Un pacco inaspettato

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Emiliy ormai aveva 24 anni, era cresciuta. I capelli era lunghi e lisci, gli occhi verdi come smeraldi. Aveva una sua vita e un lavoro. Viveva in una grande Villa, trasformata in agriturismo, insieme alla sua famiglia. Era fidanzata da parecchi anni con il suo Lui, Alex, e insieme gestivano la sua azienda di catering, ormai abbastanza famosa in tutto il Paese.

È sempre cresciuta in città e trasferirsi in piena campagna quando era piccola fu uno shock, solo grazie alla sua band preferita riuscì a farsi forza e andare avanti con la sua vita: gli One Direction. Le loro canzoni le sapeva ancora tutte a memoriae e spesso le cantava ancora insieme a sua sorella, Ginevra, poco più piccola di lei, aveva 21 anni. I capelli erano più chiari, la pelle leggermente più olivastra e gli occhi azzurro mare.
Lei si occupava delle visite turistiche in barca e a cavallo, sempre per conto dell'agriturismo di famiglia.

"Emily! C'è un pacco per te!" Gridò suo padre dalla veranda.
Emily uscì dalla cucina del ristorante e gli andò in contro.
"Strano, non aspettavo niente... ah è nuovo come pacco eh?" Disse con sarcasmo lei. Lo aprii.
All'interno trovò una lettera e un altro piccolo pacchettino.

"Cara sig.na Emily Brown,
Le inviamo questo pacco per chiederle la sua disponibilità per un evento che avrà inizio a partire da settimana prossima a Londra.
Il progetto a cui stiamo lavorando è top secret, ma all'interno del pacco troverà un indirizzo email, un numero di telefono e il luogo in cui avrà luogo in nostro colloquio dal vivo.
Al nostro incontro le chiediamo di portare con lei, oltre che a ovviamente il suo curriculum e il suo menu di catering, anche almeno un suo collaboratore con il quale poi affronterà questo lavoro.

Sperando di averla presto qui al nostro fianco,
Cordialmente,
RB.

P.S.  Benvenuta nella 1D Family."

"Allora cosa dice?" Le chiese il fidanzato che l'aveva raggiunta da poco.
"Mi hanno chiesto di andare a fare un colloquio di lavoro"
"A Londra." Precisò lei.
"Beh l'hanno fatto con stile." Disse il padre di lei che stava ancora guardano il pacco perplesso.
Emily andò avanti a svuotare la busta, all'interno trovo, appunto, le indicazioni per andare al colloquio, una prenotazione in un albergo di lusso in centro a Londra per 7 giorni e due biglietti aerei in prima classe.
I famigliari la gradavano esterrefatti.
"Beh, wow." Non riuscì a dire altro, ma prese subito una decisione.
"Beh, andiamo a vedere cosa vogliono no?" Continuò.
"Non vorrai andare mica da sola spero?" Ringhiò Alex.
"No amore, tranquillo. Mi porterò Ginny. Tu ti dovrai occupare degli affari qui, va bene?" Disse la ragazza e lui anni.
La data della partenza era fissata per venerdì mattina presto, ovvero due giorni dopo l'arrivo del pacco, così le due sorelle già dal giorno stesso iniziarono a preparare le valigie e a sistemare i loro affari per la settimana successiva.

Venerdì arrivò, Emy e Ginny presero un taxi e andarono in aeroporto, il volo era alle 6.45.
Arrivarono con circa due ore di anticipo, come sempre. Così si sedettero in un bar, fecero colazione, fumarono una sigaretta e dopo poco si avviarono al Gate.
Il volo durò poco, ma anche se fosse durato un'eternità nessuna delle due se ne sarebbe accorta. Infatti dormirono per tutto il viaggio, Ginny con la testa appoggiata alla spalla della sorella. Arrivarono a Londra e, dopo aver recuperato il bagaglio, si diressero verso l'uscita, dove rimasero stupite. Non fecero in tempo a chiamare un taxi che un signore con un cartello "Sig.na Brown" apparve davanti a loro. Si avvicinarono. Il signore caricò le valigie sul van nero dietro di lui e fece salire le due ragazze.

Dopo poco arrivarono in albergo. Stupendo. Completamente coperto d'oro e pieno di oggetti d'epoca.
La maggiore mostrò la prenotazione. Il receptionist con un gran sorriso le diede il benvenuto e le accompagnò in camera. Una suite con due letti matrimoniali, un piccolo soggiorno e il bagno.

Ovviamente, una suite del genere non poteva mancare in un viaggio di lusso come questo..
si vede che questi clienti ci tengono parecchio.

Pensò Emily girovagando per la stanza.
"Bellissima." Disse Ginny guardandosi in torno. La sorella fece un cenno di approvazione.
"Che dici? Usciamo?" Chiese subito dopo Emily. Così si fecero una doccia e si cambiarono.
Scesero nella hall e chiesero di essere accompagnate a Piccadilly Circus, una delle vie dello shopping di Londra.
In men che non si dica si trovarono in mezzo ad alcuni tra i migliori negozi della città.
"Devo andare da Harrods." Disse Emily tirando la sorella dentro al negozio.
"Dai ma è enorme questo posto... non ne usciremo più!" Si lamentò.
"Mi serve un profumo, l'ho lasciato a casa.. su dai non ti lamentare!" Si giustificò la sorella una volta dento.
Fecero un giro nel reparto accessori, in mezzo a sciarpe, borse e occhiali da sole. Poi salirono, superarono velocemente il reparto uomo e si diressero nella zona cosmetici, dove si divisero.
Ginny andò a vedere tutti i vari Rossetti presenti, era una patita di trucchi e con la sua carnagione le stava veramente bene qualsiasi cosa. Emily, invece, andò alla ricerca di un nuovo profumo.
Ogni due passi ne notava uno interessante, non riusciva a scegliere. Quando stava per prendere la decisione finale qualcosa la distrasse. Qualcosa le finì contro.
Si girò di scatto, ma non vide nessuno. Poi abbasso lo sguardo. Si trovò davanti un bambini piccolo. La ragazza capì subito che non doveva aveva più di 5 anni. Così si abbassò e provò a parlargli.
"Ciao piccolino! Tutto ok?" Chiese lei, ma lui non rispose.
"Dov'è la tua mamma?" Tentò di nuovo.
"Papi, papi" rispose lui.

Okay, allora adesso cerchiamo quel genio di tuo papà eh...

Pensò lei prendendolo in braccio e alzandosi da terra per guardarsi un po' in giro. Si guardò in torno, ma nessuna ombra di un papà disperato alla ricerca del figlio. Così provò a spostarsi un po', camminò fino a quando non sentì una voce.
"Freddie! Freddie! Dove ti sei cacciato?" Disse una voce acuta.
"Papà!!" Urlò il bambino ancora in braccio alla ragazza. Lo rimise per terra e lo accompagnò a mano fino all'uomo che aveva urlato poco prima.
"Eccoti qui piccolino!" Disse l'uomo. Un ragazzo più che un uomo pensò Emily. Era più giovane di quanto pensasse, avevano quasi la stessa età.
"Grazie mille! Davvero!" Continuò girandosi verso di lei sta volta.
"Di niente." Rispose lei ridacchiando. Poi però lo guardò bene. Aveva un volto già visto. Conosciuto.
Ci mise un po' per capire. Ma poi...
"Io so chi sei!" Disse la ragazza quasi urlando.
"Nonono, ti prego non dire niente. Ti supplico, mi riempirebbero di foto. E dato quello che è successo.. sai, non mi sembra il massimo." Supplicò lui arrossendo.
"Tranquillo, immagino quello che provi." A quelle parole lui sorrise.
"Comunque non ci siamo presentati." Continuò lui.
"Tu sei?" Chiese poco dopo.
"Ah già giusto, Emily. Emily Brown." Rispose lei tendendo una mano.
"Tu invece, beh... sei Louis Tomlinson." Proseguì lei senza far parlare il ragazzo.
"Già." Rispose facendo un cenno con il capo prima di sorridere imbarazzato.

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