffice terreno montano, sorreggendosi usando le ali piegate come fossero zampe. Yelena aveva scelto di farlo atterrare in quella radura per un motivo preciso, in breve rimosse tutte le cinghie che la tenevano stretta e ben ferma alla guida del rettile e, portandosi su un lato, saltò giù da esso. - Sei stata un'ottima cavalcatura – Disse la donna passando la gelida mano meccanica sul caldo muso della viverna, quest'ultima rispose agitando lievemente la coda. La strega staccò dai fianchi del drago alcuni sacchi assicurati lì alla partenza, andò a qualche metro di distanza dal capo della bestia alata e vuotò il loro contenuto. L'odore di carne e sangue fresco rimpiazzò il profumo della rugiada mattutina e il terreno fu pregno del sangue colato: Pezzi vari di animale, non era ben distinguibile la provenienza dopotutto a causa del loro elevato bisogno di cibo si tende a nutrirle con gli scarti dei macelli.

L'animale si fiondò vorace sulla carne mentre la gran maestra dell'ordine di Svarog si dirigeva verso il suo obiettivo, incastonata fra i monti, come una gemma, vi era una grande proprietà delimitata all'interno della foresta. Era presente un solo ingresso mentre il resto della tenuta era circondato da alte mura in pietra, di lavorazione alquanto grezza, Yelena a passo solerte raggiunse l'alto cancello dorato terminante in affilate punte. Al centro vi era un sigillo, un cerchio d'oro al cui interno il metallo era stato modellato a forma di due iniziali, la "D" e la "B". - Yelena Bljana – Disse con fermezza adagiando il palmo della mano naturale sulle due iniziali e lo sbarramento si aprì automaticamente permettendole l'ingresso, per poi richiudersi alle sue spalle subito dopo con un lieve cigolio.

Whisper of magicTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang