La grande sorpresa

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Dopo ore di viaggi arrivammo all'albergo di Milano, era sempre lo stesso delle altre volte, non era mai cambiato niente.
Solita routine: bagagli, camera, prove.
Con uno dei soliti minivan neri andammo allo stadio: San Siro. Anche solo metterci piede dentro dava una scarica di adrenalina impressionante, sono pochi gli stadi che ti danno quell'energia e quei ricordi.
Prima di iniziare a provare mi avvicinai al bancone di Emily per prendere qualcosa da bere, ma la sentii parlare al telefono.
"Nono tranquillo ti capisco, hai assolutamente ragione, fai bene. Dai tranquillo veramente, ci vediamo tra 10 giorni a casa. Va bene, va bene, ci sentiamo dopo. Ti amo anch'io." Concluse la telefonata e si girò verso di me.
"Tutto a posto?" Chiesi.
"Sisi tranquillo."
"Emily? Sai che non ci credo, ormai ti conosco." Insistetti.
"Alex non riesce a venire qui con noi, mi sarebbe piaciuto vederlo, poi sai noi ci siamo conosciuti proprio qui." Mi spiegò.
"A Milano?" Chiesi.
"Nono, a San Siro proprio! Durante una partita!" Disse ridendo.
"Vedrai che magari ci raggiunge a Roma, poi stai tranquilla tra poco torni finalmente a casa."
Riuscii a consolarla un pochino, poi si avvicinò Ginny.
Versandomi una tazza di tè mi raccontò della telefonata con il padre e che era riuscita a sistemare già tutto per le nostre vacanze; appena la sorella si girò, però, mi lanciò un'occhiataccia e mi fece segno di seguirla.
Ubbidii usando la scusa di darle una mano con un paio di scatoloni e ci spostammo dietro un angolo.
"Che succede?" Domandai perplesso.
"C'è in programma una sorpresa, per Emily."
"Ovvero?" Non mi chiarì molto le idee con quelle parole.
"Sta sera ti spiego tutto, ti posso solo dire che c'entra Alex." Disse prima di sollevare uno scatolone e andare via.
Tornai a provare, curioso per la sorpresa di Emily. Avvisai già anche i ragazzi, tutti avrebbero dovuto partecipare da quello che avevo capito.

I tre concerti sarebbero iniziati il giorno successivo, così passammo una serata tranquilla. Prima di andare a mangiare Ginevra riuscì a pelo a raccontarmi l'idea e tutta l'organizzazione della sorpresa, ovviamente accettai e gli altri ragazzi fecero lo stesso. Non vedevamo l'ora di vedere la faccia di Emily, eravamo tutti troppo eccitati.
Cenammo in un ristorante in centro e poi girammo un po' la zona del Duomo, di notte la città era ancora più bella, tranquilla, vera.
Girare e visitare le città era difficile, ogni volte ci trovavamo sommersi da fan urlanti e flash, quindi vederla di notte fu la soluzione perfetta.
Le due sorelle ci fecero un po' da guida, ci mostrarono un paio di monumenti e le vie principali, completamente vuote, ci fermammo anche in un pub a bere qualcosa e poi, verso le 3, tornammo in albergo.

Il giorno dopo svegliarsi presto fu complicato per tutti, ma, nonostante ciò, andammo allo stadio di prima mattina, senza le sorelle, perché dovevamo accordarci anche sulla nuova canzone che avrei dovuto fare per la sorpresa di Emily.
Fortunatamente riuscimmo ad organizzare tutto prima dell'arrivo della cuoca, che era all'oscuro di tutto.
Provammo, come al solito, tutte le canzoni della scaletta, senza sbavature o errori.
Le prove generali erano una delle parti più divertenti del nostro lavoro, si cantavamo ovviamente, ma poi passavamo la maggior parte del tempo a giocare, a ballare e ad inventarci motivetti stupidi insieme alla nostra band.

Alle 18 lo stadio cominciò a riempirsi e l'adrenalina saliva sempre più, era da tanto che non cantavamo in Italia e per di più nessuno di noi aveva mai partecipato ad un evento del genere ad un proprio concerto.
Le persone aumentavano e così anche le urla.
"Quando arriva lui?" Chiese Harry a Ginny a bassa voce.
"Dopo, si presenterà solo al momento giusto, adesso è qui fuori." Spiegò lei mostrando il telefono.
Il cielo si scurì e il concerto cominciò.
Uscimmo di corsa, salutammo e iniziammo a cantare, urla e lacrime ormai erano nell'ordinario, non mi stupivo neanche più.
Durante "They don't know about us" una ragazza iniziò a piangere così tanto che mi sentii costretto a scendere dal palco per darle un fazzoletto per le lacrime, appena mi sfiorò grazie al cielo smise di urlare e si calmò un po'.
Arrivati a tre quarti del concerto guardai nel backstage per avere novità e Ginny mi diede l'ok per iniziare.
Feci cenno ai ragazzi per fargli capire che era arrivato il momento, eravamo tutti pronti.
Niall prese la su chitarra, abbassarono tutte le luci e ci portarono degli sgabelli al centro del palco, dove si sedettero tutti, lasciando a me quello centrale.
"Sta sera vorremmo parlarvi di una persona." Iniziai io.
"Si, una persona molto speciale che ci segue dal principio del nostro percorso." Continuò Liam.
"Questa persona è così speciale che ci supporta e sopporta tutti i giorni e tutto il giorno." Spiegò Zayn.
"Ei John, per favore, potresti far vedere a tutti chi è?" Chiese Harry al cameraman che andò sul retro del palco per inquadrarla facendola apparire sugli schermi giganti.
"Eccola! Emily! Lei non è solo la nostra chef, è una nostra grande amica." Concluse Niall.
"Una delle nostre migliori amiche!" Precisai guardandola dal mega schermo.
Le fan urlarono e a lei scese una lacrima di commozione.
"Sta sera abbiamo organizzato una sorpresa speciale per te!" Urlò il mio fidanzato strizzando l'occhio sinistro.
"Ti vogliamo bene." Dissero tutti in coro.
Iniziai a cantare "Perfect now" del mio album.
Niall aveva imparato tutta la canzone in mezza giornata e mi faceva da base con la chitarra, gli altri facevano da seconda voce su alcune strofe e sul ritornello.
Ginny la abbracciò e lei iniziò a piangere sempre più, mi girai verso di lei e le sorrisi mandandole un grande bacio e toccandomi un paio di volte il petto dalla parte del cuore.
Poi lo vidi arrivare, Alex. Era agitatissimo e aveva una scatolina in mano.
Si fermò dietro le sue spalle e, senza farsi notare, si inginocchiò a lei.
Durante la mia ultima strofa, Ginny la fece girare e durate le mie ultime parole

You're perfect now

Si trovò il suo ragazzo pronto a farle la proposta di matrimonio.
Il pubblico impazzì, tutti urlavano e applaudivano come non mai, tutti stavamo aspettando quelle fatidiche parole.
"Emily, amore mio, mi vuoi sposare?" Le chiese.
Lei, con la voce spezzata, accennò un leggero si e gli saltò al collo, lui la sollevò e la fece roteare un paio di volte, poi le diede l'anello e la baciò.
Zayn iniziò a fischiare felice, Liam applaudì.
Niall dalla gioia, senza neanche far conto della telecamera che lo stava riprendendo, corse sul retro del palco per dare un bacio veloce a Ginny. Io e Harry facemmo lo stesso e il pubblico urlò ancora di più.

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