Scusatemi

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La mattina dopo mi sveglia per ultimo, l'accaduto della sera prima mi aveva distrutto.
Avevo male ovunque e feci fatica anche ad alzarmi dal letto da solo, mi lanciai sotto la doccia cercando di riprendermi un po', non mi ricordavo molto di quello che era successo; in mente mi apparivano solo alcuni flash contenenti urla e poco altro.
Scesi al piano di sotto facendo attenzione a tutti i grandini, avevo ancora un occhio gonfio quindi non riuscivo a vedere molto bene. Erano tutti in veranda a parlare e scherzare, così, cercando di non farmi notare, andai nel salone per prendermi una tazza di tè.
Avendo perso anche la percezione della profondità evitare di buttare tè ovunque fu una cosa complicata, infatti ne versai metà sul tavolo e metà sulla mia mano; cacciai un piccolo lamento, era bollente, poi sentii passare qualcuno dietro di me.
"Ei Bro!" Era Zayn.
"Come ti senti? Oh, non sei messo molto bene." Disse guardandomi.
"Già..."
"Aspetta qui faccio io." Disse facendomi spostare un po' per poi pulire il tavolo.
"Sai che ti vuole parlare vero?" Mi chiese.
"Chi scusa?" Domandai confuso.
"Emily! Louis il ragazzo è finito al pronto soccorso, gli hai rotto il naso e anche fratturato uno zigomo a dire il vero."
Rimasi paralizzato, non pensavo di aver causato tutti quei danni. Mi sentivo una merda.
"Okay, le devo parlare si. Anche con gli altri a dire il vero." Mi decisi.
Lasciai lì la tazza e uscii in veranda insieme a Zayn che mi indicava dove mettere i piedi.
"Ciao Lou." Mi salutò Ginny, seduta tra Alex e Niall.
"Non sei messo molto bene neanche tu vedo." Disse Alex fissandomi il sopracciglio tagliato.
"Già Andrea non si fa problemi quando succedono 'ste cose." Spiegò Emily scocciata.
"Ragazzi, ascoltate, mi dispiace per ieri sera, veramente! È che stava toccando Harry, e, beh, non ci ho visto più."
Cercai di dare un po' di spiegazione a tutti, ma Emily non accettò molto la cosa.
"Posso parlarti?" Le chiesi prendendola per un braccio e trascinandola in spiaggia.
"Dimmi."
"Emily te l'ho detto, mi dispiace. Sai che non sono fatto così! È che quando c'è in mezzo Lui non ci capisco più niente. Non posso perderlo. Non di nuovo. È tutto per me. Si ho esagerato, è vero."
"Tu dici?" Domandò ancora irritata.
"Emily. Alex non avrebbe fatto lo stesso? Non vi è mai successo?"
Si girò verso il mare e fece un gran sospiro.
"Si, spesso a dire il vero. Ne ha conciati bene un paio anche lui in effetti." Disse rigirandosi verso di me.
"Allora mi capisci?" Chiesi speranzoso.
"Certo Lou!"
"Allora mi perdoni?" Dissi facendo un piccolo broncio. Lei sorrise e annuì.
L'abbracciai e la sollevai leggermente da terra; non potevo litigare con un'amica come lei.
"Lou mettimi giù! Barcolli ancora un po' e vorrei evitare di finire in acqua." Disse ridendo.
"Vieni dai che ti disinfetto di nuovo i tagli." Disse Harry che si era avvicinato a noi dopo aver visto che avevamo chiarito.
Lo seguii e andammo nella hall. Prese la cassetta con cerotti e disinfettante e iniziò a pulirmi il volto.
"Non dovevi farlo lo sai?" Mi disse passando il cotone con il disinfettante sul sopracciglio.
Serrai i pugni e chiusi gli occhi.
"Non piagnucolare e rispondimi Lou." Disse severo.
"Si che dovevo. Doveva capire che sei mio, e basta." Spiegai.
Dopo aver immerso la mano nell'acqua calda mi sfiorò il labbro tagliuzzato è ancora sporco di sangue per pulirmi.
Al suo tocco arrossii e sorrisi leggermente.
"Sai che sono tuo Louis. Tutti lo sanno. Non dovevi reagire così."
Guardai in basso e annuii.
"Vieni qui dai." Disse appoggiando il cotone per poi stringermi tra le sue braccia.
Ricambiai il suo abbraccio e mi rilassai, tutti i dolori scomparvero finalmente; ogni volta che mi abbracciava mi sembrava di entrare in un altro mondo. Un mondo solo nostro.

I giorni successivi furono molto più tranquilli, tutti i giorni in spiaggia sotto il sole.
Il mare sempre splendido così come il tempo, sempre perfetto. L'occhio si sgonfiò e le ferite andarono quasi tutte a posto, solo il sopracciglio rimase un po' segnato.
L'agriturismo iniziò anche a popolarsi, stava arrivando gente da tutta Europa, inglesi, tedeschi e italiani; girare tranquilli, infatti, divenne un po' più complicato, spesso venivamo osservati e più volte ci vennero chieste delle foto, ma fortunatamente niente di troppo esagerato, a noi non dava fastidio e loro erano contenti.

"È già passata quasi una settimana." Disse Niall sedendosi accanto a me, Harry e Emily.
"Già.. e io tra due giorni devo anche ricominciare a lavorare." Aggiunse la ragazza.
"Ma no dai non puoi, andare in tour è stancate anche per te! Devi goderti le vacanze come noi." Cercò di
convincerla Harry.
"Infatti sta dicendo solo cazzate. Non ricomincerà a lavorare!" Aggiunse Alex uscendo dall'acqua e sedendosi di fianco a noi.
"Ma la brigata ha" Emily provò a insistere un po', ma niente da fare, nessuno voleva che tornasse in cucina fino alla fine dei 15 giorni.
"Ho già parlato con Sofia, si sono organizzati benissimo anche senza di te." Concluse il suo fidanzato.
"Gne gne gne." Disse Emily prima di fare la linguaccia. Quei versi era il loro modo di dire «fanculo ti amo» e quando lo facevano si guardavano dritti negli occhi facendo capire a tutti la sintonia che c'era tra loro.
"Sabato sera c'è una festa! Dobbiamo andarci!" Urlò Ginny correndo verso di noi.
"È già arrivato il weekend dell'Holi?" Chiese la sorella perplessa.
"Già! Dai Emily non possiamo mancare! Ci andiamo tutti gli anni."
"Ragazzi a voi va?" Chiese a tutti Emily.
"Se si balla, ci si diverte e si beve io ci sono!" Disse Zayn.
"Assolutamente si!" Lo seguì Liam.
Tutti accettammo.
"Ideona!" Urlò di nuovo Emily.
"Ce lo dici o indoviniamo?" Le chiesi.
"Sabato sera festa e domenica giornata in barca."
"Avete anche una barca?" Chiese Harry.
"Si, è quella lì." Mi rispose Ginevra indicando un catamarano enorme in lontananza.
"Perfetto allora!" Disse Niall.
"Bagno?" Mi chiese Harry alzandosi e allungando una mano verso di me.
Accettai, lo seguii ed entrambi ci lanciammo nell'acqua gelida.

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