C'è sotto qualcosa

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Assistere alle prove dei ragazzi diventava sempre più divertente. Io e Ginny sapevamo già tutte le canzoni a memoria, così spesso ci divertivamo a canticchiarle chiuse in cucina, senza farci vedere.
Un giorno stavamo preparando la tavola quando li sentimmo cantare "Happily", così mi venne in mente un'idea.
Mi ricordai che nei giorni precedenti avevo visto, in una delle tante stanze, degli oggetti di scena e dei costumi. Presi mia sorella per un braccio e la trascinai lì.
"Ho un'idea!" Le urlai.
Entrammo nella stanza e capii anche lei cosa volevo fare.
Mi misi un boa di piume di struzzo fuxia e degli occhiali giganti, lei un cappellino ricoperto di paillettes verde e una parrucca rossa. Prendemmo altre stupidaggini e corremmo di nuovo davanti alla sala.
Iniziammo a saltare e ballare come due bambine, prendendoci in giro a vicenda e facendo ridere anche tutta la band.
I ragazzi presi dalle risate uscirono di corsa dalla sala. Li addobbammo con tutte le cianfrusaglie raccolte e loro non smisero di cantare, anzi iniziarono anche loro a "ballare" insieme a noi. Nessuno smetteva di ridere.
Quasi alla fine della canzone però sentimmo aprire la porta del capannone. Di corsa cercammo di toglierci di dosso i vari accessori nascondendoli sotto il tavolino della sala prove. Ci riuscimmo a pelo, un secondo dopo girarono l'angolo il signor Barker, il manager della band e Simon Cowell, erano venuti a parlare con i ragazzi.
Li stavamo salutando quando mi girai verso Ginny per vedere se era tutto okay, ma poi notai una cosa:
Le era rimasta una piuma fuxia sul collo.
Fortunatamente la notò anche Niall, che era dietro di lei, così mise di corsa una mano sopra la piuma per coprirla prima che tutti gli altri se ne accorgessero. Feci un sospiro di sollievo.
"Prego accomodatevi." Dissi io indicando il grande tavolo. Loro ubbidirono e io e Ginevra andammo in cucina ad ascoltare la conversazione senza farci notare.
"Ormai siete qui da settimane a provare." Iniziò a parlare il signor Barker.
"Siamo molto contenti di come state lavorando." Disse il manager per rassicurare la band.
"Pensiamo sia giunta l'ora di dare una conferenza stampa per annunciare l'evento!" Proseguì Cowell.
I ragazzi annuirono accennando un minimo sorriso.
Nel frattempo io e Ginny, mentre ascoltavamo, avevamo preparato tè, caffè e qualcosa da magiare per gli ospiti.
Portammo tutto al tavolo con due vassoi. Appena mi avvicinai Louis cercò di alzarsi in piedi per darmi una mano, di risposta gli lanciai un occhiataccia, così non si alzò.
Lasciai tutto sul tavolo e tornai in cucina facendo un occhiolino ai ragazzi da dietro la testa del manager. Loro mi sorrisero.
Ero certamente contenta che Louis avrebbe voluto aiutarmi, ma non poteva farlo davanti a loro. Noi facevamo parte dello staff, lui e i ragazzi erano le star.
"La conferenze si terrà domani mattina alle 10.30." Disse severo Barker.
I ragazzi annuirono e li accompagnarono alla porta.
Una volta che andarono via io e Ginny li raggiungemmo fuori dal capannone.
"Finalmente se ne sono andati." Disse Niall mostrandoci le mani.
Erano completamente fradice.
"Dio che schifo!" Urlò Zayn.
"Lo sapete che mi agito eh su dai!!" Si giustificò il biondo diventando tutto rosso in volto e facendo agitare tutti.
Dopo qualche altra chiacchiera Harry saltò in piedi.
"La scaletta! Cazzo non abbiamo messo giù niente!"
Gli altri sbiancarono. Si erano completamente dimenticati che avrebbero dovuto presentare qualcosa per la conferenza del giorno dopo.
"Fermi tutti. Non potete agitarvi ora. Manca troppo poco alla conferenza e conoscendovi sareste capaci di riprovare per l'ennesima volta tutti i pezzi prima di scegliere." Disse Ginny guardandomi.
"Mia sorella ha ragione, non potete." La appoggiai.
"Però c'è una soluzione." I ragazzi mi guardarono perplessi.
"È stato un progetto top secret per settimane e settimane, no? La scaletta sarà una sorpresa dell'ultimo minuto!
Poi nei prossimi giorni ci penserete." Conclusi.
I ragazzi annuirono.
"Si, ci può stare. Ha senso." Disse Liam. I ragazzi gli diedero ragione.

Il giorno dopo, a causa della conferenza, ma anche perché i ragazzi avevano bisogno di un po' di riposo, niente prove.
Nonostante ciò, per festeggiare l'ufficialità del tour il gruppo insistette per organizzare una cena, sempre nel vecchio capannone.
Io arrivai al capannone un po' prima, avevo perso i miei occhiali da sole e volevo vedere se erano rimasti in una delle tante stanze. Ginny sarebbe arrivata dopo, insieme a Niall.
Entrai dall'entrata principale, chiusi a chiave la porta e mi diressi in cucina per lasciare giù la borsa.
A metà corridoi, però, mi resi conto di non essere sola. C'era qualcuno in una delle sale prova, così mi avvicinai per controllare la situazione. Arrivata lì davanti vidi qualcuno al piano: Louis.
Mi notò e mi fece cenno di entrare. Mi avvicinai e mi sedetti di fianco a lui, vicino al piano. Stava cantando "Two of us".
Mi è sempre piaciuta come canzone (un po' come tutte alla fine), ma al piano era ancora meglio. Mi vennero i brividi, lo vide e mi sorrise. Finì di cantare e si girò verso di me.
"Come mai già qui?" Mi chiese.
"Potrei farti la stessa domanda." Risposi io sorridendo.
"Avevo bisogno di pensare un po'. Questo è l'unico posto in cui posso venire a cantare e pensare senza troppi fastidi, occhi indiscreti e visite odiose." Mi spiegò.
"A casa non sarebbe uguale?"  Chiesi accigliata.
"È più complicato di quello che pensi, credimi." Disse cercando di sviare.
"Louis c'è qualcosa che non va?" Chiesi con dolcezza.
Aveva bisogno di conforto in quel momento, si sarebbe potuto vedere lontano un miglio.
"Niente di che, veramente, non c'è bisogno che ti preoccupi." Disse per tranquillizzarmi.
"Qui c'è sotto qualcosa." Risposi sorridendo. Lui mi copiò.
"Va bene. Di te ci si può fidare, l'ho capito. Non sei solo una dello staff, sei un' amica, per tutti noi."
Io arrossii.
"Cosa ne dici se domani sera usciamo a bere qualcosa così ti spiego tutto? Qui i muri hanno le orecchie, non vorrei che qualcuno che non deve sapere senta quello che diciamo." Mi propose.
"Non rischi di finire nei casini? Non potete fare un passo fuori casa che venite fotografati. E Ginny? Cosa le dico?" Chiesi.
"Ma no tranquilla, al massimo ti presenterò come cugina. Ci assomigliamo no?" Disse prima di fare una faccia buffa.
Io annuii.
"Ah comunque per Ginny non preoccuparti, Niall mi ha detto che la vuole portare fuori a cena."
"Ah però." Dissi divertita.

Dopo poco arrivarono gli altri, decisero di ordinare una pizza; non ero molto d'accordo, ma insistettero, non volevano che io e Ginevra ci mettessimo ai fornelli quella sera.
Ci raccontarono cos'era successo alla conferenza, tutte le domande e le loro risposte. Mi dissero anche che la mia idea aveva avuto successo, tutti i giornalisti ne rimasero entusiasti.
Fu una serata tranquilla, divertentissima. Una vera cena tra amici.

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