Roma

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Il concerto finì e tutti andammo a congratularci con la coppia.
Mi presentai ad Alex, era un ragazzo gentile, molto alto e muscoloso, con capelli e occhi scuri.
Poi diedi un grande abbraccio a Emily.
"Sei una merda!" Mi disse felice.
"Ah si grazie, ti voglio bene anch'io." Risposi con sarcasmo. Mi abbracciò di nuovo.
"Siete fantastici." Disse Harry ai due fidanzati avvicinandosi a me.
Tornammo in albergo, ma nessuno di noi andò a dormire quella sera. Eravamo ancora tutti troppo contenti e dovevamo festeggiare tutti insieme.
Prendemmo delle birra dal bar dell'hotel e ci sedemmo nel patio.
"Quanto starai con noi?" Chiese Zayn ad Alex.
"Beh a dire il vero pensavo di venire anche a Roma." Spiegò.
"Davvero?" Emily non sapeva ancora niente e ne rimase felicissima.
Parlammo un po' e ci raccontarono della loro storia, di come si erano conosciuti e di come fossero cresciuti insieme.
Ero davvero molto felice per Lei; Alex era un ragazzo a posto e per lei avrebbe fatto di tutto.

Dopo due giorni partimmo per Roma, un'altra città fantastica in cui avremmo dovuto fare altri 3 concerti, gli ultimi prima delle ferie.
Questa volta però avremmo dovuto cantare in una location diversa, nello stadio della città, l'Olimpico.  Non ci ero mai stato, ma da quello che mi avevano raccontato Emily e Alex, due grandi appassionati di calcio, era uno degli stadi più grandi e importanti di tutto il Paese.
"Ma visto che siete così appassionati come me." Dissi alla coppia di fianco a me per farmi notare.
"Si?" Rispose Emily per farmi proseguire.
"Perché non andiamo a vederci una partita? Se ce n'è ovviamente!" Proposi grattandomi la testa leggermente imbarazzato per la richiesta.
Alex diede un'occhiata veloce al telefono prima di rispondere.
"Se volete sta sera c'è una partita proprio qui a Roma, è una delle più importanti del campionato a dire il vero.. non dovremmo far fatica a trovare i biglietti, no amore?" Disse guardandola.
"No, mi basta fare un paio di telefonate e in 10 minuti abbiamo i biglietti in mano." Affermò lei.
"Oh wow, perfetto! Niall a te va?" Chiesi.
"Certo! È da una vita che non vado a vedere una partita allo stadio!" Rispose preso dall'euforia.
Emily e Alex iniziarono a chiamare amici su amici per i biglietti e io mi avvicinai ad Harry.
"Ei Harold!" Urlai prendendolo ai fianchi e facendolo saltare.
"Lo so, ho sentito Lou. Vai! So che non potresti vivere senza calcio!" Non mi fece neanche aprire bocca.
"Io ti amo!" Gli dissi sorridendo.
"Si! Lo so!" Rispose altezzosamente.
"Trovati! Tribuna d'onore, ci aspettano davanti allo stadio alle 20." Mi avvisò Emily prima di andare in camera a prepararsi.

Alle 19.30 ci trovammo tutti pronti fuori dall'albergo, salimmo sul van e andammo allo stadio.
Arrivammo dopo poco e in un niente ci trovammo immersi in mondo mai visto, il calcio italiano era una vera e propria cultura. Tutti portavano i colori della propria squadra addosso, cantavano e scherzavano allegramente.
"Eccola!" Gridò Emily.
Era diversa dal solito. Sembrava vestita da uomo, con dei jeans scuri e una polo nera di Alex, scarpe da ginnastica, i suoi grandi occhiali da sole capelli completamente sciolti, senza un velo di trucco.
Saltò in braccio a una ragazza che si stava avvicinando a noi.
"Ragazzi loro sono Veronica, noi la chiamiamo V, e Marcus." Disse indicando la ragazza dai capelli rossi vestita come lei e il ragazzo che le stava affianco. Ci presentammo e ci addentrammo nello stadio.
"È tantissimo che non ti vediamo Emily, allora tutto a posto? Perché non ci hai avvisato prima che saresti venuta?"
La ragazza continuava a fare domande, felicissima di vedere l'amica.
Arrivammo ai nostri posti, il campo si vedeva benissimo, eravamo così vicino che riuscivamo anche a vedere tutti i calciatori.
Vedere la partita con Emily e i suoi amici fu davvero molto divertente, Alex e la fidanzata ci spiegavano le loro abitudini da stadio e vari episodi che erano successi a loro in giro per gli stadi d'Italia, i loro amici ci offrirono anche un paio di birre.
"Quindi mi stai dicendo che è da marzo che sei in giro per l'Europa con questi 5 ragazzi scalmanati?" Chiese la rossa a Emily.
"Esattamente! Ci fa quasi da madre!" Rispose Niall.
"Ah! Divertente! Mi vuoi dire che si è ribaltata la situazione?" Disse divertita V.
"Scusa in che senso?" Domandai.
"Si ecco, diciamo che quando eravamo più piccole la situazione era diversa.. molto diversa. Veronica ha due anni in più di me e allo stadio era lei che mi teneva a bada, ero io quella scalmanata." Spiegò la mia amica.
"Non ci credo! Neanche se lo vedo!" Dissi ridendo.
"Oh credici invece, era una matta." Confermò Alex.
La partita finì bene, la squadra di V e Marcus vinse e si posizionò in testa alla classifica a solo una partita dalla fine del campionato, erano felicissimi e decisero di andar fuori a festeggiare. Io e Niall tornammo in albergo, volevamo vedere Ginny e Harry.
Entrammo in camera mia e vedemmo i due sdraiati a letto; Harry stava guardando il film, mentre Ginny si era addormentata appoggiata alla sua spalla.
Niall la svegliò dolcemente, ci salutò e la portò a dormire in camera loro.
"Com'è andata la serata?" Mi chiese.
"Benissimo, gli amici di Emily sono divertenti e abbiamo vinto. La tua?"
"Bene bene, abbiamo chiacchierato un po' e abbiamo, anzi, ho visto il film. Stanco?" Mi chiese ancora.
"No, per niente. Tu?"
Rispose facendo di no con la testa, così mi si accese una scintilla.
"Forza vestiti!" Gli dissi saltando in piedi.
"Ma è l'una! Dove vuoi andare?" Chiese perplesso.
"Appunto è solo l'una! Dai muoviti!"
Lo tirai su di forza, lo feci vestire e lo trascinai su un taxi.
Arrivammo nel centro storico, nonostante l'ora era ancora pieno di gente di ogni età, molti ragazzi ci riconobbero, ma fortunatamente notarono la situazione e ci lasciarono in pace.
Ci fermammo a Campo de' Fiori, una piazzetta tutta colorata piena di baretti e locali, ci sedemmo in uno dei tanti e ordinammo da bere.
Mi sorrise tutto il tempo, senza mai togliermi lo sguardo di dosso.
"Che c'è?" Chiesi imbarazzato.
"Niente, sono contento. Ma perché mi hai portato qui?"
"Perché volevo stare con te. Poi quando eravamo piccoli dicevi sempre che l'appuntamento perfetto sarebbe dovuto essere a Roma.." Spiegai.
"Te lo ricordi ancora?" Rimase stupito dalle mie parole.
"Certo! Mi ricordo tutto di te." Risposi arrossendo.
"Sei stanco?" Gli chiesi di nuovo.
"No, perché?"
"Vedrai." Gli dissi prendendolo per mano e portandolo via. Salimmo su un altro taxi che ci portò in pieno centro.
"Ecco a te, Piazza di Spagna!" Gli dissi mostrandogli la piazza vuota e leggermente illuminata.
Non disse niente e si guardò in torno per un po'.
"Lo so, non è un gran che così, senza sole e completamente vuota, però.." Cercai di spiegarmi, ma mi interruppe.
"È perfetta!" Lo guardai perplesso.
Si girò verso di me, aveva gli occhi lucidi.
"Perfetto." Ridisse. Io gli sorrisi. Mi abbracciò e mi baciò.
Girammo per tutto il centro di Roma a piedi, fermandoci ogni tanto su qualche panchina a parlare un po' e a guardare lo spettacolo che ci trovavamo davanti.
Si innamorò del Colosseo, così per farlo contento rimanemmo lì davanti fino alle prime luci dell'alba per vederlo meglio; in effetti era veramente stupendo così.
Facemmo colazione con caffè e brioche in un bar appena aperto e poi corremmo in albergo giusto in tempo per farci una doccia e uscire di nuovo senza che nessuno se ne accorgesse.
Quasi nessuno a dire il vero.
"Bella Roma vero?" Mi chiese Emily sussurrandomi nell'orecchio per poi allontanarsi facendomi un occhiolino.

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